122! MCCCCC, DECEMBHE. pericolo, e maxime. Alvise Muschatello, suo armiraio, qual si porta benissimo, e ne porta qualche segno di ferida. Iiem, dice a quella impresa haver asentito per el desiderio haveva quel capetanio yspano di aquistar quel castello, e visto esser qualche dificultà, , l’ha deliberato più presto lassar la vita che levarse de l’impresa, re infecta ; e di questo voler sono tutti, eliam li nostri. Spera di breve aquistarlo, per esser tutti li spagnoli, come nostri, pronptissimi ad exponersi a ogni pericolo. Item, è stato tanti cativi tempi e pluviosi, pocho si à potuto far ; e al presente è sta do zorni di bon tempo, e poi si à messo siro-cho con pioza. Lauda mollo quella isola, per la fertilità et per el porlo, che non è simile in tuto el Levante; e, redifichato il castello, eh’è di natura di sito fortissimo, non sarà bisogno più fortifìchar il Zante, per non esser porlo de li, ma tutto el fondamento bisognerà far lì a la Zephalonia, perchè le galie di viazi e altri navilij segurissimamente si po-trano redur lì, e luor li parizi; la qual ixola è altra-tanto quasi mazor di Corphù, e molto miglior di ogni cossa ; e, havendola, come si bavera, di niun fruto sarà al turcho Palras et Nepanto, di qual lochi non potrà ussir navilio algum turchescho, che fusse seguro ; olirà altri lochi dii turcho, che saria nostri senza faticharsi ; e si sforza expedir l’impresa, per esserli a cuor. Le galie turchesche sono restate a la Prevesa e a la Vajusa, le qual spera non starano tropo de lì, per haver intention, expedito, andar a Santa Maura, poi a la Prevesa, e brusar quelle galie, poi a la Vajusa, e dice non è per lassarle de lì a niun modo, per quanto potrà ; e zercha l’impresa di Mo-don, vede non esser modo per adesso eie. Item, avisa è zonte de lì le do galie grosse di viazi, erano a la Vajussa e hanno portà la bombarda grossa e il basilisco; el qual basilisco si à posto in terra, e con-duto in campo per sier Marco Orio, capetanio di le nave, sopra cari mali, e si lauda assa’ di l’Orio, per haver lui il cargo di mandar tute le cosse in campo, che richiede el capetanio yspano, e dura grani fati-cha, note e dì; spera quel basilisco farà più fruto cha tuti li canoni hyspani, quali sono di bona sorte. Item, è zonte do galie sotil, sier Sabastian Marzello, e sier Sabastian Tiepolo, et il suo belingier, con molte monilion, mandate da Corphù. Item, la galia Loredana, con pan, polvere, fera menta e altro, mandò a richieder a Corfù, et è zonti altri navilij con vituaria e biscoto, et erano afamati, e fin borra si ha manzato fermento. Item, è zonto uno navilio 480 ‘ di Otranto con 800 tumani di orzo per li cavali de li stratioti, et ditti orzi à pagati cortesemente. Item, in locho di le do galie grosse, venute di la Vajusa, è per mandar do altre grosse, e il barzoto armado, justa i mandati, fin 4 o ver tì zorni, per non diminuir le forze, per il dar la bataia zeneral, e farà la zercha a le galie grosse, e li bolerà il libro, e ordi-narà stagino de lì, poi vadino a disarmar Item. a di 31 dii passato, zonse lì uno Matio Petronzin, da Corfù, vien da Constantinopoli, e manda la soa depo-sitiom. Aricorda si fazi potente in mar, et non aspe-tar zugno e luio, perchè, avanti, si potrà far assai; poi andar ad incontrar 1’ armata turchescha, se la volesse ussir del streto. Item, oltra le galie grosse voi mandar 13 galie sotil di le più vechie, et di quelle di 6 rnexi, justa i mandati, a disarmar, non computando le 4 manderà a rata, e le galie di Dal matia; lamen, fin sia expedita la impresa, non manderà; solicita si comenzi a bon’ora ad armar. Item, con la galia Loredana è venuto lì sier Francesco Zigogna, e, justa l’ordine, li à fato comandamento quamprimum, con el primo passazo, vengi a li piedi di la Signoria nostra. Rispose, volentieri, Si volse justilìchar; lo aldite ; per suo contento si offerse operarsi. Li disse, per adesso non achadeva la persona sua. Item, essendoli slà mandati, per il rezi-mento di la Cania, do coronei, fono cousencienli a dar la cità di Coron al turcho, et hebeno una caxacha per uno dal turcho, e mandatoli il processo, subito, quello visto, li fece impichar; e, morti, poi li le api-char per un pe’, conio rebelli di la Signoria nostra ; e quanti di questi li venirà a le man, li farà el simel. Li nomi lboro sono; Manoli Raguseo da Coron et Francesco Frangalo da Castel Francho, mia 6 da Coron. Itera, eri ricevete letere nostre, laudando- lo eie. de haver sequito l’armata nimicha ; ringracia assai, promete far eie. Item, ozi terzo zorno, ricevete letere del rezimento de Napoli di Romania, di 29 octubrio ; avisa atender a la fabricha con li danari li lassò, dimandano esser provisti, sì che aricorda se li provedi eie. E oltra le do galie li lassi), è per mandarne do altre per li bisogni de lì. Relatiom dì Mathio Perozin, da Carpini, a dì 30 novembrio al zeneral, qual vien da Constanli-nopolì, partì è zorni 45. Dice, al partir suo, vene per terra versso Corphù, passò'da Santi 40 a Corfù, è venuto in arma’ con la galia di sier Sabastian Marzello. Item, à visto tuta l’armata, ussì di Constantinopoli, era ritornata a Constantinopoli, e l’altra a Galipoli; e l’ultimo navilio, zonse, a Constantinopoli, fo la nave grossa di Carnali, mal condilionata, e havea do trombe in sentina ; e fra li altri navilij conduti, fu la galia grossa fo presa da’ turchi, e luti