347 MCCCCC, MAGGIO. 348 di, li rispose, non dava de inlrada ducati 120 mi-lia eie. Item, missier Zuan Jacomo li ha ditto haver, che il roy à manda per il Cardinal di Smallo et Bcu-ehayro, perchè si dice hanno provision da Lodovico. Item,' c 1 zeneral di Savoia è stato a visitar esso orator, e dirli da parte dii Cardinal, la Signoria tengi li beni di missier Francesco Bernardini Visconte, fino il roy scrive altro. Et che à intesso esso orator, che l’orator fiorentino parla al Cardinal in favor di Man-toa, et poi ave una poliza dii Cardinal, la Signoria non fazi salvo conduti a quelli sono a Trento. Del dillo, di 20. Come, ricevuto nostre letere, parloe al Cardinal di le cosse dii turcho. Eravi monsignor di la Triinolia e missier Zuan Jacomo. Rispose, si farà presto armar- a Zenoa ; et letoli la letera di Hongaria, disse li piace, voi poner le intrade dii Cardinal Ascanio per armar nave a Zenoa, e li danari sono za trovati. Et missier Zuan Jacomo disse, il bisogna haver zelile per mandar in Friul, et si mondi a Curili homeni d’arme, perchè l’à il bisogno, et il re darà le zelile. Et replichi) di le robe dii Visconte, dicendo: è di ajlri citadini milanesi hanno sul nostro. Ilem, lì a Milan sabato si aspeta el Cardinal San Piero in Vineula, mandato dal roy, et Roani fin XV di torna a la corte, e disse: 11 re non concluderà si non son lì ; che parte voi dar la Signoria, di le torre arà nel Regno, di quello ha dii duellato di Milani ? Scrivè a la Signoria, vederomo; semo contenti indusiar l’impresa per caxon dii turcho. Item, monsignor di Beumonte è andato ini Piasenza ; li alemani voria in-trar non li hanno lassati, per non danizar quel li erano a campo a la terra. Ilem, Francesco da Roma ha ditto haver pagato a’ francesi per le zente, a nome di fiorentini, eri, per resto di ducati 32 milia, li à dà ducati 2000. Item, scrive che Beuehayro è causa di sta rechiesta, fa il Cardinal, di terre eie. ; et che il Cardinal replichò. Scrivè a la Signoria. Lui rispose : Non achade scriver de. 129 Del ditto orator, di 22. Come il Cardinal li ha ditto haver letere dal roy, che monsignor de Vergi averli scrito, il re di romani voi mandar uno orator al roy, e voi far pace, et renonciar quello tien in lo duellato di Bergogna et Milam ; ma voi do cosse : si smentegi la injuria, et si alenili uniti contra turchi. Item, esso orator à ricevuto lelere in recomandation de’ lnchesi; fo dal Cardinal, qual li rispose : Questi luehesi non farà 0: il roy à promesso a’fiorentini darli Petra Santa et Motrona; lamcn poi di jure voi veder di' chi i sono, perchè senesi el zenoesi voi elicmi lhoro questi lochi. Item, che monsignor di Beumonte va versso Pisa con le zente, ma prima li è slà comesso expugni certi castelli dii conte Zuam Piero dal Verino, et par che ditti francesi tonno lì, ma sono slà mal menati e morti ; et fiorentini di questo hanno a mal; dubitano di longeza per le cosse di Pisa. Ilem, sono lì do oratori .pisani, uno di qual è stato dal roy, dice haver portato bone nove, e letere dii roy al Cardinal. Ilem, Bologna è acordà col Cardinal in ducati 40 milia, et ne à dà XV milia za ; et Carpi e Mirandola, per quanto dice el Cardinal, non è ancora in acordo fermo. Item, par esso nostro orator voglij mandar Marco Bevazam, suo secretarlo, versso Zenoa, per solicitar di armar. Item, chome visitò missier Zuan Jacomo in rocheta, et par rece-vesse le nostre letere; in materia di Modena e Rezo 11011 achade dir altro, et nulla scrive, che dete assa’ miravegliar al collegio. D i Zara, di rectori. Di certo aviso abuto per alcuni frati, che il re di Hongaria à concluso con li baroni, avanti piglij acordo con la Signoria nostra, haver Zara in pegno. Et è da saper, ditto aviso etiam si ave l’altro dì per via di Àrbe. La qual letera non fo perhò leta ini pregadi. È da saper, eri partì Gorlim da Ravena con li 2f> capi di squadra, con la galia Leza; al qual foli dalo una letera aperta, che dove el vadi el sia capetanio di le fantarie nostre. A dì 26 maso. In colegio vene el Bataiom, fo castelam di Cremona, dimandando la soa expedition, è molti mexi sta qui su la spexa. Li fo risposto bone parole. Vene li proveditori dii sai, per il merchado dii sai fato con Zuam da Torentino; et fo parlato, 0 concluso. Vene sier Andrea Loredam, patroni a l’arsenal, et propose, in la caxa non vi era canevi, et bisognava comprarne. Fo consultato zerclia le galie di viazi ; li patroni sono renitenti, vanno mal volentiera in armada eie. Da Fellre, di sier Muthio Barbaro, podestà el capetanio. Come à per uno explorator venuto da Yspurch, che la dieta è expedita, et il re è in a-cordo con la liga grisa, sguizari el agnelini per ve-gnir a recuperar il duellato di Milan ; li dà do cita. Et hanno electi quatro capetanij a l’impresa: el ducila Filippo di Bergogna, fiol dii re, el ducila di Saxonia, el ducha Alberto di Monacho, el dueha Zorzi di Baviera. Item, si fa preparatoli di zente, et desiderano turchi contra christiani, maxime la Signoria nostra. Et il re à tolto danari e zoie da li fieli dii signor Lodovico, forssi per valuta di ducati GO milia.