445 MCCCCC, LUGLIO. 446 qual vene ili Cuora via, non tochò Corfù, si scrive mandarli monitiom; risponde non l’aver veduta. Et a dì 31 inazo, zonse lì sier Jacomo Venier, capetanio di le'galie grosse ; à fato la zercha a le nave, la soa liave homeni 249, ne manchava numero 51, ne erano amaladi 116, sani 133; e cussi la nave Mora ha ho-meni 259, amalati da 75 in 80. Item, lui à manda il scrivan a Modom per tuor homeni, e, ritornato, non ne ha potuto menar niuno. Ditto capetanio Venier manda sier Andrea Foscolo e sier Valerio Marcello con li soldati a Modon ; si partì a dì 31, et a Coron è sier Pollo Valaresso con la sua galia. Item, sier llironimo Contarini, provedador, con 4 galie si partì a dì primo per Napoli, zoè sier Alvise da Canal, sier Anzolo Orio e quella di Brandizo. Item, de lì è za molti zorni la galia di sier Nicolò da cha’ Taiapiera. Item, a dì 3 zonse lì in Canal di Viscardo la nave Mosta e la Zustignana, con homeni 108 ; a dì 4 zonse la nave Malipiera, patron Toma Duodo, homeni 105. Item ha, l’arma’ inimicha è velie 250, con la nave grossa e do altre nave, galeaze do, galie CO ; il resto fuste, parandarie e brigantini. 1C8 ‘ Da Modom, di sier Marco Cabriel e sier Antonio Zanlani, rectori, di 8, al capetanio zeneral. À nova da Napoli di Romania, per uno bregantim a posta, el bilarbeì esser intrato in la Morea, et firmissimo terra el mari vien lì a Modom a campo; et perhò, amore Bei, se li proveda ; lhoro tarano quello po-trano, dicendo in questo sollo ponto consiste la sal-vatiom o ruina total dii stailo di la Signoria nostra e di la christianità ; e, venendo per mar, mai po-trano meter in terra; sì che si porterano bene. Ite ni, dii zonzer lì Antonio di Fabri, con li provisionati ; etiam lui scrisse. Bn Napoli di Romania, di sier Jacomo di Re-nier e sier Alvixe Barbariqo, rectori, di 29 mazo et 3 zuyno. In la prima, dii zonzer lhoro a dì 24 mazo ; la terra è pocho forte, dubitano assai; mandano de-position, come il campo vien lì dii turco, e il bilarbeì di la Morea fa spianar. Al Castel dii Scoio è caste-lam sier Domenego Corner, con page XVI, sta in gran periculo ; in la terra non è aque, in li castelli pocha vituaria e monitione ; licei in la terra hanno inteso esser fomenti, non vi hé forni da far biscoti, et non hanno danari ; fino a septernbrio la camera non scuo-de. Hem, mandano una letera di Legena, di sier Lunardo Marzello, recfor, avisa nove di turchi che vien omniho lì ; suplichano si provedi ; manda una letera di uno scrisse a Mossa Buxichij, li avisa par il turcho vengi lì col campo, perhò si provedi con la fameia e suo cavalo, e jura perla late He. questo esser vero. Item, come alcuni tristi di Napoli sono partiti, e andati al turco, li promete haverà la terra. Item, missier Francesco Bragadim, fo ivi rector, è partito, et scrisse in Candia per 300 arzieri ; li aspeelano. Item, de lì si ritrova sier Francesco Zigogna, provedador di la Morea, e la galia fo di sier Nicolò Taiapiera, qual è morto ; in loco suo è sta posto el fìol dii prelato proveditor Zigogna. Item, vano drio scrivendo per l’altra di 3, al zeneral; da ogni parte risona cative nove; il turcho vien lì, terra mariqm; anno questo per spie, e publice si dice nel Scoio non è vituarie, salvo un pocho di meio mal conditionato. Item, hanno fato ruinar le caxe dii borgo ; nel Castello dii Scoio, a difenderlo, voria esser 300 homeni ; il populo in la terra è numeroso. Item, stratioti voriano lanze ; dimanda qualche galia con zente italiane e biscoti. lievi, la galia Taiapiera è disarmata, et hanno, per via de uno stratioto, el bassa di la Morea esser a Corynto, some 3000 orzo si aspetta di borra in borra, el bilarbeì con il campo, e voler passar da l’armada con fuste per venir di qua. limi, in fine dicono esser zonto a Corynto el bassa con 1000 some di farina per far biscoti, e il stratioto vete polvere assai ; zudegano fusse il campo con el predito bilarbeì eie. Di Lezena, di sier Lunardo Marzello, rector, data a dì 31 mazo, scrita al rezimenlo di Napoli. Come ha nova per uno turcho, conduto da la fusta vien di la Vadia, dove è parte dii campo per andar 1G9 a Setines a comprar orzi. Dice il signor esser acampato a Silom, a uno fiume chiamato Lada ; a la Vadia è uno bassa con 30 milia asapi terestri e altra-tanti..., et a la Vadia sono zercha 40 napolitani e co-ronei ben visti et »presentati, conforta turchi a venir lì. Il signor fa tragetar parte di le bombarde sono a Lepanto in armata a Vasilicha, e tutte le bombarde grosse di Negroponte, et ha fato condur assa’ camelli cargi di rame e bronzo per butar bombarde. Item, el bilarbeì di la Natalia andò a Lepanto con 30 milia cavalli, per cavar l’armada e compagnarla dentro la Morea. Item, quel di la Morea è gionto a Styri, campato a San Zuane. Item, in l’armada è sta conduto infinità di botte, legnami e cadene, sì che è in bordine per ussir. Il signor à fato sacramento non tornar a la sua sedia, usquequo non ha preso Modom, Coroni e Napoli. Item, manda do le-tere in turchesco, trovade al sopraditto. Item, la note, per cinque schiavi fuziti di Negroponte e Me-gara, verificha ut supra ; et esser gionto a Megara el bilarbeì di la Romania con assa’ turchi ; a Negroponte sono più di 30 navilij, i qualli se armavano ;