1071 MCCCCC, NOVEMBRE. 1072 strattoti, e non li provede al suo viver, tutti se ne arideruno, e le terre ristarà in abandono, e in altro non consiste se non in questi stratioti, et è necessario tenirli ; aspeta hordine nostro sopra zio. Item, Malvasia à bisogno di un torion tondo, dove è certo ponte, passa in terra ferma, che scova si da terra come da mar; è ben a farlo, non costerà ad sum-niurn ducati 200. Item, risona de lì, el re di Honga-ria haver roto al lurcho, e àli tolto 4 o ver 5 terre, e à messo a fero e focho ; e par, il signor dreza tute le sue forze terestre verso l’ongaro ; e questo si ha da uno schiavo scampalo de Andernopoli, dove è la persona dii signor, e in tute queste parte si fa grande cavedal di l’hongaro. Alvise Zio non è sublevalo dii mal ; spero presto si rihaverà. Li contestabeli sono a Napoli, Cola da .Roma, page 115, ha solum, 81 ; Baron da Lignago, page 115, ha SII); Michiel da Zara, page 100, ha 71 ; Mathio da Pexaro, page 40, ha 35; Bortolo da Padoa, page 40, ha 30 ; Danese da Mantoa, page di provisionati 100, ha 63 eie. Di sier Hironimo Pixani, provedador di V ar-mada, di 14 octubrio, irti porlo di la Valicha. Narra il partirssi di Napoli di Romania, dove el zeneral à fato motye provisione, llem, scrive la miseria di stratioti de lì, et se li provedi, perchè turchi li fanno gran promesse eie. Dii Zante, di sier Nicolò Marcello, provedador, di 18 octubrio. Come, justa 1’ bordine dato, il capetanio yspano, con do fuste per mar, e lui a cavalo per terra, andono a la fiumara, dove siete in colo-quio lhoro do soli ; e il capetanio disse, era venuto qui in Levante con quella armada, di comandamento di soi reali, per difender prima la cristianità, poi la Signoria nostra ; et quella armata era fornita di vi-tuarie e di pan per mexi 5, ét pagati li homeni etiam per mesi 5, fornita di munition eie., e à danari con lui da dar, e far il dover a le zurme e altri, finiti li cinque mexi. E il star suo lì più non li pareva, e deliberava andar a l’impresa di Modon, e recuperarlo di man de’ turchi ; e il capetanio zeneral, a la venuta soa, potrà tuor l’impresa di Coron. E li mostrò un desegno di Modon, e, chiamato sier Marin Schalogeni, olirti citadin di Modon, eh’ era lì, come scrisse, e disputato sul desegno, e visto il tutto, disse voi aquistarlo con le arlilarie da uno loco non combattilo da’ turchi ; et richiese ditto citadin andasse con lui, e cussi vi va. Et lui provedador 0 disse, solum credeva saria presto col zeneral nostro. Item, scrive di certi navilij, cargi de vini, vien di Candia, retenuti per il capetanio per il bisogno di ditta armada, e toltoli li vini; e voleva dar danari a esso provedador, non li havendo voluti tuor nè li patroni, né li merchadanti ; et lui provedador non li volse recusar, acciò non suspetasse mal. Item, esso capetanio yspano sospeta il suo star lì esser di sospeto al turcho, perhò manda Zuam de la Varda, corsaro, con fuste 5 a quella volta, per haver qualche homo, e saper le condition eie. Et esso provedador, cussi richiesto, à dà uno homo dii luogo per fusta, sì per la praticha, come per pedota; et do di ditte fuste ande-rano versso il General con letere di esso capetanio. . Li scrive desiderar esser insieme, e ritrovarssi al Zante; et, non volendo tuor l’impresa predila, lui delibera experimentar la fortuna. Item, da poi scri-ta, par ditto capetanio voi aspetar de lì il zeneral, acciò turchi dubiti o di Modon o di Nepanto, perchè, andando a Modom, forsi nulla laria ; et bisognava aspetar il capetanio zeneral, per operarle galie sotil. Dii ditto, di 21. Come ili quella sera era zonto una barella, con homeni 12, vien dal Zonchio, tra li quali era 8 modonei, e la barella par sia di Coroni ; qual era venula a peschar lì im porto dii Zonchio, e quesla note passata, per lhoro lo robata, e con una trata l’liano conduta de qui al Zante. Dicono in Modon esser turchi 600, vel zircha, fra asapi e janizari, et altratanti esser in Coron, li qual lochi è mal forniti di vituarie, e li fo lassato più custodia, ma assa’ sono fuziti per desasio. Di le qual cosse esso provedador fece asaper al capetanio yspano il tulto ; et li coronei, erano in ditta barella, li ha posti in de-slreta, non se fidando di lhoro. La qual letera è scrita a hore 3 di note. Da Corfà, dii bayb, di 28 octubrio. Come era zonto uno brigantin, con letere dii zeneral, qual le à mandale a Otranto. Item, à per bona via, coronei esser penlidi di l’eror suo, e non vi esser turchi 600, quali la matina, a l’averzer di la porta, e vie-neno al muoio per comprar robe condute da la Man-tegna e da Mayna, e in la terra ne resta pochissimi turchi, adeo chi havesse intelligentia dentro eie. ; perhò che greci, per il mal li vien fato, fariano ogni cossa, e albanesi sono ben disposti. Item, a Modon esser pochi turchi, non passar 600, e mal conditionati per febre e vituarie. Item, la yspana armada, se ritrova al Zante, aspeta il zeneral per tuor l’impresa di Modon. freni, li turchi di la Zefalonia è in 425 fuga, et experimentano di scampar, e vien presi molti in diverse fiate ; et l’altro zorno ne fo con-, duti 12 turchi lì a Corfù, soto velarme (sic) di condurli in terra ferma, et di 600 ne fo mandati, non vi son restati 300, e sono disposti a la fuga. È nitrato in la praticha, per via dii capetanio de la Pai'-