€09 MCCCCC, AGOSTO. 610 noa. Di Eiemagna nulla si sente. Item, in la materia di canonici di Santa Maria di la Scala, monsignor di Lucion à scrito a l’orator suo è qui. La nome de li presoni erano in castello de Milan, Irati et confinati in diverssi lochi. Missier Baptista Visconte. Missier Alvixe di Galera. Missier Zuan da Castrona. Missier lo preosto di San Caramelo. 240 Missier lo preosto da Como, eli’ è de’ Marliam. Missier Scliaramuza Visconte. Missier Liom Forte. Missier Zuam Francesco da Becharia. Missier Zuam Cabriel Crivello. Missier Zuam Andrea Cagnola. Missier Dionisio Cuorio. Missier lo preosto de Galarà. Missier monsignor de le Tua. Questi soprascriti sono sta confinati, chi a Gra-nopoli, chi a Zenoa, chi a Saona, chi in Aste ; e il forzo a Granoble. Et li soloscriti cinque rimangino in castello; et, expediti serano li altri, se dice li manderano in Franza : Monsignor Crivello. Monsignor Visconte. Missier Batista di Ladriam. Missier lo preosto de Vii Boldon, fiol dii tlie-sorier. Monsignor Visconte, fiol di missier Zuan Maria. D i Far ira, di sier Ilironimo Donado, dotar, vicedomino, di X. Come domino Zuam Valla va in Franza, per acordar Mantoa col roy, e va con uno homo dii marchexe di Mantoa ; e par il signor ducha mandi a dir al roy, che Maximian e la Signoria nostra li voleva dar partii lo, et che fo mandato uno orator fino a Mantoa a questo effecto. E de lì si dice dii intertenir li oratori dii turco qui. Di Toschana, nulla ; et lì a Ferara è venuto uno di Galeoti, dice va a Pexaro per il roy a tuor quel signor im protetion. Noto, l’orator di Franza disse questa matina, il suo roy et Maximiam si acorderano insieme. Di Rimano, di Marco Antonio Zambom, secretano, di 8. Come el governador di Cesena à scrito al signor, farà ripresala per caxom di certo ci-tadim eie. Et si scrive : Illustrissimi ducis Vakntini loeum tenens. Item, il signor è stato fuori a piacer, et Cesaro Bataia, era a Ravena, è venuto a grada dii 1 Diani di M. Sanuto. — Tom. III. signor. Et il signor Sigismondo, suo fiol, era amalato ; e il ducha de Urbim sta cussi, pur amalato, et edam suo lradello, conte Antonio, era amallato. Dii datario dii papa. Prega la Signoria li dagi il possesso dii canonicha’ di Padoa, abuto dal papa, atento li soi meriti. Da Verona, di rectori, di XI. Come fanno conzar uno bastioni a Seravalle, versso Rovere, comen-zato za per li soi predecessori, consulente il conte di Pitiano. Fo parlato e consultato quello si babbi risponder al papa. Et il principe si levò. Fono alditi per la Signoria e il colegio li patroni di le galie, sono in ar-mada, zercha li soi crediti, per il terzo di dacij a lhoro ubligati et suspesi. Intrò li cai di X, e mandati tutti fuora eie. A dì 12 avoslo. In colegio, in camera da basso 240* reduto, vene sier Piero Nani, venuto provedador di Otranto, et volendo referir, non fo aldito, per esser venute letere da mar, per via di terra, di gran im-portantia, con letere da Trani, di Modom, di Corfù, e dii vice capetanio zeneral. 11 sumario di le qual letere scriverò qui di soto. Et prima : Di sier Hironimo Contarmi, vice capetanio zeneral di mar, date in galia, a dì 25 luio, al Predano. Come, a dì 20, si levò dal Zante con tuta 1’ armata, per andar versso Modom. Mandò l’antiguarda per discoprir; trovò il Prodano neto; si alozò li. El dì da poi, mandò l’antiguarda versso Modom, crete P armata nemicha esser redula al Griso, di là di Modom, et fo discoperto nemici con il forzo di l’armata, exeto le quare, esser alozate im porto dii Zon-cliio, e con bonaza veniva a la mostra molto gaiardi. Unile, inteso el bombardar faceva turchi di continuo a Modon, e, per darli cuor, si forzò mostrarsi con P armata nostra, levandossi e largandossi ; e a dì 23 si levò per veder di socorer Modon, tenendo ivi la volta, e nemici erano levati, e venivano di ver Mò- . don con l’armata. Le velie quare rimase a Sapientia, et havendo nostri il vento streto a ostro sirocho, e i nimici prospero, si extese tanto avanti con le galie sotil, che ancor fusse soto vento, con bon cuor li fè un saluto di bombarde, e, stretosi al mar, si slargò e tornò a luocho usato. E per socorer Modom, a dì 24, si levò con tuta l’armata, tenendossi non troppo largo da terra, per mandar certe galie ordinate. Parse fuora dii Zonchioalcune galie; esso capetanio per dimostrar gaiardo, si strense ; unde, ussì gran numero di galie, palandarie, fuste e tutta P armata, da le quare in fuora, remizando, adeo nostri non erano bastante al terzo. Per raxom si extese più al mar, 39