MCCCCCl, FEBBRXfO. 1476 quel governador, e forma processo ; qual avia fornito il processo; et si dice se intendeva col re di Pranza. Di Spagna, di sier Domenego Pixani, oralor, di 16 dezembrio, di Granala. Come a dì 3 et 10 scrisse ; poi è seguito che mori dii castel de Alafech erano sublevati contra il re, et, ussiti fuora a l’imprevista, asaltò il campo con occision e captura de molti. E il re, vedendo andar le cosse in longo, voi andar im persona a l’impresa, e mena con lui solim homeni di guera ; la raina et li oratori restano lì eie. Da Rovere, di sier Nicolò da, cha’ da Pexaro, provedador, di 24. Dii partir dii Cardinal curzense per Verona, et chomc à mandato uno suo explorator a Nolimberg, dove si trata una dieta, e za è reduti molti prelati e baroni. Item, di ‘domino Antonio di Agresta, avisa aloune cosse. 571 . Da Bergamo, di reclori, de 20. In materia di soldi falssi, et manda una depositiom di uno, vien di Eiemagna, qual nomina, sta a Lover, partì a dì 7 del mexe, dice el ducha Alberto esser a Olmo con la bandiera di l’imperio. Item, li milanesi stanno mal, vendeno li cavalli per viver ; el etiam li sansa-verineschi à pochi soldi ; la raina è a certo loco con Frachasso, et il re è andato a Nolimberg. Da Udene, dii luogo tenente, di 25. In materia de stratioti ; et che Dimitri Prothospatari con 50 stra-tioli manderà in Dalmatia, justa li mandati; qual voi do page. Item, sier Agustin Coppo, fradello dii proyedado.- di Gradiscila, è venuto lì ; voria esser in loco dii fratello. Risposto, non poter. Vene lo episcopo di Rossi, di Trevixo, in materia di haver pagato sue decime; dimandò certe cosse narticular eie. Fo expedito. Veneno li 4 oratori di Verona, et parlò domino Andrea di Pelegrini, dicendo haver auto letere di la soa comunità che, reduto il conseio, rispondeno non poder pagar li soldi 5 per campo, e fè gran discorssi. Fono mandati fuora ; e, consultato, il principe li rispose dovesseno pagar ; dimostrò li pericoli di la christianità ; e dissono, scriveria. Veneno li 4 oratori di Brexa, et 0 disseno in materia ili solili 5 per campo, ina in cosse altre per la comunità lhoro. Et fono expediti. In questa matina fo ballotà ducati “200 per expe-dir sier Cabrici Moro, va al.capetanio yspano, et compralo li arzenti, oltra quelli fo dii re di Franza, donò a li nostri oratori ; tutti costò ducati... milia. Item, fo parlalo darli una lelera di credilo in sier Lorenzo Miani, a Palermo. Da poi disnar non fo nulla, et colegio non se redusse ; solum li savij da- (erra ferma, che deleno audientia. Noto, eri in quarantia criminal, por sier Lucha Trun, synico, fo menato sier Rizardo Contarmi, fo camerlengo in Candia, quondam sier Francesco ; et andò la parte di reteñirlo: il resto non sincere, 10 di sì, 10 di no ; et 0 caplum. A dì ultimo fevrer, domenega. Fo predichato a San Marcho, per fra’ Raphael di Milam, predicha sul campo di San Pollo, à gran concorsso. Vi fu el principe, li oratori papa, Franza, Napoli et Ferara ; et predichi) do horro : de tenlatione diaboli ad Chrislum, dicendo era tre temptation, di la carne, dii mondo et dii diavolo eie. Et poi, reduto il colegio, vene l’orator di Franza, e mostrò una savia letera scrive al roy ; par habi scripto zorcha quel domino Francesco de Montibus, orator di Napoli, è al re di romani, voleva prati-cliar liga con questa Signoria et la repudiatoli fata. Item, di la venuta di quel abbate di eri, vien di Roma, va in Alemagna, voleva etiam pratichar liga ; et come il principe li rispose, e di la bona volunta nostra in teñir la liga con Franza, disse mal dii papa et di suo iiol; e di re Fedrico, per ben de Italia, saria ben fusse za rumato. Da Roma, di l’orator, di 23. Come, ricevute do nostre di 17, una in materia di corpi di galia, con la póliza, et 1’ altra dii nephando caso dii rapto di la dona dii capetanio di le fantarie, fo dal papa, licei fusse marti di carlevar, e il papa era im piaceri, et li narò il caso dii rapto, dicendo la Signoria non meritava questo, et è principij di malia natura e pe-jor exempij ; dicendo il mandar al ducha di Alvise Manenti, secretario, et di l’orator di Franza andato. El il papa mostrò in gesti e in parolle haver gran molestia, dicendo : E cossa bruta, horenda e detestabile ; et non so quelli I’ ha fato che genus supplica meritarebe, por esser ofesa Dei et mundi. Si el ducha 1’ à fato, l’à perso l’inteleto. Tamen, che monsignor di Trans, venuto qui, li à dito il caso; et esser sia uno Diego Ramires, capetanio di 300 fanti, al qual questa dona prima li havia promesso. Laudò il capetanio di le fantarie nostro ; et dice : Si el ducha non à colpa, dia castigar quelli à fato tal eror. E comesse ad domino Iladriano, secretario, uno brieve al ducha, qual manda la copia a lo episcopo di Thioli qui. Poi disse : Se Dio vuol che le cosse vada cussi, che se puoi più ? E poi li disse : Domine oralor, avè vu letere di la Signoria ? Et lui 571 * gc la mostrò. Qual leta, lutto si commosse, e postosi le man a li ocliij, senza dirli 0 nè darli licen-