MCCCCCI, CËNN'AJO. 1-248 Fu posto per tutti, che sier Zorzi Pixani, dotor, cavalier, va orator in Hongaria, sia partito per tutto dì 4, sub poena eie. Et perchè el va per la via di Segna, dove aphaderà tuor scorte, che quelle non s’intendi in li ducati 120 poi spender al mexe. Item, porti a risego di la Signoria nostra ducati 400 di arzenti. E fo presa. Fu fato uno savio a terra ferma, in luogo di sier Beneto Zustignan, non è intrado per invalitudine, et uno che mancha ; tome» non passò, se non un sollo, sier Marcho Zorzi, fo savio a terra ferma ; et introe, qual non era di pregadi. In questo zorno, per deliberation di la quaranta, fo apichato uno fìorentin, zovene e di bon parentado, havia robato per gran valuta uno orexe in Rialto. 490 A dì 3 zener. In colegio, prima fu fato conseien-tia a la Signoria che a Latisana si feva gran contra -bandi conira le leze, et era botege di questo eie. ; unde, consulente collegio, li consieri et il principe ter-minono mandar de lì Hironimo Zenoa, capetanio, a retenir quello è- lì, e tuorli i libri e scriture eie., et sequestrar tutte merchadantie, ferri et altro troverà de lì; et con lui vadi Alvise di Piero, secretano, o ver nodaro di la canzelaria ; et parlino questa note. Et fo dato sacramento »tutti, per tal deliberation) fata. Di Ruma, di l’orator, di 26. Come el pontifìce, el dì di Nadal, non fo in capella, o fosse per dubito, per non vi esser el ducha et le sue zente in Roma, e per le diferentie di colonesi e Orssini, et esser spirate le trieve, et per esser venuti molti contadini colonesi lì in Roma. Et il papa mostrò esser amalato. Etiam, fé perchè mal volentiera celebra ; et disse la messa el Cardinal di Napoli, e il vesporo el Cardinal Rechanati. Item, sono venuti do frati, di l’hordine di San Salvador, al papa, per nome di monsignor di Libret, a dir la moglie dii ducha, sua fìola, hora-mai vuol el ducha vadi in Franza. El papa li à dato audientia in leto, e ditoli non li pò risponder 0 al presente. Item, el. matrimonio di madona Lugrecia, nel segondogenito dii ducha di Ferrara, siegue ; et il papa fa per dar favor al ducha. Item, zonto sarà monsignor di Trans a Bologna, farà eie. E ditto matrimonio si fa di voler dii roy. Ilem, lo episcopo traguriense, orator dii roy restato lì, li ha dimandato di le do nave di Zenoa, e la causa dii suo partir. Non li à risposto nulla, acciò per le sue parole non si fazi conienti. Item, l’orator cesareo partì, el andò in Alemagna, come scrisse, per le poste. Dii ditto, di 28. Come el papa era stato 6 zorni, non havia dato audientia ; unde fo dal papa per soli- citar a dar principio di armar. Et vene sier Francesco Morexini, orator nostro, da soa santità ; et, exposto alcune parole, soa santità rispose, la sua bona mente versso la Signoria nostra eie. Poi, voltatosi, disse : L’è intrato in Faenza 500 fanti, et alcuni cavalli passati per quel di la Signoria nostra, qualli sono di Ferara, Bologna et Mantoa. Et i’orator nostro li rispose, justifichando il retor di Ravena. Poi disse soa santità, havia auto letere dii Cardinal legato de qui, qual non havia lete, et messe ordine esser ozi da poi disnar insieme. Item, à trato ducati 218 per letera di cambio per pagar li corieri; prega siano satisfati. Et il mandato di corieri dice, dover liaver da la Signoria nostra ducati 2000. Dii dillo, di 28. Come fo dal papa, qual era su una cariola, per esser sferdito. Et par la matina ricevete cinque letere nostre, e li comunichò li suma-rij, e poi la risposta fata al legato Cardinal, et de li 100 milia ducati risolti di contribuir, et di non abandonar soa santità eie., ampliando le parte. Et scrive coloquij abuti ; et le parole dii papa, rimase satisfato, et ringratia de li 20 corpi di galie. Et l’o-rator lo persuase a dar principio ad armar. Disse : Volemo farlo; provederemo di danari per questo et per il subsidio di Hongaria. E dito, voi promover in concistorio, acciò li cardinali armino ; e dito, è meglio che esso orator vegni; et cussi hanno posto zuoba, a dì ultimo, da poi disnar, far concistorio per questo. Poi l’orator nostro scusò il retor di Ravena, dicendo la sincerità di la Signoria nostra ; et cussi fu dii secretario al re di romani mandato, che fo Alvise di Dardani, praticho in minere, per comprar ferri. Poi il papa disse : Ragionamo di le cosse par-ticular. La Signoria si scusa di dar ajuto contra 490' Faenza ; si meravegliamo assai ; et di non voler dar conduta al ducha. E I’ orator rispose, justifìchando, zercha le zente, saria contra l’honor, havendoli levi la protettori bastava ; e di la conduta, per le gran spexe non si poteva. Et il papa disse: Almeno la Signoria scrivi, Ferara, Bologna e Mantoa non dagi ajuto eie. Et si aquietò di la conduta, di aspetar tempo, acciò l’liabi honorevele. E ringratiò la Signoria de li honori e presenti fati, per amor suo, al Cardinal legato. Poi fè un discorsso, el Cardinal va in Hongaria, 1’ altro in Alemagna anderà ; el re di Franza, ben disposto a la expedition, sì che sperava aria bon exito. Di sier Francesco Morexini, duclor, cavalier, orator, date a Roma, a dì 28. Come a dì 17 partì da Napoli, e a dì 23 zonse lì. È stato ozi dal papa; avisa haver cargato parte di forzieri soi e di la sua