497 MDXXVH, luglio. 498 ussìria troppo fuori di strada. Boggi è gionto un zentilhomo venuto di Franza per le poste, il qual dice che monsignor di Lotrecho parli da la corte alli 24 del passato con grossa provisione de danari, et che le genie sue havevano cominciato a marchiar per venir in Italia. Dice anchora che il conte Petro Navaro era sul alexandrino, et che dava il guasto al paese, et che anchor non si era dato principio per li paesani ad fare lo arcolto. Bel ditto, date ivi adì 12 Luio. Iloggi è ritornato da Roma il trombetta del signor Duca, qual l’altro di fu mandalo dai durissimo Proveditor al reverendissimo Pixani suo figliolo con l’aviso di la vacanlia del vescovato di Treviso, aziò sua Signoria vedesse de impetrarlo da Nostro Signore. Cosi lei lo ha obtenuto, et il ditto trom-bela ha portalo le bolle di la expedilione. Se il cavallaro che era stato expedito da Mantua per que-sla medesima causa non fosse stato inlerlenuto un dì et mezo a Fiorenza, come fu di messer loanin Boromeo, senza dubio alcuno il nostro aviso di la vacanlia sarìa stalo il primo, et il vescovato saria stato del reverendissimo monsignor Cardinale nostro, per il bon animo di Nostro Signore verso sua signoria reverendissima. Esso trombetta mi ha dillo, che messer Agustino da Gonzaga, qual l’altro dì andò a Roma, è restato a Nepi amaialo, el che porla il capello al prefato reverendissimo monsignor nostro hauto dal Papa. II medesimo porla la ussita de imperiali di Roma, li quali dicono voler venir alla volta di Firenze. Li cavalli lizieri loro sono a Viterbo, et le fantarie in lo contorno de Roma ; le quale sono sminuite assai, perocliè si dice esser morto di loro più di 6000 homini da guerra. Il signor Duca mi ha ditto hoggi l’alto usatoli in Ve-netia a la signora Duchessa et al signor Guido Ubaldo suo figliolo. Sua Excellentia monstra non haverlo a male, quando si farà qualche demoslra- 327 tione che quel eh’ è sialo fato solamente sia perché si voglia che la servi, perchè .già si era risolta di servire, et non perché si habbia diflidenlia di lei, perché in tal caso si cognosceria che si haveria poca fede in lei. Domane mutano alogiamento, zoè le zente di San Marco et credo anche le francese ; et quelle di Signori Fiorentini non dislogieranno per domane; et lo alogiamento nostro serà verso il lago di Perosa su quel del vescovo di Chiusi. Fu posto, per li Savii, elezer depraesenti per 328') scurlinio uno Proveditor a Zervia con ducali GO al mexe per spexe ; meni con se 4 cavalli et 4 fame-gii; fazi raxon in civil et in criminal; meni uno canzelier con salario ducati 4 al mexe netli, olirà le altre sue utilità, et parli........ Fu posto, per li Consieri, Cai di XL el Savii, che al strenuo Pietro Paulo Balaia qual sempre ha fallo l’exercilio di le arme, atento li meriti paterni, li sia data provixion di ducati 10 per paga a page 8 a 1’ anno a la camera di Verona fino acaderà proveder di gente d’arme, alenlo la fede del magnifico domino Pietro Antonio Balaia colaleral nostro suo padre, et do soi fradelli morti in questa guerra. Non fu,presa. Fo bulotà do volte; ave la prima: 83, 63, 4; la sccunda 68, 89, 7. Et fu preso di no. Fu posto, per i Savii, che a requisilion di donlino Otavian de Grimaldo thesorier del re Chrisliunis-simo, li sia concesso che’l possi far condur per Verona via et andar in Alemagna 4 some di panni di seda zenoini pagando a Verona li soi datii, si-come è slà concesso per questo Conseio a fiorentini et lucchesi et altri, ut in parte. Et sier Bernardo Donado, è Proveditor a lo biave, andò in renga el contradisse, é conira le leze, non si poi far ; feno questi zenoesi un conlrabando a li mesi passali, di gran valuta, et fo restiluido. Et il Serenissimo li rispose, dicendo fo restituito il contrabando perchè non era conlrabando; et ta-men preslono a la Signoria assà denari ; poi adesso bisogna compiacer questo eh’ é thesorier del re Chrislianissimo. Andò la parte. Fu presa. Ave: 116, 69, 0. Fu posto, per li Savii, si alrova nel territorio di Serravalle 1’ abatia di Colle, et è stà exposto, per nome del reverendo arziepiscopo di Sanla Seve-rina eh’ è in Franza con il Cardinal Salviali, per lettere scritte a suo fratello, renuntiò dita abatia a uno suo nepote ; però sia scrilo al podestà di Seravaie lussi P intrade di ditta abatia quanto a la parie di P impresiedo del clero per quanto a questo aspecta ; del resto tegni sequestralo, sichè ditto Arziepiscopo possi haver P inlrade. Ave : 128, 16, 26. Fu posto, per sier Francesco Malfpiero, sier Zuaii Francesco Lippomano, sier Jacomo Barbo Savii ai ordeni, una parte: dovendosi partir per Napoli di Romania la nave patron Theodosio Fall- ii) La carta 327' è bianca. 1 Diarii di M. Sanuto. — Tom. XLT. 38