ilCCCCC, AGOSTO. 390 inani esser zonti a Monasteriolo, castello dii re di romani, vicino a Valtollna eie. Da Gradischa, diiprovedador. Zereha quelli fan-fi, e Alvise di Novello, coniestabele, e Piero di le Curazine, qualli sono in inopia. Di la moier di domino Francesco Bernardini Visconte. Prega li sia reso il suo ; manda una letera scrive il roy. Di Muia, di sier Mulino Malipiero, podestà, di 6. Come a Trieste è venuto uno Piero di Bonhomo, secretano dii re di romani; dice il re voi luor l’impresa contra Milam, et che la zente è tutto in bordine. 234 Di Trani, di Nicol) da Ponte. In materia de’sal-nilrij, contra quel Tulio de Bitonte. Di Antivari, di sier Piero Tiepolo, podestà, di 12. Si duol di sier Andrea Michiel, provedador, qual fa il tutto. Item, lui à fato apichar a li merli di la terra li cinque pastrovichij fonno prèsi in la barufa con turchi. De li consoli e judeci de Antivari, di 16. Supli-cha la Signoria li mandi fermenti da viver, sono in gran calamità. Fo balotà di far 50 schiopetieri, per mandar in Antivari ; et balotà li danari per armar la galia Dolfi-na. Item, il mandato dii capitanio di le fantarie. Vene sier Hironimo Liom, el cavalier, avogador ili comim, e disse di contrabandi è a Sibinico, tolti per sier Domenego Dolfin, capctanio dii colfo ; e • aricordò di li tre sopracomiti eie. Intrò li cai di X, et sier Zacharia Dolfìm, novo, in loco di sier Bortolo Viluri, era amallato ; e si disse erano letere di Constantinopoli, qual non fo lete in colegio. Da poi disnar fo gran conscio, fato dii conseio di X nuovi, tra i qual fono i primi sier Marco Sa-nudo el sier Polo Pixani, el cavalier, fono avogadori di comuni. Et il colegio, reduto a consultar e dar audientia, alditeno domino Gaspar Stanga, in contraditorio quelli di Seresina. Ilern, alilito privilegi di certi frati di Santo Agustim di Cremona, voi la confirmation. Di Udene, dii luogo tenente. Manda una letera abuta dii conte Anzolo di Frangipanni, da Brignà ; avisa turchi esser reduti im Bossina, et à mandato comandamento a tutti, chi ha cavali, stagino preparati ; et per un’ altra, insieme col provedador Marcello, scriveno el conte di Pitianosta meio; Antonio di Pij è amalato, sta grieve, et voria licentia da la Signoria nostra di venir a Pa'doa a guarir. Dii capetanio zeneral Pexaro, data sora Zara, in le acque, a di 5. Come à venti contrari], mai è toclià nium locho per andar presto, ni fa mover le velie ; voi saper se a li 20 provisionati, ha con lui, li dia far le spexe. Da Bassam, di sier Jacomo Cabrici, podeshì el capetanio. Come à provisto de dodese homeni a la Schalla. Item, avisa passa de li panni bergamaschi, azalli, fostagni, lanne francesche, et vanno dove veleno in contrabando eie. Di IIoiKjaria, di oratori, di Buda, di 30. Manda letere replichate, con li capitoli. Et l’orator dii turcho, partito il re di Buda, qual anda con suo fratello fuori per 8 zorni, è andato a caxa di alcuni baroni per interomper le pratiche ; perchè stimano seguirà l’acordo dii re con la Signoria nostra. El qual orator turcho, al principio quando vene, non se inchinò al re. Item, il re e li populi tieneno la conclusioni di la liga fata, lamen essi oratori aspetano risposta di capitoli ; et ozi è partito uno nontio con 4 cavali, va a Milan, per esser con li oratori francesi e andar con llioro in Pranza, si dice per veder le done e haverle im pytura; eliam per ajutar col 234* cardinal Roani lo reverendo ystrigoniense al cardinalato. Tamen si divulga, il re torà per moglie una fia di uno ducha, nemicho dii re di romani, la più bella dona di Eiemagna, di età di anni 16. D i Constantinopoli, fo lelo la letera venuta questa mane in zifra, drízala a Zacharia di Freschi, de 4 aprii, credo sia di sier Andrea Griti. Come il Signor manda oratori al roy per non disturbar la praticha di la pace, et llioro la desiderano ; et la Turchia sta mal, et sempre si dolerá, licei havesseno Vitoria di Lepanto; lamen non la stimano. 11 signor à fato questo anno el possibile, maxime per terra ; et da Constantinopoli non è per venir armata; et le robe di sier Andrea Griti si vende, e metesi nel casuar dii signor ; et esso con li altri nostri mercha-danti stanno bene, et hanno speranza. A dì X avosto. In colegio, fo San Lorenzo, veneno molti pelegrini francesi, dolendose di sier Bernardo Boldù, palrom di la galia dii Zafo, qual à to-ehato ducati 700, et è stato sententiato ai cataveri, e laudato la sententia a li auditori, et non voleno andar nè darli li loro danari. Or consultato e dato sacramento a tutti, et ordinato a uno capetanio l’andasse a reteñirlo etc. Vene l’orator dii papa ; mostrò uno breve dii papa, cercha il canonicha’ di Padoa, sia dato il possesso al reverendo domino Zuan Batista, episcopo di Modena et .datario ; el li fo risposto, ditto cano-nichato è stà dato a Lunardo Anselmi. Poi l’orator