715 MCCCCCj SETTEMBRE. 710 Ilem, esser lelere di Spagna a l’archiducha di Borgogna, li avisa la morte dii principe di Portogallo* et lo intitola principe di Spagna. Et per il principe fo ringratiato di la comunication eie.; lam.cn lui non disse nulla di l’armata yspana, ni a lui fo ditto altro. Vene li governadori di l’intrade, dicendo il dazio è a ducati 60 rnilia, e non passa ; et è per il Pizamano e Lucha Arian, ne à vadagnà assai ; terminato vadi a incantar e non lo dagi ancora via ; lumen ogni dì si perde, perchè al primo dii rnexe presente dia cominzar. Di Porlo Gruer, di sier Nicolò Gradenigo, podestà. Una in maleria di fenj, à fato la descrition eie. L’altra aver abuto in le man, per aver promesso la taia, justa le leze, quel fece quel hpmicidio proditorio, e brusò la casa, come scrisse ; qual fo preso a Caorle, unde l’à fato squartar. Per tanto, quelli cl prese Voria la taia, e poter cavar do di bando per homicidio puro eie. Di Sibinieo, di sier Vetor Bragadim, conte, di 3 avoslo. Aver fato la mostra di fanti, quali voi danari eie. ; e dii conte Xarcho à solum cavali 60, li altri sono andati via, per non haver le page ; unde fo scrito de li ducati 200 ha, et 100 se li manda, dagi una paga, e fo di danari dovea armar la fusta eie. Et ' in questo mezo, vene letere da le poste da terra ferma. Da Milum, dii secretarlo, di 30 avosto. Come era venuto da luì domino Baptislim di Campo Fre-goso, fo doxe di Zenoa, dicendo volentieri anderia a servir la Signoria o in mar o in terra. Ilem, monsignor lucionense li à ditto, quelli di Lodi aversi dolto, la Signoria non voler trazi le sue intrade è di qua di Adda, et che tamen nostri di Cremona traze le lhoro è di la banda di là ; per tanto eie. E per la Signoria li fo scrito, dovesse lassar trar le intrade soe. Ilem, scrive eri sera, a hore do di note, fo presi a Porta Lixa el conte Alexandro Sforza e il contili di Melze, volevano ussir di Milan, e par ditto contin sia stato de lì ascoso alcuni dì, et lo voleno esaminar. Se dice è una grani massa de intrigati. Ilem, dovendosse in questi dì far la fiera a Belìnzona, qual è in le man di sguizari-, francesi hanno fato cride, nium vi vadi, che stagino soto il lhoro dominio. Da Verona, di reclori, di primo. Zercha quel corier francese menava il conte Antonio di la So-naia, qual fuzì a Trento ; unde lui a Montebello fo asaltato, ferito, e tolto li danari ; voi li sia dà taia. Item, à di Mantoa, quel marchese manda uno sa griego in Friul, a desviar stratioti eie. In questa malina fici balotar ducali 100, da mandar a Brandizo a comprar formenti e megij, per monitìom dii castello; e tamen alcurli non voleva. Ave 17 de sì, et 6 di no. Intrato li cai di X, per lezer alcune letere fo in-tercepte di Alvise Ripoi, scrive a F arziepiscopo di Zenoa e al vescovo di Lodi etc. Et da poi disnar fo collegio con la Signoria ; el principe vene. Noto, in questa matìna per F ofìcio di consoli di merchadanti fono in el bancho retenuti sier Bortolo, sier Hironimo, sier Vetor Lipomano, quondam sier Thomà dal bancho, per una soventiom tolta per li capi di creditori di ducati 55 milia ; et ivi erano serati. Quid erit, si saperà. .............Qual portò letere da mar molto 289 desiderate, adeo la corte era piena di brigata ; et portate le letere, tutto el conseio si levò: qual fonno lete la malissima nova di la captura di Modom. E prima scrivi altro, farò li sumarij di le letere si ave, comenzando da quelle dii capetanio zeneral. Dii capetanio zeneral, sier Beneto da cha' da Pexaro, date in galia, a presso il Zanle, a di 15, a hora di. terza. Come scrisse a dì 13 la captura di Modom, per la relatione abuta dii coniito dii Pisani e Zaneto Draganelo, paron di sier Valerio Marzello, qual mandò de qui. Desideroso saper la verità, fè il provedador dii Zante mandò uno suo bregantin ar-mado fino a Castel Tornese, con li homeni soliti a spiar ; qual ancor non era ritornato ; lui non à galia sotil da mandar a la volta di terra ferma per intender, e non sa dove si trovi la nostra armada, ni lassò alcun ordine. A la Nata è do galie grosse, sier Za-charia Loredam rupe F arboro in bonaza, qual lo conzava ; e sier Francesco Arimondo, retenuto lì da sier Marco Antonio Contarini, soracomito di galia sotil, per conzar la nave, patron Francesco Tarlao, si rupe per fortuna. Ilem, è do nave armade con li provisionati venuti da Veniexia, patron di una Al-vixe Saraxin, e F altra candiota, con alcune lanze de stratioti, per Napoli di Romania, curazine eie. Mandò uno bregantin eliam a Slrivalli, per veder di F armata nostra ; tornò e nulla intese. Ma, discoperte alcune velie, large una di F altra, venivano al Zante, qual eri zonseno, sono galie 18 grosse venute, qual da sirocho, qual da garbili, e qual da una parte e qual di F altra, per li boni ordeni dati, e tutti li sopracomili si doleno di questo. Si ha meravegliato esso capetanio assai, tamen di le galie sotil nulla si sa ; si judieha siano andate a Ccrigo, e fata arà la massa di F armada, darà li hordeni in scriplis, è vorà tuli Fobedischa, aliter se intenderà avanti la