20 MCCCCLXXXXIX, OTTOBRE. 30 lì; dubitava passar per cason de’ turchi, pur faria il possibele di andar di longo. A dì dito. Fo pregadi, per sier llironimo Capelo, provedador, qual rnenoe sier Francesco Corner, fo camerlengo a Padoa. Li rispose missìer Rigo Antonio de Godis, doctor, avochato. Poi sier Marco Sa-nudo, avogador, andò in renga, qual non sapeva il caxo. Li rispose 'Venerio di Faenza, dotor. Et poi esso sier Francesco Corner dimandò di gratia, atento li avochati non erano ben informati, andaseno non .sincieri. Pur 42 fo di procieder ; et fo messo a un altro conseio, e lui si absentò e fu condonato. In questo zorno gionse a Padoa sier Domenego Trivixan, el cavalier, va provedador a Cremona, cxpedìto im pressa con letere, habi cavali di luogo in luogo; et questo, perchè fo ditto era andà un burchio di artilarie di Cremona, fo dii castello, a Ferara. Elidili, passoe per Padoa uno cuxin dii re, qual partì la note. Disse veniva per cosse importante ; lumen vene per veder Veniexia. Edam vene monsignor d’ Andrages, fo a Pisa. A dì 12 oclubrio. Fo pregadi, poi restò conseio di X. Et in questo zorno fo preso dar licentia, dì 20 indrio, a sier Nicolò Michiel, dotor, e sier Beneto Zu-stignan, oratori al re di Franza, toglino licentia dal re et si partino. Eliam sier Antonio Loredam, el cavalier, el qual, avanti zonzesse, oltra savio dii conseio, fu fato luogo tenente in la Patria di Friul. Adon-cha restono sier Marco Zorzi e sier Beneto Trivixam, el cavalier, oratori a presso il re. Da Cao d’Islria. Si bave letere, come turchi erano' passati per Castel Nuovo, et havia fato danno su quel di Buchari, loco di l’imperador, et haveano amazati più di mille cavali strachi, qualli non si po-teano menar driedo. In questo zorno zonseno li oratori cremonesi, numero 12. Noto, come a dì 6 di questo, nel mazor conseio fu messo parte per li consieri, atento li boni portamenti in questa impresa di cremonese dii conte Ve-tor da Martinengo, da Brexa, fo dii magnifico conte' Zuan Francesco, che, per autorità di questo conseio, lui et suo fratello Zuan Maria e descendenti legi-ptimi im perpetuo sia azonto dii numero dii mazor conseio. Ilave 2 non sincere, 283 di no, 1058 di la parte. Fu presa. Et vene poi a conseio ; et è fiol di una sorela di sier Zuan Marcelo, governador. Ozi, a dì 12, im pregadi, leto più letere: il suma-rio è questo. Di 30 da Corfù, di sier Antonio Grimani, zeneral, come voleva consignar i libri a sier Dome-nego Malipiero, qual non li volse. Lem, fo leto una letcra dii capelan suo, pre’ llironimo Cesoto, scrive a sier Vicenzo Grimani, eliam come el magnifico suo padre non temeva di 0 ; e, se lui non era, turchi ha-ria abuto tutto, e saria su li do casteli. Item, dovesse ringratiar.sier Domenego Trivixan, el cavalier, di la oferta. Poi, per letere particular di sier Domenego Malipiero, provedador, se intese di uno venuto dal zeneral, dicendo era i^i la scuola di la Carità, e havia sepulto el doxe ; et che tutti in suo luogo cridava : Grimani ! Linde, esso capetanio si volea partir, e ve-gnir via a tempo, e perhò volea dar li libri a lui provedador, qual non li volse acceptar, dicendo: Vuj se’ capetanio. Item, li governadori vano su le galie grosse, si ha esser in porto Zigaia con l’arsii, e sier Marco Orio e altri si ferivano. Da Modom. Sier Antonio Bon, capetanio, refudò, 10 per esser quel luogo in gran confusioni Et a Coron era morto sier Marco da Canal, camerlengo e capetanio dii borgo. Et fu fato a Modom ilerum sier Piero Sagredo, fo capetanio a Modon ; refudò. Poi fu fato sier Antonio Zanchani, era a le raxon vechie, qual aceptoe. Dii capetanio zeneral Grimani, di Corfà. Vene letere di 29, per via di Otranto, e la Signoria retene tutte le letere spicial per intender quello tutti scriveno zercha le cosse dii stato. Scrisse come havia sapudo di la election dii nuovo zeneral in suo loco, e che havia pocha obedientia, e non havia investido per il meglio, acciò non seguisse mazor inconveniente, perchè vedeva ogniun schivava de investir, e se lui ha licentiado le galle grosse, fece per non lenir tanta spesa invano ; et cussi si andava scusando, cargando altri. Et è da saper, erri per sier Francesco Bolani, cao di 40, fo posto che li tre provedadori venisse a le prexon, e li savii, che il capetanio di le nave venisse a le prexorn, e non fu preso 0 per questo conseio. Et ozi fu preso, che sier Alvixe Marcello, capetanio di le nave, venisse qui con uno gripo a presentarsi a le prexon. Et, balotado li governadori, rimase vice capetanio sier Marco Orio. Ancora se intese, l’armati) turchesca esser in colto di Lepanto, tirade algune galie in terra per conzar, lo resto è innavegabile ; e che turchi havia minato le mure di Lepanto, solo mantien la rocha, e con gran presleza faceva far do dardanelli, uno a la ponta di San Nicolò, l’altro di là. lievi, fu preso che li tre proveditori dovesSeno venir de qui con la galia Malipiera, et a li avogadori