683 MDXXVII, AGOSTO. 684 456* due hore avanti di el se parti, et gionlo ari un loco pur de Coglio nominato Biana, esseixlo andato per far colation a 1’ hostaria, dice che facendo lui cola tion, el patron di essa hostaria nominato Codop el qual veniva da Gorilla et affermava che ’I conte Christol'oro era capo di queste geide, le qual erano gente crovate el turehesche, et che '1 dillo conte Christoforo havea mandato a domandar Goritia. Sono venuti qui alcuni da Cremons che hanno fu-zite le sue robe, che dicono questo medemo, el che dicono che erano beri a Vigo de Asoterian, el che procedevano avanti. Il messo che mandai beri di là non è ancor tornalo ; hozi ne ho mandato uno altro, et di quanto di bora in bora haverò ne darò notiti:) a la magniflcontia vostra. 457 T)a Udnw, dì sier Zuan Moro locotenente, dì 27 Avosto 1527. Qual manda questi avisi che dicono cussi ; A dì Luni 26 Avosto 1527, in Udene. Paulo de Sanclis da Udene, stipendiato ne la comitiva del magnifico gubernator cavalier Dalla Volpe, qual fu mandato per il clarissimo Locote-nente verso il viagio per intendere de le gente lur-chesche, quale se dicea essere sora Santo Anzolo de là da Goritia, partile Sabato a mezo giorno, et hozi ritornato riporta, in Goritia haver parlato con uno schiavo, qual essendo con altri compagni andato a Santo Anzolo, soprazonseno alcuni cavalli, et disse non saper il numero, nè se erano turchi o altra gente, perchè era di notte. I quali cavalli preseno i compagni del ditto schiavo ; et essendo lui retirato da driedo ad un certo seraglio dove dicti cavalli non potevano andare securamente, i ge parlorno in schiavo dicendogli che’l dovesse rendersi ; qual non volse et se salvele. Nè altramente il ditto schiavo li sapè dire dove fusse la massa di turchi, nè il numero de quelli che erano venuti su quelli confini. Dice ancora esso Paulo, che in Goritia et in tutti quelli contorni se divulgava quelle esser gente del conte Christoforo Prangepane, zioè turchi, corvati et schiavi, i quali haveano morti da 30 triestini. Itém, dice che imo todescho qual sla in casa de missier Nicolò Raphael da Goritia, gli disse che beri il capitanio di Goritia haver recepute alcune lettere che li furno mandate da Rauber Pleera, che è uno castello su la Crovatia, qual in suslanlia lo avisava-no che le gente predicte ritornavano indriedo cum anime assai et gran bulini di animali grossi, et era- no molto strachi ; el numero di quali erano da 4 milia cavalli in zirca, et diee erano alozali per re-frescharsi atorno ad uno castello del dillo Conte. Subiongendo ancora, che secretamente in Goritia se diceva che le gente del serenissimo re di Boemi haveano patido certo sinistro da le zenle hongari-che, nel qual sinistro dicono p desemente esservi morto domino Nicolò da la Torre capitanio di Gradiscila. Copia dì lettere da Cividal, dì 26 Avosto, al 457* ditto Lócotenente. Magnifice, etc. Hora bora è zonlo de qui Georgio explorator, et ne ha refferito che beri matina do hore avanti zor-no se levorno da Senoseza da cerca 4000 cavalli de martelosi, croatini, turchi el chrisliani cum gran bulino, sì de bomeni come de animali, et vanno a la volta de Grobenich, dove se dice esser il campo di turchi da numero 15 milia cavalli. El dice haver visto dicti 4000 cavalli condur via esso bulino essendo lui de là del castello de Santo Anzolo in Carso, su uno monte. Item, dice haver inteso che molti da Trieste li quali saltorno fuora cum il capitanio, sono stà amazali, et esso capitanio ferito. Dice practerea, che hanno brusato tre caxe in So-noseza luntan da Goritia miglia 15 italiane; et che dicti cavalli non sono venuti per la Piucha, ma per certa altra strada insolita, et hanno passato uno altissimo monte, sì al venir come al ritornar a Grò-benicb. Né altro etc. Copia di lettere da Goritia, di 26 Avosto. Magnifice et clarissime tamquam frater honorandissime. Per satisfar el desiderio de vostra magnificentia, li fazo intender che turchi, da poi facla una grande et miseranda strage de poveri chrisliani ne li luogi per altre mie a vostra magnificentia declaradi, sono * parliti tirandosi iudrielo ; et alcuni dicono per sopra via tochando li luogi de Ystria, dove che senza duhio hanno a inferir simUiter danno. Et altro per adesso non se ha. Se antem intendarò cosa alcuna, lenirò avisata vostra magnificentia ; et se accaderà per nuntio a posta. Li nuntii de quella ho licentiati el remandali indrieto, per esser le cose de alienato suspecto (?). A vostra magnificentia mollo me offero et ricomando.