383 MCCCCC, GIUGNO. 384 stignan a stipendio, con ferma, modi etc. fo tolta la nave fo Mema; e ubligation le decime dii clero 1501. Ave 19 di no ; lamen ditta parte non have locho, perchè la nave feva aqua. 143* Fu posto per lhoro savij mandar versso il Friul, atento turchi minazano de vegnir, el conte di Pitia-no, governador nostro, con le so zente, domino Antonio di Pij, domino Filippo Albanese, domino Zuam Paulo Manfrom, domino Julio da Martinengo, et far 2000 provisionati etc. Ave lutto il conseio. Fu posto por li ditti, di restituir a missier Francesco Bernardin Visconte il suo li fu tolto, et li castelli, zoè Brignam, Pagazam et uno altro, alento le letere lete di Milam. Et dita parte have 54 di no, e fu presa. Tamen fo suspesa per intenderla meio, atento era sta una volta confischà li beni, et voleva più ballote ditta parte. Et cussi non fo fato altro. Fu posto per li consieri, cai di 40 e lhoro savij, dar il possesso al Cardinal Michiel dii priora’ di Santa Martha di Gastei Lion. Ave 34 di no; voi li do terzi, zoè balote 120 de sì. Et fo balotà do volte, el nikil caplum. Fu posto per li ditti, tutti, di elezer 4 savij dii conseio,. in luogo de quelli compieno, uno di qual intri al presente ; et possi esser electi di procuratori, non obslanle altra parte in contrario, la qual sia suspesa per questa volta, con questo la se debbi meter a gran conseio. Fu presa, e non fo exequita. Fu posto per Jo, Marin Sanudo, e sier Antonio Venier, savij a li ordeni, mandar a Cuvrili ducati 200, taole eie., per compir l’opera. El sier Gasparo Malipiero, provedador sora i ofìcij, andò contradir, volendo si rumasse l’opera. Et perchè era ordinato conseio di X con zonta, fo rimessa. Dii Curzola, di sier Alvise Balbi, conte. Chome, a dì 25 mazo, zonse lì la galia grossa, la qual si an-darà armando con difìcultà ; manda una letera da Ragusi, di 26, di Piero Furlam, drizata a la Signoria. Avisa il turco esser venuto a Bitoia con persone 150 milia. Ilem, è passa a Ragusi uno missier Antonio da Gonzaga, barba dii marehexe di ¡Mantoa, va al tiircho. Ha ditto, la Signoria è in rota col roy, di la qual nova ragusei à ’uto piacer. Di Reiioni, di sier Hironimo Pixani, provedador di V armiida, date in galia, a dì 16. Scrive di desordeni di sier Andrea Michiel, provedador di Albania. qual ha abandonà l’impresa ; e lui va a Du-razo con la galia Barba, perchè importa esser de lì. Par sia ussito 7 fuste et alcune galie da la Vajusa. Rimase conseio di X con la zonta di danari, li-centiato el pregadi. Quelli restò di zonta è : sier Piero Balbi, sier Nicolò Dandolo, sier Marin Conta-rini, sier Beneto da cha’ da Pexaro, sier Toma Mo-cenigo, el grando, sier Lorenzo di Prioli, sier Lucha Zivran, sier Antonio Valier, sier Francesco Fosca-rini, sier Domenego Marin, sier Lorenzo Zustignan, li procuratori, savij di una man e di l’altra. È da saper, se intese fiorentini mandavano uno lhoro secretarlo in questa terra, et Piero Corbole et Carlo di Agustino Bilioti, merchadanti, si parlino de qui, et andono a Fiorenza per far qualche provisione. In colcgio, a dì 8 di questo mexe, fu fato cavalier domino Galeazo di Ponzoni, cremonese, et conte di Casteleto. Insieme fato conti, questi: domino Galeazo, domino Ottobon, cavalieri, Zuan Galeazo, Hannibal, Piero Martire, Bernabò e Sonzin di Ponzoni, soi consorti, et fateli il privilegio. A dì X zugno. In colegio vene sier Lucha Trum, 144 stato synico in Levante, vestito di veltido negro, con barba per la morte dii padre. Referì haver intromesso molti zenthilomeni, dimanderà el pregadi e le quarantie, dicendo le terre nostre da mar vano im preda. Et il principe disse, se li daria ad ogni suo piacer. Et sier Beneto Simitecolo presentò una cassa bolada, piena di processi fati per ditto sini-cho, qual fo mandata a l’avogaria ; et è fama haver intromesso sier Bernardo Zustignan, capetanio di Crete. Vene li tre savij sora la exatiom, aricordò molte cosse, e fo balotà dar ducati... al mese per uno, a li stimadori di le caxe, et questo per mexi sie. Fo -no laudati di T opere. Vene sier Zuam Trivixam e sier Gasparo Malipiero, provedadori sopra i ofìcij, dicendo haver ne l’oficio molti debitori intachano sai, biave eie., et a 1’ oficio di le biave esser gran disordeni, voleno po-ner parte. Li fo risposto, le meta. Da Sibinicho, di sier Velor Bragadim, conte, di 2. Zerclia il conte Xarcho, qual dimanda taole e agudi per far le habitatiom, dove possi alozar con li soi cavalli. Di Caravazo el Sonzim, di proveditori. Quelli fanti sono a custodia voleno dinari ; perhò si provedi. Di Udene, di sier Piero Marcello, provedador zeneral, di 8. Dimanda 100 homeni d’ arme boni, 100 ballestrieri a cavalo, et molte monitione, chome scrive in una poliza. Di Roma, di Ì orcitor nostro, di 6. Di coloquij abuti col papa, qual li ha ditto il primo concistorio ' voi veder de subsidio dando regi Hmgarioe. ltem, lo