1473 stri frati, che tulli li danari li spenderemo per lei ; et di tute decime de qui, ducati 50 milia, con la ta-xation dii colegio presente e absente, sarà ducati 28 milia; le decime di offlcij de qui, altri 22 milia; fiorentini hanno levà man a la cruciata ; si persevere-rano, li daremo le censiire eie. ; sì che niuna raxon valse a esso orator dir al papa, fusse contento dar la cruciata. Poi disse : Il re di Pranza fa armata ; sarà contra il turcho o contra Napoli ? Rispose l’orator : Non è da creder, un re christianissimo fazi altramente cha contra turchi. Ilem, è seguito in quelli zorni un stranio caso ; el fiol dii conte di Sarno amazò sua madre, con favor di napolitani e colonesi, quali preseno la porta di Santo .tanno, et lui andò a Marino. 11 papa à dito, non si faria questo si el ducha fusse lì ; sì che, per dubito, in Roma non si farà feste questo carlevar. Dii dillo, di 20. Come eri sera il papa stè a veder comedie fin hore do di note. Et esso orator, ricevute nostre tre letere, con li sumarij et la risposta fata al re di romani, fo dal papa ; li comunichò il tutto. Soa santità li piaque, il re di romani voglij oratori ; si alegrò di la viteria di le galie prese. Et leto il capitolo di la solicitudine fa il turcho, supli-chò a l’armar. Rispose el papa : El turcho prepara per causa nostra, per aver concità li principi chri-stiani, si atende a sunar li danari, si scuode con difi-cultà ; el christianissimo re vien ben. E li mostrò una letera di 25, da Bles, li scrisse esso re. Primo, dice assa’ parole di l’impresa di Romagna ; voi aju-tarlo aver Bologna e le altre terre fo di la Chiesia ; e a questo il papa dice, da l’altra banda voi mante-nir missier Zuane Bentivoy in stato. Ilem, li scrive fa gran armata. Terlio, dimanda la cruciata e jubi-leo per le gran spexe fa. La qual letera la manderà al suo legato, la mostri a la Signoria nostra. Ilem, disse havia mandato brievi caldi a Bologna, fazi per il ducha ; et è stà conlento alozi a Castel Bolognese 300 homeni d’arme et 700 fanti ; e il prothono-tario Bentivoy è andato a Faenza ; non sa el riporto, dicendo : Se fin dieci dì non 1’ aremo, non si arà più. Itera, ritorna a Roma monsignor di Trans, ora-570* tor dii roy; per lui si saperà di Bologna. Itera, quanto a le justification dii partir di 1’ armata yspa-na, per avanti fè l’olicio con l’orator yspano ; et za à scrito, et eliam il pontifice in Spagna, per el ritorno di ditta armata; manda letere di l’orator nostro in Spagna. Dii dillo, di 22. Come de lì si sta a’ piaceri di far rnaschare, e il papa non dà audienlia ; et quella matina è stati a palazo Franza, Spaglia el lui ; et I Diarii di M. Sanuto. — Tom. Ili febbraio. 1474 Pranza li à dito non aver parlato al papa ancora per la cruciata. Itera, fo dal papa, qual li disse, Faenza è in acordo col ducha, et domino Hironimo Cam-pezo è lì a Roma, per missier Zuan Bentivoy ; dice ben di Bologna, e si dice poi si torà l’impresa di Reame, e quelle zente vi anderà ; et questo è divulgato per Roma, Franza e Spagna solicila il papa, ma il papa traze a Franza. Di la liga tra Orssini e collo-nesi 0 è seguito. Monsignor di Trans vien, qual è caldo a l’impresa di Reame, e publice si parla; di l’armar 0 si dice, ben di far legato il gran maistro di Rodi eie. Di Napoli, di l’oralor nostro, di X. Eri, ricevute nostre zercha la trala di 1000 cara di grano, il re è a Pozuol, fo da domino Ector Pignatello, qual li disse, domino Antonio da Pexaro aver comprato cara 800 a Barleta, et è danno dii re ducali 3000 ; li converà disborsar a li arendatori ; per tanto saria meglio lo facesse condur a Trani, e li voi pagar la spesa. Dii ditto, di 14. Come il re manda uno suo, con una galia, in Sicilia, a visitar don Consalvo Feman-des, qual è a Saragosa, per esser il morbo a Messina ; e domino Joseph, ebreo, 'va con lui. Itera, fin 3 dì si parte domino Lucha di Rossi, va a star a la Vallona, a presso quel sanzacho. Ilem, domino Tomaxo Regulano, era a Roma per il re, è zorni 7 è ritornato ; si dice per l’acordo tra Orssini e colonesi ; qualli colonesi non voleno, dicendo Orssini non observa quanto prometano. 11 signor Fabricio si parte, e il signor Prospero resta. Eliam è venuto per aver la investitura al nepole, fiol di madona Lu-grecia, dii stato dii padre ; il re è contento darla, ma voi il nepote vengi a Napoli a star ; eliam, por aver che lo episcopato di Salerno fo dato per il re al Cardinal di Aragona, suo nepote, et per il papa al Cardinal di Salerno; qual domino Thomaso dia ritornar subito a Roma. Ilem, il re fa far 20 galie sotil ; à deputà li danari si scuode dii jubileo, et li è stà ditto ancora, forssi anderano contra turchi. Ilem, à fato il re comandamento a le sue zente, stagino in bordine. Ilem, manda uno capitolo di nove di Lisbona, di 6 zenaro, come quel re fa armata per l’impresa di Africha, per il voto fato quando ebbe la moglie presente, sorela di la prima, e il re d’Ingal-tera li dà 15 nave ; la qual armata sarà in ordine per tuto mazo, e otegnirà l’impresa di Fessa.' Dii dillo oralor, di 14. À mandà le letere a Palermo, a sier Lorenzo Miani ; et a dì 4 zonse a Saragosa l’armata yspana, tra barze, nave e alcune galie, numero 22 ; et par quel capetanio abi retenuto 93 MOf'CCCt,