JÌCCCCC, AGOSTO. 582 Cabrici, sicr Antonio Venìer, savij ai ordeni. voi la prima nostra letera, con darli ducati 100 milia per la generai, e non voi durante bello, et comenzi a dì primo marzo 1501 la ubligatiom dii tempo. 228 Et sier Antonio Trum, el consier, poi messe darli 100 milia ducati, et atender a la generai, et comu-nichar il tutto con l’orator di Pranza è qui. Andò primo in rongu sier Polo Pixani, et parlò sapientissime; alegò uno ditto dii prophéta contra i nimici eie, Li rispose sier Filippo Trun, e lo cargo assai. Poi andò per la terza opinion sier Jacomo Cabrieì. Et il doxe si levò, et non fo aldito. Et ultimo parlò sier Antonio Trum, e messe l’opinion sua. Ma è da saper, sier Andrea Loredam, patron a l’arSenal, andò in renga; referite quello li ha ditto sier Vicenzo Barbaro, quondam sier Berti, di le cosse di Hongaria, che si buta via li danari, perchè non fanno 0. Or )’ hora era tarda, et sier Pollo Querini, el cao di 40, messe de indusiar, atento molti volevano parlar. Et cussi, con le torze, era una horra di note, andò le parte. Fo una non sincera, una dì no, di do savij ai ordeni 3, di sicr Antonio Trum 15, di sier Marco Bolani e compagni 18; e queste andono zoso. Di l’indugia, dii cao di 40, 71 ; di la nostra, 92. Et ile-rum queste do balotade : 2 non sincere, 97 di l’in-dusia, 103 la nostra. El questa fu presa; et ordinalo gran credenze. Et intisi lengue landine, teste loredane, oppinion trune. Item, che sicr Zacharia Valaresso, fo orator al re Alfonxo, e scrisse aver visto 6000 cavali, or fo prima capetanio a Padoa ; et da poi venuto di Na* poli, dove si havia non erano la mità di cavali, fo tolte a BreXa, et cazete da sier Bernardo Zustignam, era orator in Savoia. E ditto sier Zacharia andò in renga a dolersi al gran conseio dii torto fatoli ; et cussi de lì do zorni morite da meninconia. A dì 4 avoslo. In colegio veneno alcuni scolari, dolendossi di certi desordeni sequìti in le ballotation de’ scolari a Padoa, dove sono intrati zenthilomeni nostri, eh’ è contra le leze ; zoè sier Andrea Zanchani, li camerlengi e altri. Or questa cossa dispiaque molto al colegio, licei fusse letere di li rectori nostri, che dimandavano la confirmation dii retor, dicendo la eie* ctiom esser sta fata rite et recle. Et il rector electo è di Lendenara, di juristi ; et visto le leze sopra di zio disponente, che voi che niun zenthilomo vi sia, et mette pena ducati 200, fo terminato farne provision. Fo expedito le letere in Hongaria, et una altra zercha la venuta di li oratori dii turcho qui ; et etiam per colegio fo dato licentìa a Francesco di la Zude-cha, secretano, vengì via. Di Brexa, di rectori. Manda una letera auta dii capetanio di Valcha monica, come alcuni messi dii Cardinal di San Severin e di missier Galeazo, fevano fanti a Bolzam, et li dava ducali, o, per dii* chome scrisse, bajochi cinque per unoi Da Riva, di sier Piero Foscolo, provèdaàor, dì doi Dii passar di uno Alexandro Salvazo, vietì di Ele-magna e va in Pranza dal re, Dice el Cardinal San Severim vera dal roy, et la dièta è expirata,-et il re à dato bone parole a* milanesi, che '1 voi fehaver il stato di Milan, et aspeta la tornata di tre oratori mandati al roy per ha ver il signor Lodovico e Ascanio. Di Cao d'Istria, di sier Piero Querini, podestà 228v el capetanio, di ultimo. Manda una letera abuta da Pinguento, di sier Andrea Ferro, à di uno che parlò a uno prete, li disse el capetanio de Pisim feVa far lanze, voi haver il loco di Pinguento. Da poi disnar, fo conseio di X simplice, el colegio si reduse, et vene le infrascripte letere, qual è notade qui soto* Da Brexa, di rectori. Dii zonzer li uno Alexandro Salvazo, noncio dii Cardinal San SeVerin, va in France. Dice el Cardinal pre. litio vera dal roy per essersi acordato eie, ; et manda una letera dii capetanio di Valchamonicha, data a Brè, di quel nontio di Galeazo di San Severim, qual fava fanti a Bolzam, e li dà bajochi cinque per uno; et di oratori vano al roy, Da Feltre, dii podestà el capetanio. Come ha per uno Suo explorator, la dieta esser compila limi ; e di oratori dii re di romani andati dal roy. zoè il ducha di Saxonia e uno altro, per dimandar il signor Lodo-vico ; et è venuto dal re orator dii turcho a dimandar li passi. Li à risposto non voler, ma in reliquis faria il tutto. Item, è capetanio di l’imperio el ducha di Saxonia, e per il re il signor Galeazo di San Severim. Da mar. Vene letere per via di terra, qual fo lete in colegio, et poi mandade a lezer a la Signoria nel conseio di diexe. Di Otranto, di sier Alvixe Contarmi, governa-dor, di 25 luio. Come mandava ditte letere, abute per grippo di Corlu. Di Trane, di sier Piero di Prioli, governador. Zercha biscoti ; et come in qualro volte ha mandato in armada zercha miera 300, et che darà ogni favor a sier Antonio da Pexaro etc. Da Cor['\ dii rezimenlo e provedador, di 20. Come hanno nova, il zeneral Trivixan esser mandiate; et 14 nave di Soria ben in bordine esser zonte in armada ; e il provedador Pixani esser ritor-