MCCCCC, AGOSTO. G86 vele, non li piaque, ordinò la riformation. Ilem, li disse, el ducha di Bexagie tratava di amazar il ducila di Valenza; et suo ciò che lo governava, fra-delio di madona Drusa sua madre, ha confessato questo. Poi il papa li disse zercha la protetiom e di Rimano e Faenza ; voi la Signoria rispondi ; e di questo manda brieve al suo orator, episcopo de Thioli; et li disse si poneva in hordine le zente di Valenza con li foraussiti di Viterbo, per andar a campo a Pexaro. E lui orator scrive haver inteso, il re Fedrico non voi vengi l’armata yspana. E il papa disse : Credemo ogni mal. Ilem, eri zonse lì uno orator dii re di Franza ; li andò contra la fa-meia dii papa e di cardinali, e li oratori yspano, Napoli et il nostro. Et le zente orssine, con la parte di Zuan Paulo Baglione, i zorni passati hanno expugnato el castello di Aqua Sparta, trucidati liomeni 80 de quelli erano dentro, insieme con molti foraussiti perosini, e hanno occiso Altobello con uno suo consobrino, che con li partesani di Todi difendevano esso castello. Costui era tanto odiato, che, morto, i l’hano taiato in tanti pezi, che tutti li soi ad-versarij, che erano infiniti, ce hanno auto un pocho; et quelli non poteno esser cussi presti a la occisione, hanno comprato di la sua carne a peso di arzento per manzarla : grandissima crudeltà hanno usato ; et con quella viteria intrati in la cita de Viterbo, et remessi li foraussiti. Ilem, l’orator yspano li disse con indignation, si la Signoria havia ancora expe-dito l’orator per Spagna. Li rispose era in actu. Manda una letera, prega la Signoria li sia dà risposta. La qual fo leta, et zercha la ripresala eie. Ilem, à letere di Napoli, è zonto li brevi dii papa a Messina. Dii ditto, di 24. Come è venuto uno a dirli, era de lì uno à taia lire X milia, qual amazò uno a Ra-vena, eliam per sier Andrea Zanchani, et volendo, la Signoria ordeni che lo haverà in le mani eie. Di Napoli, di sier Francesco Morexini, dolor, orator, di 16. A nova, 1’ armata yspana va contra mori a Zerbi ; e parlò a 1’ orator yspano, qual li disse, la Signoria non si à curato, dicendo spagnoli voi esser pregati et pagati ; et si la Signoria havesse manda dal re suo, za 1’ aria abuta etc. 274 Dii ditto, di 19. Come à nova, per uno bregan-tim, che li primi brevi gionseno a Messina za otto zorni. Item, di Baxilio da la Scuola, la Signoria ordeni è retenuto de lì. Da Sallò, di sier Hironimo Bon, provedador. Come à retenuto do milanesi, qualli andavano a do di caxa di Crivelli, è a Trento; et Ilio à manda a Brexa. Poi passò de li do, come scolari, con uno Hironimo di Ruberti, da Brexa, li menava ; et dicevano venir a Bologna: e uno è missier Zuan Francesco di Landi, piacentino, era capo di 400 provisionati dii ducha di Milam ; e uno altro, di Fantuzi da Bologna, scolaro. Et dimandato la causa che si ascoseno, risposeno : Perchè la Signoria non vede volentiera milanesi. Et per colegio li fo rescrito, li tengi ; e a Brexa scrito, mandi qui quel Hironimo di Ruberti. D i Gradiscila, di sier Piero Marcello, provedador di la Patria, di 27. Come sono stati in consulto col governador, conte di Pitiano, signor Bortolo d’Alviano e il Carazolo, capetanio di le fanta-rie; et è andati a veder li passi, per li qual poi venir turchi. E fo terminà refar li repari, per esserne molti de guasti, et voria 1000 guastatori ; e à scrito a Udene li mandi per zorni 12 o ver 14. E il conte voria aver 300 homeni d’arme, 2000 cavali lizieri, 4000 fanti et 8 canoni, oltra quelli vi sono, et star a la campagna contra turchi ; altramente non voi star in Gradiscila a esser testimonio de li danni, ma tirarsi in qua. Ilem, lì in la Patria è 660 homeni d’arme de conduta, ma non in effecto ; stratioti e cavali lizieri 1087, fanti nium, salvo quelli di Lazaro Grasso, et manda in nota il tutto ; e in le cernide non bisogna far fondamento ; e li balestrieri è tre mexi non hanno auto danari ; bisogna biave e farine ; et che a Cervignam è feni in abon-dantia ; manda la mostra di stratioti, e cinque bombardieri con P Alviano. Ilem, manda una poliza di uno li scrive, data in Vilacho, a dì 19, come ungari e rossi fanno conseio romper a’ turchi, e à licentià P orator di Hongaria mal contento ; e quel re trama con P imperio a Yspurch. Ilem, di Pretovia hanno, 10 episcopo di Cinque Chiesie mandava 500 cavali al re contra turchi ; questo San Michiel hongari voi romper. Ilem, il conte dì Pitiano dipose di sua man el suo parer, quanto è scrito di sopra ; e più voi 2000 comandati, et starà al monte di Fara. Ilem, 11 Carazolo, capetanio di le fantarie, scrive che ha-vendo assa’mancho, zoè 1000 homeni d’arme, 3000 fanti e li cavali lizieri, voi star a la campagna seradi in uno, e non teme di turchi ; aricorda la Signoria à molte artilarie e canoni a Pizegatom eie. Di Ravena, di sier Antonio Soranzo, podestà et capetanio. In materia di decime ; nulla da conto nè de importante. Di Antivari, di sier Piero Bembo, castelan, di 7 zuyno, mollo vechia. Scrive mal di quel podestà, et come el provedador lo fé camerlengo con do scontri, uno zenthilomo e P altro popular eie.