1021 Del ditto captiamo zeneral, da Napoli, di 6, in galìa. Come, a di do, hessendo a la velia a 1‘ incontro del Castri et Termissi, lontana di Napoli mia 40, soprazonse le do galie dalmatine, erano a la Vajussa, videlicel la tragurina e sibinzana, con Alvise Zio, et exequirà quanto la Signoria li scrive zercha esso Zio. Et intese per nostre le gaiarde provision et dii zon-zer F armada yspana, et la letera scrive el re di Pranza al suo orator zercha il licentiar li oratori tur-cheschi. Ringracia di tal avisi, che conferisse a Farinata ; si duol quando zonzerano le provision, e vera F armada yspana, sarà tardi eie. Et à letere dii cape-tanio di ditta armata, di 2!) avosto, da Messina, li scrive dii suo partir eie.; et eliam quel domino Francesco Floriano, dotor ; e scrive sarano velie 90 con persone 16 milia, 12 milia combatenti, el resto di F armada. Or zonto fo esso zeneral a Napoli, a dì 3, trovò sì dentro come de fuora molto mal conditio-nata, per esser tutti exhusti e consumpti di quel i haveano, et per esser tute possession e vigne, fino a la radice, ruinade da’ turchi. In la terra si haveano fortifichato bene, mediante le vertù dii capetanio di le fantarie, Gorlin da Ravena ; et qui lo lauda assai, et è molto grato a tutta quella terra. Hano principiato far un bel reparo da la banda di terra, fortissimo eie. ; bisogna compir il resto. À fato repari a la marina, passa 180; et bisogna si compia, e se li mandi tornesi. Hano disposto le bombarde a li lochi più neccessarij ; meritano laude quelli rectori, et ha voluto veder il lutto. La terra et li castelli di franchi e griegi è di grandissimo circuito; voi assa’ ho-meni e artilarie e bombarde grosse, per haverne poche, e compir la porporella a torno; ma voi almeno homeni 300. E per lassar lì molte monition e artilarie, torà di le galie grosse a un pocho per una ; e li tolpi fono mandati za tanti mesi, fonno mandati per Modon, li à fato condur lì ; sarano da 500, perchè 200 fè meler al Zante, per bisogno di quel lo-cho. /tem, li lasserà polvere et altro, e bisogna mandarne eliam; et il capetanio dii colpho li à scrito, di 15 seplembrio, turchi esser levati di la guardia di le galie di la Vajussa ; e non è da star su quella spiaza. Li à risposto, lassarlo in libertà, e, se li par, vengi a Corfù con quella armada ha, per conferir zercha quelle cosse di la Vajussa, et far qualche bon effecto. Questa è la poliza di F armada yspana, mandata a la Signoria per il pretato capetanio zeneral : quatro ca-rachezenoese, grande, computà la Galiana, eh’ è asoldata, e dia venir a Messina ; la characha catelana, di bote 1500; la nave dii signor di Liontade, carga in Candia di vini per ponente, discargò capetanio Joan- 1073 ne de la Liza ; barze 33, caravelle 26, fuste 8, e una barza neapolitana, preparada di zente italiane. Dii dito capetanio zeneral, di 7, ivi. Come à visto la campagna tuta piana e senza un arboro; e ve-neno a galia li rectori, dicendo in quanta extreniità era quella terra, prcecipue el populo meuudo, che moriva da fame, e contentasse li stratioti, aliler aban-doneriano la terra, e cussi li soldati eie.; e provedesse a la fabrieha. Li rispose, faria quello li saria possibille, lamen non havea danari eie. E aldite li stratioti ; li dè bone parole, laudandoli eie., confortandoli al perseverar. Mostrono aquietarse. Veneno poi li soldati per danari, dicendo non poter viver. A questi li bisognerà proveder. Poi vene quelli poveri citadini, facendo gran dimande, come apar per una suplication mandoe. Li confortò, persuadendoli man-dasseno oratori a la Signoria nostra, che li faria ; e lui non poteva prometerli eie. Crede li manderano. E, in conclusion, sono disiati dii mondo. Et per un’altra aviserà tutto quello arà operato lì a Napoli. Alvixe Zio non ha ancor principiato a far le cerche, per aver un pocho di fluxo. Ilem, Gorlin di Ravena li richiese licentia venir de qui ; ge la dete, licei mal volentiera, ma considerò eie.; e volea lui ducati 50 al mese, e li compagni ducati 8 in X eie.; e cussi lui, con tuta la compagnia, vera. Ilem, a molti citadini di Modon à fato letere recomandatorie, lamen per quelle la Signoria non si movi; e a molti à dato ducati 3 per cadauni, e altri ducati uno, e altri una vesta per uno; le qual veste, piacendo, melerà a conto di la Signoria, aliter pagerà lui. La qual spesa non sarà ducati 100 di le veste. E questi si ha rescatato, come dicono, chi con 5000 aspri, et chi con 4000 e niancho; li à fato gran compassioni. Di sier Jacomo Venier, capetanio di le galie grosse, im porlo dì Napoli, a dì 6 oclubrio. Di 30 fo F ultima sua, per le nave licentiate da Cao Schilo, dove era con le galie grosse, e a dì 28 si levò e vene ini porto del Castri, per aspetar il zeneral. Qual, a dì 2, passò, et con lui navegono lì a Napoli. Non scrive quello à fato il zeneral, lamen da li soi si duol non è stà letere di 25, 28 et 30 luio ; li par di novo ; à scrito, è stà smarite o retenute eie. A aricordà al zeneral expedir le galie di viazi; doman crede si le-varano per Malvasia, nè altro sa etc., per non saper li pensieri dii zeneral, per non aver fato algun consulto ; judfcha anderà al Zante per Corfù. Di Napoli, lauda Gorlin e sier Alvise Barbarigo, capetanio, più praticho de F altro rector ; et scrive succinole quello bisogna a Napoli, fortilìchar la parte da marina, e meno di ducati 200 vorà di spesa, e si fazi presto ; MCCCCC, NOVEMBRE.