1583 MCCCCCI, MARZO. 1584 •al ditto sier Marco, boto 25 di malvasia, et iriiera 6 fermazi, e ducati 150, et ducali 200 di tornesi, e miera 113 biscoto, con molte altre munition e artil-larie ; e ordinato dagi li vini a li provisionati e soldati, a raxon di ducati 8 la bota, e il formaxe a ra-xon di ducati 25 el mier, e il biscoto a raxon di lire 5 el staro; etiam dagi parte de li danari, e livornesi, per la fabricba; etiam tre passavolanti da Co-ron. El ditto provedador li scrive, la praticità esser andata del tutto in fumo, c quando la ge vene, non dovea metter alguna dilation eie. Del dillo, a di 6, ivi. Come non è zonto ancora a Corphù algun messo vegni da Constantinopoli. Ave letere di sier Valerio Marcello, di Dulzigno, di 26 fevrer ; li avisa parti a dì 27 zener da Conslantino-poli ; avisali etiam. 1’ ussir di fuste 25, tra le qual erano alcune poche di banchi 22, e bregantini picoli ; et mostrano stimar podio le galie nostre dia andar in FArzipielago c isola di Gandhi. Ile in, l’arinada divisa tra Constantinopoli et Galipoli, con pochissima guarda, galie solil 80, di le qual 40 era innavega-bilc; et la galia nostra giOssa Mosta voi assa’ conza ; CIO* era etiam X galie bastarde, fo trate di la Prevesa; dicevano voler far 50, dii sesto di la galia fo Mosta; le do galeaze malissimo conditionate, e cussi la nave grossa di Camalli, e voleno grandissima conza. Etiam n’è un’altra, di bote zercha 1000, e una di 800, mal conditionate; e altre da 200 fin 300 bote 1’ una, computa le galeaze, per numero 21; e cheli bassa li ha ditto, e publice si diceva, non voleno più nave grosse, perchè sono pegre; voleno solum galie e fuste; el esser sta manda a taiar legnami, per far 100 galie sotil el 50 grosse, licei loro dicano volerne far galie 500; e che l’arntada non è in termine di poter ussir questo anno; e che li mercha-dariti erano ini preson, con li qual etiam lui è stato; lamen esso zeneral aricorda, non si resti di armar, perchè si atenderà a far fati questa estade, a danno di lochi turcheschi. Item, con li arsilij vene 19 ntu-reri e lavri, deputa per Napoli ; li ha drezali al Zon-chio, e de lì troverà le 2 galie, e li ducati 4500, e con quelle anderano a Napoli ; e scrito, zonti de lì, li dagi */« paga. Del dillo, a di soprascrito, ivi. Come, a dì 4, ricevete algune letere ; per una, la laude, col senato, dii prender e tuor le XI galie ; ringraeia ; e più dii romagnir di suo fìol Hironimo di pregadi, cognosse esser obligatissimo etc. ; si sforzerà proseguir. À fato intender a li sopracomiti, sto armiraio et altri quanto la Signoria li contenda; sono restati satisfatissimL Per un’ altra, di 13 et 16, zercha l’asegurar.Ie galie di viazi, e mandi qualche boti numero in Arzipielago di galie per questo. Risponde, le galie è meze disarmate, e le nave non pono star sora aqua. Etiam li provedadori di le biave li à dà un gran cargo, di la compreda fata di stera 30 milia fermento in Sicilia, per far biscoto; mandi navilij a levarli, e un homo pratico a Saragosa, per cargar ditti tormenti, vide-licei per tuto marzo e aprii, è il tempo di cargarli ; per il merchado, dice non haver nave armade, stagne eie., pur farà il tutto. E spera del ritorno di la Vajussa, che sarà im breve zorni, manderà qualche nave di le mior a cargar di fermenti ; si duol di • questo. Ilem, per un’altra, à ricevuto Io aricordo di l’arziepiscopo di Nepanto, di prender un castello nel collo di Nepanto, chiamato Cathacusnopoli ; dice al presente non poi far con sì pocha armada eie. ; et de li dardanelli pocho caso fa, pur liabi il modo e tempo. Ilem, lauda il governador di Traili, per la diligentia in mandar biscoti ; lamen la Signoria non è ben servita da quelli à il cargo. Sono freschi, posti in li navilij ; e poi diventano subogidi e marzi, et sono etiam fati de fermento de mala e bruta sorte; è bruto pane. Del diio, di 7, in galia, in porlo Palermo. Come per la dureza di stratioli li ha convenuto dar una paga ; à a cuor la cità di Cataro, e sono cargati su le galie stratioti coronei 64 ; con questo, smontadi a Cataro, comenzano a livrar come i altri sono lì ; et à 4 non à voluto danari, dicono esser provisionati. Ilem, è con poche galie per andar verso la Vajussa e Vallona, e con fuste 6 armate de lì, e le nave armade con le so barche in bordine, spera expedirsi in brieve, e immediate è per ritornar indriedo con quelle galie, o ver anderà, o ver manderà ad asegu-rar le galie di viazi ; e à scrito a sier Andrea Foscollo, vice provedador al Zonchio, che, non hessendo pe- 611 ricolo al Zonchio per quelli legni turcheschi, si preparava a Negroponte, mandar el debia quam pri-mum le do nave, patron Polo Biancho e Piero da Liesna, eh’ è ben in hordinè e ben armate, a la volta di Rodi e de Cypro ; e vadi le do galie destinate a Napoli, lassadi prima li danari a Napoli; et cussi insieme asecurino le galie di Baruto, e quelle di Alexandria ritornerano senza algun perieolo eie. Item, come era reduto lì a Palormo, mia 50 dal Sasno, e si va preparando per meter bon e presto (ine a le cosse de lì eie. Le galie X messe in bordine per andar versso la Vajussa. Galia dii magnifico zeneral, à remo 147 ; tolti di