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MCCCCC, LUGLIO.
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    Di radon e diio provedador, di 25, a la Signoria. Come stanno di bon animo; stratioti prenderne turchi, e il signor de Nicli è venuto al Vardari, dove voi aspctar la sua armada; dimandano moni-tiom et altro etc. Ilem, di 24, sier Pollo Valaresso, sollo, scrive a la Signoria, come dà a le teste di turchi, porta stratioti, ducati </s per uno, e sier Francesco Zigogna, provedador di la Morea, è lì, e non voi etc.
    Di sier Francesco Zigogna, provedador di la Morea, dilla in Corom, a di 25. Come il signor turco è do zornate lontam ; manda le zente versso Modon, capo el bilarbeì di la Natalia ; nostri stratioti vanno a trovar turchi; ha gran animo. El bilarbeì di la Grecia è andato a Patras per l’armata, qual è velie 170 in 80, e assa’ legni menudi. 11 signor dubita di l’arma’ di Spagna. Item, il zeneral suplisse a li bisogni, e li citadini de lì è tutti ben disposti; et pocho luntan de Napoli è turchi 6000, a fin che qualche nostra galia resti lì per divider le forze di l’armata nostra ; ma nostri stratioti li stima pocho, e fa prede.
    La teiera di 24, di sier Cabriel Venier, ca-slelan, di sier Fantini Zorzi, cuslelan, di sier Polo Valaresso, provedador di Coron. Scriveno a la Signoria, il signor esser stato a Nicli, et manda il suo exercito, una parie versso Modon, e una parte versso Coron, e nostri stratioti ussì e taiò a pezi parechij, presi 4 vivi. Uno Alì bei, timarato al Gre-beni, disse il signor intrò in la Morea in questo modo: primo, el bilarbeì di la Natalia con homeni timarati 7000, assa’ pedoni ; poi quelli tre flambuli andonoa presso Napoli; poi intrò el bassa di la Morea con altri flambuli ; poi el signor con la sua corte andò a Nicli, è quatro zorni. Et el bassa corsse a Modon con 15 milia persone, e una parte vien qui soto el Nicodino. Versso Castel Francho e Algriso è il bilarbeì andato a Tarmata con zente, tuti homeni da remo, zoè da remo (sic), e li villani turchi è molto angarizadi. 11 capetanio di l’arma’ è il bassa, fo l’anno passa. 11 signor poi è reduto al Londari, per aspetar l’armata ; qual, potendo, voria condurla a Constantinopoli a dretura ; e che Fait bassa fu caxon di la guera. Pan in campo suficientemente ; penuria di orzo, vai aspri 6.
    De Napoli di Romania, di 20, di reclori. Dii zonzer de lì Gorlin di Ravena, capetanio di le fan-tarie, con 25; il resto si aspeta. 11 signor è partito de Nicli, rimasto ad Argos turchi 5000 per danzarli. Li stratioti e li provisionati li dimandano danari ; prega la Signoria li provedi. Ilem, non hanno bombarde grosse, ne dimandano X, polvere,
bombardieri, lanze da cavalo per li stralioli ; et che fo lì do galie, sier Nadal Marzello et Alexandro di Gotti.
    Di Gorlim, a la Signoria, di 20. Dii zonzer so lì ; à trova sanni Schiaveto e Matio da Pexaro, contestabeli ; farà il tutto, ma li compagni voriano la 4.“ paga, e lui voria la promessa di esser capetanio di le fantarie di Levante.
   Da Corfù, di sier Lucha Querini, proveda-dor, di 6. Come per Manoli e Zorzi Ralì ha inteso, come in quella nocte erano stati a Nista, et parlato a uno turcho de 1’ ussir di l’armata di Patras, qual è al loco del Vati ; et non era per ussir, si quella di la Prevesa non si compiva, qual è galie X grosse, 24 sotil, fuste 5, la naveta o ver schierazo di Fait bassà ; et il signor fa più conto di questa armata, per esser meio in hordine di passavolanti e artila-rie. È venuti burgari 5000, asappi 4000, janizari mille, tuti electi ; la qual non è compita ancora ; ma, fin pocho, sarà expedita et potrà ussir.
    Dii redimento, di 6. Come l’armata (urchescha è driedo Santa Maura, in uno porto chiamato dimeno, e fa cavar quel canaleto di Santa Maura, per tra-zer de lì le galie di la Prevesa, per tirarle de dentro via. Ilem, dii venir lì la galia di Monopoli, a tuor bi-scoti per 1’ armata. Ilem, è zurme lì preparate per P armar di lo arsii, over galia, qual di zorno in zorno P aspetano.
   Da Crema, 14. Come manderà li danari dii subsidio presto, et non hessendo scossi, li achaterà im presiedo.
    Di Pizegatom, di sier Fanlin Valaresso, provedador. Zercha certi rebelli, tra i qual uno Zuan da Casal etc.
    Di Brexa, di reclori. Di danari mandati e dii subsidio.
    Dà Verona, di reclori, più teiere. Primo, zer cha l’afitur di dacij. Ilem, hanno aviso di 13, di domino Cabriel Malaspina, ha di Fosdinovo dii levar dii campo de’ frane si di Pisa. Ilem, in risposta di ducati 3000, prestadi a li Malaspina, li hanno dimandati, et madona Catarina, fo pieza, dice si aspeta vengi el marchese Lunardo, e farano provisiom. Ilem, di le cosse di Mantoa, hanno manda lì uno, qual, tornato, dice li sanseverineschi è a Gonzaga, et il roy à mandà uno messo al marchexe, a dimandarli li dagi ditti rebelli. Li ha promesso di darli. Per un’ altra, mandano freze, venute di Brexa, qui.
    Da Padoa, di sier Zuan Batista Bonzi, provedador. Manda uno extrato di debitori è a quella camera, et à scosso quello ha potuto. Si voi partir e andar a Vicenza.