MCCCCC, LUGLIO. diferentia di l’aqua di Oio tra brcxani et cremonesi cte. Noto, eri di note parti la galia grossa, patron sier Sabastian Contarmi, va a la Vajusa. Jo vi andai a far la cercha. Copia ile una lelera di 1’ oralor nostro a Roma dii caso sequilo al ponti/ice. Serenissime princeps et excellenlissime domine, domine colendissime. Questa malina el ponlifìce fu in Sam Piero, et facte le cerimonie consuete, se pose a repossar per esser molto lasso. A horre ‘20 se levò uno nembo molto tenebroso, fortunevele et tempestuoso, el qual nel principio di la inruptione percosse el palazo del ponlifìce con uno tremendo tonitruo, el qual ha’rui-nato el tecto de la sala di pontifici, soto el qual se retrovava soa santità. Monsignor di Capua me ha fato intender, che sua beatitudine non ha malie, per averse recluta in loco securo, ma che solimi l’havea una picola ferita nel capo, et una sopra la manno, con pocha ofensione. Con verità non 1’ ho possuto veder, porche le strate subito furono sbarate fino al castello. Da poi, per il reverendo Capazo, secretano et medico di sua santità, mi è fato intender secretis-simamente, quella, ultra le ofFensione preditte, ha-ver riceuto major sinistro, et esser tuta batuta et conquassata per modo che non pò far borio judieio de la salute; tamen che, se altro serà de importanza, me lo farà saper. Tutta questa terra è in arme, e tutti si preparano, come se là fusse vera. Se starà a veder, et del seguito darò noticia a vostra illustrissima signoria, a la qual non scrivo altre cosse seguite nel concistorio preterito, per expedir con pre-steza. Per le prime li significherò el tutto. Expedisco Morgante a posta, al qual ho dato ducati 20, acciò el sij a vostra serenità mercore proximo da sera. Se ’1 zonse a tempo, vostra serenità li farà dar ducati X, aliter non li die haver, nè esserli pagati. Da poi, al tardo, el castello à tirato colpi XXV di arti-laria, in signo de consolatione ; tamen, molti judi-cano che siano fieli. De qui è stà expedito per Napoli, Pranza, Alemania e altrove de la morte; tamen la cossa sta in questi termeni ; nec alia. Gracie eie. Dalce Romcb, die XXVIIIImaji, 1501. Subscriplio : Orator. In questa sera fo expedito in Franza tal nova e sumarij da mar, et in Hongaria sumarij da mar e di Roma ; e li ducati 533 a li oratori di Franza in contanti. A di tre luio. In colegio vene lo episcopo di Tioli, 173 orator dii papa, et disse dii caso seguito al papa, come à di Roma eie. ; e si 1’ è, non vi è rimedio se non far un bon papa. Vene sier Alvise Malipiero, fo di sier Perazo, stato consolo nostro a Rodi. Disse rhodiani haver bon voler, e quel gran maistro, versso la Signoria nostra ; et solum la nostra natiom à consolo lì, dove è stato 8 anni, et nostri è ben visti. Conclude, la Signoria si poi servir di Rhodi. Item, disse di do araldi dii roy, zontì a dì 4 fevrer con mal animo; parli a dì 13 marzo, insieme con uno orator di Rodi, nominato Zuam Saturion, e uno orator dii fiol dìi tur-cho, Zelabin, sta a quelli confini, et fonno ben visti. Item, sono contenti di la vera ne fa il turcho rodia-ni, per ben suo ; pur, al tempo di sier Antonio Gri-mani, armò lì 8 barze con ducati 600, trase li danari in suo nome, qualli non è pagati, et lui vene di Candia lì in horre vintido, con grandissimo pericolo eie. 11 principe lo laudò. Vene Bertolim da Terni, contestabele nostro a Crema, et cavalìer. Disse haver prestato a missier Marco Antonio Morexini, el cavalier, provedador a Cremona, ducati 1000; non li voi, ma ben che la sua compagnia sia ben pagata. 11 principe li dè bone parole, et comesso ai savij da terra ferma. Vene il conte Bernardini Forte Brazo, sento a presso il principe. Disse lui non voler danari, ma la sua compagnia è in gram bisogno; comesso a ditti savij lo expediscano. Vene con li capi di X, mandati tutti fuora, el pro-thonotario Stanga, cremonese, stato orator a Napoli per nome dii signor Lodovico. Referì alcune cosse, poi andò a Cremona. Da Rovere, di sier Mafio Michiel, podestà, di primo. Come à da Zuam di Giesel, eh’ è a la dieta, che questi, el conte paladin, el marchexe di Brantli-burg, el ducha di Baviera, lo episcopo da Trier, e le terre franche non voleno il re vadi a Roma, come andò il padre; et hanno electi XVI al governo di l’imperio, e la dieta non è compita. Item, el signor Hermes, fo fiol dii ducha Galeazo, con 6 cavali passò per Roverè, è andato versso Trento ; par habbi le-tere di passo di rectori eli Verona. Item, à nova, a Yspruch si prepara artilarie. Per un’ altra lelera, pur di primo, scrive quella malina esser zonto lì Alvise Ripoi, con patente di la Signoria, va orator dii re eli Napoli in Alemagua, e torna indrio. Item, par che li XX electi al governo, hanno X milk cavali, et XV milia a piedi, pagati uno terzo per li baroni, uno terzo per le cità, uno terzo per le piove ; chi dice