71 MCCCCLXXXXlX, DICEMBRE. 7“2 giorni in questa terra, disse molte cosse, scusando lui e li altri di non aver fato. A di 20 dezembrio. In questo zorno fo cosse fuora di modo, zoè io caligo, niolo, tempesta, neve, toni, eh’ è cossa miranda da questi tempi che pareva primavera. Et Jo, hessendo im pescharia, li aldi : vento et sol. Jtem, non voglio restar da scriver, come la moier • di sier Domenego Capello, quondam sier Nicolò, fia di sier Francesco Bernardo, non si sapendo fusse graveda, nè parendo alcun signal, in questi giorni parturì uno fìol, cossa fé a tuti gran maraveglia. E ogni mexe havia el suo mal eie. Item, molte lite tra fradelli sussitoe in qufcsla terra. È divisioni, prima tra i Bragadini, fo di sier Andrea, da San Sovero ; era soi zudexi sier Stefano Con-tarini e sier Fantin Dandollo. Item, tra li Prioli, fo di sier Marco, zoè sier Domenego di Prioli, eh’ era il menor, contra li altri; era soi zudexi sier Bortolo Marin, e sier Francesco Foscari. Et par che in Rialto sier Domenego con sier Andrea se dicesse gran vilania. Item, li Prioli, fo di sier Francesco, fo zene-ral, tra lhoro si parterio. 26 Adì 21 dezembrio. Fo gran conseio, et electo baylo et capetanio a Corlu, venuto per scurtinio sier Antonio Soranzo, fo podestà el capetanio a Ruigo ; qual non fu balotà altra voxe ; et la matina refutoe, ' per esser rico e sollo, e lassò il cargo ad altri. È da saper, tutavia si ha avisi di l’armata fa il re di Spagna, di 60 barze, le qual manderà in Sicilia con alcuni gianetari, capetanio don Fernando Consalvo ; dice sotto specie di turchi, ma manda in ajuto dii re don Fedrico, et per custodia etiam di la sua Sycilia. A di 22 ditto. Fo gran conseio. Et nota come eri la parie di far il baylo a Corlu, in gran conseio posta, bave una non sincera, 92 di no, 1164 di la parte. Et ozi fu electo sier Piero Liom, fo patron a l’arsenal. Cazete in scurtinio sier Piero Marcello, fo a Bibiena, qual era provedador in la Patria, et in gran conseio cazete sier Lorenzo Contarmi, fo patron a l’arsenal. In questa matina, el conte di Pitiano fo a la Signoria a tuor combiato. Si parte doman, va con bareha lino a Chioza, poi in burehij, per Po, a Cremona, e lì dismonta, va a Cedi. Item, vene teiere da Damasco. Come era morto uno nostro zenthilorno ivi, sier Domenego di Prioli, de sier Alvise ; et poco da poi vene etiam di la morte in Tripoli de sier Zuan Domenego Contarmi, quondam sier Beneto; et in Alepo sier Vicenzo Lo-redam, de sier Lunardo. A dì 23 el 24. Non fo nulla*da conto. Fo la vi-zilia di Nadal. El principe fo in cliiesia a la messa con li oratori. A dì 25 dillo. Fo el dì di Nadal, qual vene di mereore ; perhò che questo anno core bissesto. El principe fo in chiesia con questi oratori: Napoli, Fe-rara e Rimano, e domino Marco Malipiero, comanda-dor di Cypro. Portò la spada, da poi disnar, sier Antonio Loredan, el cavalier, va a Udene; fo suo compagno sier Piero Loredam, quondam sier Lorenzo. Predieoe el piovan di San Rafael, et dovendo andar a vesporo a San Zorzi, non a rido e, ni etiam la matina, eh’ era el dì di San Stephano, a messa, justa il consueto. Udite messa in chiesia di San Marco ; portò la spada sier Hironimo Pixani, provedador in armada, fo suo compagno ... E poi andoe a disnar, e fè pranso a’ patricij, justa il solito. Et a Lio fu trato il palio : fece el pasto sier Anzolo Sanudo, officiai a le raxon vechie; qual, per non esser d’acordo nel dar dii priecio, fo chiamato lui a difìnir la dife-rentia. A dì 27 dezembrio. Fo gram conseio. Et el dì di Nadal vene letere di Franza, di sier Beneto Tri-vixan, el cavalier, orator nostro, date a Orliens. Come il re per niun muodo voi il ducha di’ Valenti-noys dagi molestia ni a Urbin, ni Rimano e Faenza, e scrivea a Roma al papa in consonantia, e alia bona. Le qual letere erano di XV di l’instante. Da Modom, di 7. Come sier Carlo Valier havia fato cargar su le galie 150 stratioti, per l’impresa di la Ze-phalonia. Item, si ha il turco esser in Andernopoli, e sta malissimo. Item, il provedador Zigogna scrive voria si mandasse un provedador al Brazo di Mayna, qual si tieni per la Signoria nostra ; sì che si farà. Di Candia. Vene letere, vechie di X novembrio, 26 * et par che sier Piero Sanudo, sinico, a dì 7 partisse per Cypro. Vene /etere di Damasco el Alexandria. Zercha mercantie. A dì 28 dezembrio. Fo pregadi. Da Roma, el Cardinal San Zorzi, fo fratello dii conte Hironimo, Iacea pur eie. per caxo'm dii papa, che molestava Forlì, et si intendea con Colonna. Item, par Zuan Cer-viglion, capetanio primario dii papa, qual havia 400 cavali, di nation yspano, sia stà trovato morto una note su una strada. Qual fo portato a sopelir a una chiesia di carmelitani, in una cassa, con gran pompa ; e non fo voluto si vedesse le ferite. Si judi-cha etc. Da Forlì. Si have, podio manchò il ducha, fìol dii papa, non fusse preso da quelli di la roclia ; et