1 i 47 mccccc, fruto, e luto ¡1 campo aspela con summo desiderio darli ia bataia; et Gorlim e Alvixe Muschatello, suo armiraio dij zeneral, con molti bomeni, se va con zaponi e palli di ferro, sotto alcuni repari de teren, ■che hanno za uno anno turchi facto in loco del maro, che fo ruinado con le nostre bombarde; e vano taiando da le fondamente, fazendo trazer el teren ; solum restano le vimene, che relenivano el teren ; spera da ogni canto quelli cani sarano ruinati, e presto etc. Réplicha danari, biscoto, polvere e monilion; e si consuma assaissima polvere al bombardar dii castello; e si mandi feramenla di ogni sorte, acciò possi proseguir eie. Da Corfà, di 15. Manda le ditte letere, per la via di Otranto, et altro 0. Di sier Domenego Dal firn, capetanio dii colpho, date in galia, a presso il Sasno, a dì 28 oclubrio. Come, di 18, da Durazo scrisse, e de li si levò, e con le do galie grosse vene in quelle aque, e per li tempi senestri usano, sono reduti al Sasno, per non esser possibel star y quella spiaza; et è rimasto li do galie grosse, et la sua; e la Tiepola, havendola eri manda a sopraveder do velie Ialine fuora dii Sasno, per il vento di sirocho ha convenuto tuor la volta di Durazo, et I’ aspecta de lì le do galie Vitura e Dolfìna, sono a Corphù per pam; et quel rezimento à mandato miera zercha 25 di pam, per una caravella de Trane, e richiede per letere do galie per certe fuste de’ nostri, fanno danni sopra la Parga ; et, zonte ditte galie, crede le retenirà. /lem, la nave Pexara, per haver molato aqua, li à dato licenlia vadi a Corphù, sì che resterà solum con do galie grosse e do sotil, con le qual non mancherà dal debito, ancor che ’1 bisogno ricercheria più numero. E la l'usta di Vegia, per esser mal conditionata, richiesta dal provedador di Càtaro, 1* à mandata per custodia di quel colpho, con ordine, non bisognando, la mandi a obedientia dii provedador di Albania. Ilem, l’armata turchescha da la Vajussa sta con la consueta guardia ; é più presto smenuita; e qualche navilio è stà tirato in terra, ma la mazor parte è in aqua ; dubita.mostri tirarla tutta, acciò nostri si parti eie. Ilem, ricevete dii zeneral di 6 da Napoli. Li scrive sarà presto verso le aque di Corfù, e vadi da lui ; zonto el sarà, anderà per conferir insieme di le cosse de lì. Ilem, dice dii contrabando tolse la nave Pexara a Brandizo, l’à fato restituir il tutto. Dii ditto, di 30, ivi. Par che, per una caravella vien di Candia, habi inteso, il zeneral era sopra Stri-vali, veniva a la volta dii Zante ; unde, per l’hordine l’ha di andarlo a trovar, immediate farà bon tempo, Ì148 vi anderà e si sforzerà che, circha 1’ armata di la Vajussa, se fazi qualche bona conclusion etc. Da, Otranto, di sier Alvixe Coniarmi, governa-dor, di 20 novembrio, hore 3 di note. Manda letere ' abute dii zeneral per via di Corfù. Et a dì 17, zonse lì la galja, soracomito sier Sabastian Marcello. Dice a di 14, bore 7, zonto a Durazo, intese da quel baylo havea auto aviso da alcune vile circumvicìne, esser ussito di la Vajussa fuste 5 e galie 5, el erano intrate a la Valona. Et questo mederno à inteso da alcuni navilij, a presso il Sasno ; e questo medemo referisse el patron dii gripo da Corfù, e aver dal capetanio dii colpho. Di sier Sabastian Marcello, sopracomito, date a 453 " Otranto, a dì 17 novembrio. Par di 14 da Dulzigno scrivesse, e dii zonzer quel zorno a hore 6 di note a Durazo, e scrive l’aviso di l’ussir di le galie e fuste etc.; unde, consultò con quel baylo, deliberò mandar per tutti li navilij erano per quelle schalosie, per adunarli a uno. e cussi, per barcha a posta, fo mandato ; e tutti si comenzono a redur, e lui si partì per venir sopra la Vajussa a trovar il capetanio dii colpho, e noi trovò. Poi si reduse verso el Sasno, e scontrò alcuni navilij, qual tutti aviò a la volta di Durazo a unirsi insieme, e intese il vero di l’ussir etc., e coadunarse con quelle di la Vallona ; el capetanio dii colpho esser a Corfù, e volendo andar lì, per li venli vene a Olranto, aspeta tempo, anderà a Corfù per conferir col capetanio, e proveder. Di li danari ha per Corfù, non li ha potuti mandar; è stato a Cataro. Di Candia, di sier Borlolo Minio, capetanio e vice ducila e consieri, di 24 oclubrio. Come de lì sono 4 galie sotil, zonte a dì 16; do, sier Andrea Foscolo e sier Polo Nani, fono conze le coperte; voleva biscoto, li dete solum miara 5, per non ne haver, e non esser un soldo in la camera ; et le altre zonseno eri, videlicel Marcella e sibinzana, lassate a la guardia di l’Arzipielago ; hanno voluto sartie etc., le darà, non vi hè; e, volendo armar, bisogna mandar li corpi di le galie e tuti armizi eie.; e per la nave Manolessa manderà il bisogno. Ilem, lì è molte anime motonee in miseria ; le hanno subvenute di qualche formento, farine e biscoto; voria saper la volontà nostra. Ilem, li oratori vien de qui non si partirano sì presto, per non esser danari. Ilem, non vi è munitione, ni bombarde, nè vi hè un passavo-lante, ni arme; bisogna zente da piedi et da cavalo, sì per la custodia, come per tenir l’isola unita. Di li dilli, di 29 dillo. Eri zonse de lì do galie armate de lì, zoè la Griona o Barbariga, mandate a DECEMBRE.