637 MCCCCC, AGOSTO. 638 qualche acordo per ben de tutti ; et fo comandalo, di questo, credenza. Vene uno Alvise....., vien di Modom, con la fameia di sier Fantim Lippomano, è camerlengo de li; partì a dì 14 luio; disse è homeni 7000 da fati dentro, hanno bon cuor, acqua asaissima, pien le cisterne per tutto, vin assai, retento malvasie, bombarde assai, polvere 400 in 500 barili, et bote piene, hanno salnitrij, et uno maistro voi far de lì polvere; à fato occisiom grande di turchi, forssi 4000, qualli hanno sohm do schiopetieri ; à una bombarda, la qual traze piere, che volta 7 palmi, et fo rota da’ nostri ; et Antonio di Fabri, contestabele, à fato ediflcij di fuogo buta zoso da le mure, et è sta morto uno suo nievo. /terra, Sabastiam da Veniexia si porta ben, etiarn li rectori ; ivi è poche femene ; il borgo fo ruinà il terzo, saria sta bon averlo ruinà tutto, et nostri P hano tenuto zorni ‘27 ; e in campo dii turcho è charestia : uno pam picolo vai XI aspri; et hessendo a la Sdraviza la nostra artilaria amazò assa’ turchi, et il signor sta sora uno monte con pavioni rossi, tra i qual è uno, par un castello ; et lui era in Modon quando vene sierHironimoPixani, provedador, con le ga-lie, messe al Zonchio polvere et maistri. Conclude, spiera ben di Modon ; hanno fato la porporella ; le femene sono disposte morir de lì in caxa soa ; et el predito era patron di uno navilio di sier Jacomo Antonio Tiepolo, vien di Alexandria, retento ivi. Vene P orator di Nona, narando il pericolo di quella terra ; è sta miracolo haversi difeso da’ turchi ; voi monitiom eie. Fo commesso a nui savij ai ordeni. Da Milam, di V orator, di 13. Come eri partì monsignor de Obignì per Biagrassa, et monsignor di Chiaramente per Como, con danari per far la mostra a le zenle è li; et a dì 16 dieno tornar a Milam, dove è restati monsignor de Luciom e monsignor di Talleri ; qual Lucion li dimandò si havia auto risposta da la Signoria zercha quelli fradelli di Melze, e di domino Francesco Bernardin Visconte ; et de’ turchi, dice ha gran tema di la Signoria, per quanto li ha ditto li araldi, che erri passono de lì; il turcho è contento toy P impresa di Sicilia et di Jerusalem. Lem, li disse à nova de li 8 cantoni de’sguizari; li 6 è col roy, e li do resta acordarsi; ai qual à mandato a dir li dagi Belinzona li altri 6 cantoni, sì che spera di averla, per ditto acordo seguito. Di Cremona, di sier Domenego Triviccan, el ca-valier, provedador, di 7. Di uno asassinamento seguito a uno Zuan Batista di Fodri, citadin, de anni 18, che ussendo dii domo fo amazà da Zuan di Balzi, cremonese ; voi licenlia di bandirlo ini perpetuo. De li provedadm'i, di 9. Come hanno dato, a’ sete oratori fonno qui, le veste acciò il zorno di Santa Maria si vestino, qual è gran festa de lì. Mancha quella di fioli dii morto. A li qual rectori fe.scrito ge la dovesseno donar. El la comunità scrive, esser morto uno preosto 253 * de lì ; prega la Signoria lo dagi a uno Hironimo Tre-cho. Fo termina di darlo, et scriver a Roma a P orator, lo babbi dal papa. Di Brexa, di rectori, di 15. Manda una letcra di Andrea Mazola, capetanio di Valchamonicba, qual li à manda una letera abuta dal capetanio regio de Tyrano ; prega non lassi passar zenle, e lo avisa di nove di Eiemagna ; et li à rescrito, à nova, per quelli che vien di Ilauspurch, dove è il re, che si à fato zostre e feste, e il re à corsso. Lem, li oratori de’ sguizari sono partiti dal re Maximiano in disacordia. Di Verona, di rectori. Si scusano di 150 homeni dimandati per 1’ armada ; pur vederano averli, et è faticha, perchè quelli ritornano, dicono esser batuli da li comiti di le galie. Da Bassam, di sier Jacomo Cabriel, podestà et ' capetanio. Zercha il castello di la Schala, e de nio-tiom di sopra di todeschi, et vera a tuor il stato de Milam, con setanla milia persone. Da Dulzigno, di sier Piero Nadal, conte e capetanio, di 20 luio. Avisa esser sta leva fermenti lì intorno, e mandati in campo, e per P arma’ non si poi trar. Manda una letera auta di Alexio, di uno Bernaba Calogena, de 19 : li scrive l’ussir di l’arma’ turchescha va a Corfù, tolta harà quella di P Arta, ussite a dì 9 ; et quella di la Vajussa è in hordine, ma le nostre galie P obsta ; et Mustafà bei à ’uto comandamento, sotto pena dii palio, de ussir. De Antivari, di sier Andrea Michiel, provedador, di 24 luio. Come, a dì 26, zonse lì molto desiderato ; à trova assa’ desordeni ; biave di raxon di la Signoria, stera 410 fermento, et 0 di meio; non à possuto venderla dispensation erano im polisce ; munitiom tutte disperse; à trovato quelle cosse disor-denate, le va recuperando ; tutti chi ha lavora voi danari da quella camera; voria far il castelan camerlengo con do scontri ; il retor à ducati 500 d’oro in mexi 32; sono anime 4000, et non hano arcolto nulla; voria uno cargo di meio per monition, e polvere. Di Cataro, di sier Zuan Paulo Gradenigo, retar e provedador, di 24. Dii zonzer de lì sier Domenego Dolfim, capetanio dii colfo. Item, per un’altra di 30 luio, come à ricevuto li ducati 200 mandati per armar ; li à dati al camerlengo, qual prega li sia leva la