775 MCCCCC, SETTEMBRE. 776 con la gondola. Li à ditto, zonse a dì 8, a hore C di note, e saria intrado la note avanti ; ma, essendo solo la terra mezò mio, el fu scoperto da i nirnici. e dato lo incalzo da 4 fuste, fin sopra el Zonehio. Or intrò in Modon, e trovò sier Marco Cabrìel, e li presentò le letere. Li disse: Vien qui, comito, te voio mostrar la terra, che tu vederai che semo spazadi. E menolo con lui, mostrandoli la terra, qual havea auto colpi 5000 e più di bombarde, tutta dissipada, roto et bufa zoso le diffese, la scarpa nuova e tutti i turioni da terra, e impidi i fossi ; haveano bombarde 22, con le qual turchi bombardava la terra; volze la piera palmi 9 fin XI, e altre artilarie, bombarde de riparo, passavolanti, morteli e schiopeti in gran numero. E lui comito li disse: Magnifico rector,' si fusseno sta fatti i repari dentro la terra, non saria da dubitar. Rispose : Non haveano auto alcun inzegner avesse provisto ; e in la terra fono trati in quelli zorni do-freze, su una di le qual era scrito in zifra loro: Da 5, 6, 7, 8, 9 fino a X, tenitevi et non dubitate. E su l’altra erano notadi segni da uno fino a diexe. E quelli di Modom non si ajutavano in cossa •alcuna, salvo che qualche forestier e galìoti, avenga tutti fusseno strachi ; e quella matina fuzite-no do spagnoli nel campo, qual li deteno aviso di la venuta dii socorsso, et di la condiliom di la terra. E a dì 9, a hore 20, zonseno a Modom il socorsso. Per tal leticia, il forzo di la terra si levò da la impresa, non lasando guarda alcuna su le mure, per veder ditte 4 galie col socorsso, qual erano discar-gade. In tanto, a hore 22, veneno in la terra fino a la piaza turchi, che mai niuno se il’ acorse, e lì fu fato gran taiata da una parte e l’altra ; e li stratioti feceno gran diffesa ; e vedendo le galie turcbesche erano a San Bernardin, veneno a la terra, fo messo fuogo in tute 4 le galie ; do fo brusade, e do studa-de e menade via da’ turchi. E à inteso, a la bataia * fu fata, a dì 24, di le armade, 18 galie turcbesche erano sta butade a fondi, e morti da turchi 3000, l’armiraio di l’armada et uno bassa ; et per quelli di Modon è sta visti molti corpi in mar. [Lem, quel zorno, a dì 9, a hore 23, el ditto suo comito con la gondola partì da Modom, con 9 compagni e tre altri veneno con lui ; et era sta butà per nostri polvere di bombarda in la terra, e messo fuogo, e tutte le caxe si brusò ; e che li fo dà la caza, per do fuste, mia 4, tamen scapolò ; e che molte anime coronee, poste fuori di la terra, erano stà prese da’ turchi. Ulterius avisa di la relation dii Barbo e Pasqualigo, e di biscoti ; e lauda proveder al Zante. Di sier Jacomo. Venier, capelanio di le galie gros- se, date al Zante, a di' 23, di poche vige. Si duo], il capelanio zeneral non lo lassi far le zerche a le galie, eh’ è il suo oficio ; soporta il lutto, et satis. Di Candia, non è scrito il zorno, par sia perhò di avosto, di sicr Alvixe da Malia, vice ducha, sier Piero Falier, consier, vice capelanio, e sier Beneto Baffo, camerlengo, vice consier. Avisa, aver expe-dito tre nave, e fra marinari e provisionati e homeni da remo per l’armada, numero 400 suso ; etiam mandono uno schierazo con provisionati ; e a dì 3 scrisseno copiose. Di sier Bernardo Justinian, cape-tanio, non fa mention, qual era amalato ; si judicha sia morto. Di Famagosta, di sier Troylo Malipiero, cape-tanio, di 29 zugno. Come le biave de lì stavano mal ; vai bisantì do e mezo, e stara 2 venitiani al duellalo. Dubita, questo inverno valerà un ducato el staro ; et li homeni à seminato assa’ gotoni, sarà da 3500 sachi, e li villani lo vende in erba ducati 16 el cantar. Di Turchia è letere, di 12 ditto. El cara-man, con potentissimo exercito e zente dii paese, ha discaziato il fiol dii turco, qual è fuzito in Anderno-poli, e à morto il suo bassà con el forzo di turchi da Constantinopoli ; chi scrivo, dice di veduta. Item, di Soria hanno di 22 ditto, come el soldam mandava contra il signor di Damasco, el qual signor era potentissimo, e andava a Gazara, et è firmato a Rama ; zudegasse per quelli di Soria, che ’1 signor di Damasco andarà avanti. Item, lì .intorno a l’ixola di Cy-pri, se atrova 4 gaiioni et 5 fuste de’ turchi, qualle è venute sopra Limissò, hanno preso la nave di sier Alvixe di Orssi, et do griparie di Rhodi, e molti altri navilioti ; e hanno preso im più volte di na-vilij di Famagosta numero 8 ; fano gran guardie, acciò ditti turchi non metino in terra eie. Da Corf a, di sier Piero Lion, baylo e capetani-o, sier Lucha Querini, provedador, e consieri, di 29. Scrive il bisogno hanno de soldati, mureri e mancali brexani, e danari per le fabriche. Aricorda si mandi provisionati, e non page da guazo, in loco di Paulo Albanese, fo levato de lì. Non poleno haver le 30 et 40 per 100, ni scuoder di debitori; li dacij non se afitano. Li citadini dicono: Vendè dii mio ; e compradori non si trova ; sì che tutti è in timor, adeo non à danari da pagarsi di salarij Ihoro; dimandano monition, tavole etc. Il castello dii Butintrò li dà fastidio ; mandano monition, soldati e bombardieri, qualli vanno mal volentieri, per esser sepul-tura de homeni per il pessimo aiere. Etiam al castello di la Parga, eh’ è fortissimo, dove non pono seminar ni arcoglier, rispeto sono streti da’ turchi e