485 JlCCCCC, LUGLIO. Da poi disnar, fu grani conscio. Et ozi fo manda •danari al zeneral, et per li fanti e provisionati di Corfù, Modom, Corom eie. in gropi ; e per avanti fo manda a li fanti sono a Napoli. Ilem, fo scrito letere a tutti li rectori, confortative, esortandoli e laudando la vertù lhoro. Et ozi, a conseio, fu fato tre consieri ; et sier Pollo Pisani, el cavalier, cazete di una ballota da sier Alvixe Mudazo ; e fu fato al luogo di procu-rator sier Marco Sanudo, fo avogador. Di Ferara, dii vicedomino, di XI. À per via di Bologna, per tre cavalari venuti dii campo de’.fran-cesi, vanno in Pranza, qualli passono de li à dì X da matina, come scrive il conte Nicolò Rangon a la Signoria nostra, che pisani ussite fuori di la terra, e trovò francesi sprovisti, et li dete adosso con gran oecisione, preso uno comissario luchese, nominato Lucha di Albizi, et che francesi erano retati, e ha-veano retenuto i comissarij e altri fiorentini ; et che guasconi erano alozati versso Lucha, versso Livorne li sguizari, c parte sono andati a Roma ; le artilarie sono tirate versso Cassina. Hem, lì a Bologna, o ver Ferara, è nova, il marchese di Mantoa haver licentiati i stratioti havea lì a Mantoa ; tmnen, li ha retenuto li cavalli. A dì 14 lu,io. In colegio vene sier Francesco Fo-scari, el cavalier, et aceptò la legation di Franza libentissime. Vene il fiol, moglie e fioli dii quondam Princival di Spelai, rimasto masser in fontego di todeschi, morto noviler, e non intrato ; unde, per termenation di la Signoria, fo concesso ditto officio a lui e fameia per anni 4. E fo mal. Da Padoa, di 12. Zercha quello à de intrada Gitadclla, e quello la Signoria voi si fazi : lì fo scrito afita i dacij mancha. Di Verona. Come haveano manda a tuor il possesso di la loza di Molitorio ; et che el signor Antonio Maria ne vende una parte a sier Ilironiino Marcello; etiam ne soli altri che dieno aver. Li fo scrito toy lutto, e chi pertende haver alcuna raxon, vengi a la Signoria ; sarano alditi. Di Ben/amo, di X. Come, a una villa nominata Chiuso, era sta ferito da alcuni el strenuo Zuan Antonio di Luppi, ductor nostro, el qual poi morite. Vene Donato Carazolo, soracomilo stato di la galia di Brandizo, dolendossi di sier Jacomo Lioif, governador, non ha voluto l’armi, horra eie. Commesso ai savij ai ordeni. Fo mandato a suspender, ile mandato Dominii, il terzo di dacij a la chamera d’imprestidi, ubligato a li patroni andati iti armada, per esser le sue galie malissimo in bordine. Da poi disnar, fo pregadi per li syridici inira culphuin, e parlò sier Bernardini Loredam, sindico, e iiitroduxe el caso e processo formato contra sier Bernardo da Canal, fo podestà in Antivari, e li fè molte opposilion, e die podio stimava li cai di X e le sue lytere, et stole fin 24 borre. In conclusion, ha fato cosso enormissime, et non compite di parlar, c fo rimesso a doman. El qual sier Bernardo, era in la Novissima prexom, fo rimesso serato in la prexon di l’Armamento. Et ozi, roduto in colegio al tardi, vene do man di lctore da mar, una per via di terra, et etiam l’altra, mandate per via di Otranto el di Traili eie. Dii capelanio zeneral da mar, date a dì 27 el 29 luio, in galia, a hore 20, sora Cao Duchalo. Come era venuto quella notte le cinque galie mandò a la guarda, zoè sier Mario Barbo, sier Francesco Pasqualigo, la Meza, Griona e Pasqualiga di Can-dia. Referiteno haver visto l’armada turchescha di colfo, velie 250, qual vien versso ponente, et che (J galie et tre fuste detono l’incalzo a le nostre predite galie, qual prese uno zopolo con alcuni turchi, dai qual intese l’armata veniva per levarT altra armata* di la Prevesa; poi insieme anderano versso Modo.). Ilem, esso capetanio dice haver galie 23 sotil et X grosse ; e le nave, si ha tirato a largo, sta a l’erta a Cao Biancho, .et a Corfù le 6 galie sotil, per menar li provisionati. Ilem, sora vene proVenza eie. Dii dillo, di primo, a la Perga» Come era sialo in mar per provenza, etera velluto con l’arma’ o ver galie, menò con si, a Cao Bianchp ; poi lì è l’armata turcha, venuta ai Cuzolari, qual vien versso la Prevesa, e lui vederà quello habbì a far contra ditta armada. Ilem, à letere da Corfù, esser zonta la galia 18G Nanna, solla ; e receVete ducati 3000 per far li provisionati. Dice li farà; et il suo sora rnasser è rimasto a Corfù, qual li à mandà 200 provisionati, fati a Corfù, qualli li ponerà sopra le galie, et ne averà altri 100. Hem, è zonta la galia grossa, palron sier Bortolo Contarmi, a la qual mancha homeni 30; e quelli sono, è mal in hordine. .11 ben saria stato,, li patroni medemi fosseno venuti, e non patroni po-stìzi. Ilem, non è venute galie, per causa di la Va-jusa. Et el dito zeneral scrisse di 27, aver ricevuto nostre letere zercha il chiamar li tre sopracomiti; dice averli chiamati, si presentino per tutto luio. Ilem, partì esso zeneral da Corfù con la galia di Tra-ni, solla ; lassò lì 6 galie, e il suo soramasser a Cor-