857 MCCCCC, OTTOBRE. 858 26. Come eri vene lì monsignor ili Aiegra, capela-nio regio a Saona, et lo visitò. Lì disse, monsignor di Lignì esser venuto a Zenoa, per haver li soi castelli, tenuti per vermeneschi, dove è andato con mlssier Zuan Alvise dal Fiesco e altre zente; et di la nova fo ditta, non reusiva, zoé di esser sta morti francesi etc. a quella impresa ; imo si dice, monsignor di Chiamonte pratichar acordo con ditti vermene-schi. Item, monsignor di Luciom li à ditto, alcuni milanesi averli dimandato, si il roy è in bona con la Signoria nostra. Li à risposto de sì, in optima amicitia. Et li hanno ditto che la Signoria rimandava Martin da Casal al turcho, qual fo orator per il Moro a ditto turcho. Et esso secretano 11 disse, non dovesse creder che un homo, stato di un inirnicissimo, la Signoria lo adoperasse. Iiein, monsignor di Aliegro lo à visita ; qual prega la Signoria, volendo il roy mandar zente contra turchi, fazi lo mandi lui, perchè desidera andar e servir la Signoria nostra. Et etiam domino Baptistim di Campo Fregoso aspela la risposta di aver conduta. Item, el Cardinal San Zorzi à scrito voler venir lì a Milani, per veder la terra; li è sta catà una caxa. Item, lui secretano voi danari etc. 343 Da Roma, di /’ orator, venute questa malina per tempo, di 28, horre 18. Come, disciolto in quella borra il concistorio, erano sta publichati 12 cardinali novi, come par in una poliza ; tra li qual ne sono sei spagnoli. Cardìnales elecli in concistorio die 28 seplembris. Dominus Franciscus Borgia, archiepiscopus co-senlinus, nepos pontilìcìs et thesaurarius. Dominus archiepiscopus salernitanus, hispanus. Dominus archiepiscopus rheginensis, siculus, gu-bernator urbis. Dominus archiepiscopus arborcnsis, vicarius pa-pae, hispanus. Dominus archiepiscopus valentinus, frater cardi-nalis Borgiee morlui, hispanus. Dominus archiepiscopus hyspalensis, idest de Si-bilia, hispanus. Dominus episcopus caputaquensis, Johannes Ca-paze, cyprius, secretarius papa;. Dominus episcopus mutinensis, ex Mulina, da-tarius. Dominus episcopus comensis, de domo Triulzi, mediolanensis. Dominus archiepiscopus ystrigoniensis, hun-garus. Dominus Marcus Cornelius, prothonotarius, ve-netus. Dominus prothonotarius De Libret, frater regis Navarri®, et sororius illustrissimi ducis Valentini, de Francia. Vene in colegio sier Zorzi Corner, el cavali«*, padre dii Cardinal electo, vestito di veludo crcmexin, in mezo di sier Fcrigo Corner e sier Nicolò Michiel, doctor et cavalier, procuratori, et molti cavalieri, et altri patricij in compagnia, et tochò la man al principe e a li padri dii colegio, exponendo poi, che la sanctità dii pontifice havia creato suo fìol Cardinal ; lo oferiva ad tutti i mandati di questa Signoria, nè faria cossa se non con voluntà nostra. El principe si alegroe, dicendo : Senio certissimi. Et poi disse, el dito Cardinal non era qui ; ma, zonto, veria a far re-verentia. È da saper, questo Cardinal havia expecta-tiva di comandador di Cypro, sì da Ilodi, Roma e dii conseio di X, e comprò ditto capello per ducati XV milia, videlicel X milia di contadi, e una zoia per ducali 5000. Vene sier Lorenzo di Priolì, electo savio a terra ferma, dicendo haver servito 12 volte, et il suo fa-mcio, stato 8 anni, pregava di haver la carta dii ben servir, e cussi feva lui; et refuto'e. Eticm sier Alvìxe Venirr, da poi disnar, et sier Polo Trivixan, el cavalier, intrò cao dii-conseio di X, et voleva questa ma-tina referir; ma fu rimesso a una altra malina. Dii re di romani fo portata una letera, per uno milanese, data a di 22 a Yspurch, per la qual avisava aver inteso per nostri a li confini, non erano lassa passar quelli andavano da la sua majeslà ; per tanto pregava fosseno lassati passar, aliter cussi farà di li nostri subditi, che passano per il suo dominio. Vene sier Hironimo Capello, e il compagno sier Piero Malipiero, pregando fusse facto in loco suo exator sopra le cosse di mar; haveanoassa’ servito. Et per l’bordine nostro fo ditto, si meteria la parte. Letera dii conte Antonio di Ludron, data a Castel Novo, a dì 23 seplembrio, drizala a sier Alvise Marzello, da san Thomado. Li manda una letera, traduta di todescho, di nove di Eiemagna, a ciò la mostri a la Signoria, data in Praxenon, a dì 15; la qual da Roverè si havia auta. Da Gradiscila, di sier Piero Marzello, proveda- 343* dor zeneral, di 27 et 28. Manda una relation di uno di Cividal, zercha le cosse di Alemagna, e di la dieta fata a Augusta. È terminato far pedoni 40 milia, et 18 milia cavali, capetanio il ducha Alberto di Monaco, et il ducha di Baviera, e voi venir in veronese