55 MCCCCLXXXXIX, Bassan, et fo serito al podestà di Mestre, el avisasse dii suo venir qui. È da saper, se intese, il re di romani haver fato far certe cride, tutti li soi pratichi con nostri subdili come prima, per esser soa intentiom star in amici!ia con la Signoria. Iiem, li oratori di Cremona, quali ancora dimandavano certe cosse, have letere da’soi, stesse ancora 8 zorni qui, e non hessendo expediti, lornasseno a Cremeria, rimanendo sollo tre qui a la expedition dii resto. Qualli, fo ditto, non si contentano di la ex-peditiom, ma poi cremonesi si contentò, adeo fé segno di leticia. Vene uno messo dii Cardinal Ascanio a la Signoria, exponendo, volea el vescoado suo, disse di Novara, volendo dir di Cremona, e più volte replichoe. El principe rispose : Non se impazavemo di Novara, andasse dal re di Franza. Lui rispose, haver equivo-cliato. Et poi li fo dito, si vederia. Et in questo mezo le intrate dii vescoa’ era scosse per la Signoria. Et fo divulgato, esso Cardinal Ascanio andava in Hun-garia. Et il re di Franza a dì 13 partì da Vegevene, va a Turiti e in Franza con gran solicitudine da la moglie. Sier Beneto Trivixam, el cavalier, anelerà con lui, sier Marco Zorzi, fino a Turim, poi verà via. Fo ditto, el conte di Caiazo andava col re in Franza, lumen par non andoe. El signor Constantin lo menava in Franza. havendo totaliter privalo dii governo, lamen poi fo posto in rocha a Novara. El Cardinal San Piero in Vincula, fo ditto, va a Roma, et il papa.li rende Restia, ch’era sua; et cussi con effeto l’ave, ma non andoe a Roma, come il lutto scriverò di sotto. Havendo serito di sopra dii zonzer a Corfù li go-vernadori, i 3 di l’armada andono a trovar sier Antonio Grimani, procurator, capetanio zeneral, qual era a Caxopo con -4 galie ; et andono lì, qual li dete le letere di la Signoria. E lui disse da la galia : Andè con Dio, andè a montar su le vostre galie ; missier Marchiò Trivixan non Inverà tanta posanza, che ’1 mi mandi a Veniexia. Item, poi sier Marchiò preditto, a dì 22 zonse a Corfù, et par, .sier Luca Que-rini, provedador a Cortu, atendeva a le fabriche. El è nova, Fait bassa iacea far in colfo 4 galie sotil, e una grossa ; e l’armata dii turco esser vardata in colfo da 600 turchi, con soe carachie, sì che sarà facile. A dì 19 dillo. Vene in questa terra l’orator dii re di romani, missier Marcualdo ; et vene per altro cha per le cosse dii signor Lodovico, zoè per cosse turchesche, come dirò di soto. novembri-:. r>(? A Roma nasete uno fiol a madona Lucretia, ila dii papa et molgie dii ducha di Bexagne : qual il papa lo fè batizar in chiesia con gran cerimonie, Cardinal di Napoli et baroni eie. Ad' 21 dillo. Non fu nulla da conto. È da saper, la madona di Forlì, dona quasi virago, have molti: prima il suo Jacomo Feo, fu morto; poi Zuan di Medici, morite; poi Achiles Tyberti; et al presente par habi per favorito uno Zuan da Casal. Item, la mandò i fìoli a Fiorenza. El il Cardinal San Zorzi disse al nostro orator a Roma , si la Signoria li voleva tuor. Li fo risposo che venisse, sariano ben traclati; tandem andono a Fiorenza, et ditta madona voria darsi a la Signoria, et porzeva ogni partito. In questo zorno nevegò in questa terra, et fu molto per tempo; et morite pre’ Hironimo Cesoto, capelàm fo dii zeneral Grimani, con pessima fama di haver fato instrumenti falssi eie. È da saper, a dì 20 acadete cossa notanda, che sier Piero Manolesso, 40 zivil, quondam sier Antonio, stato la matina in quaranlia, et andato a disnar, volendo tornar in quaranlia, li sopravene uno accidente, e andato in una caxa, morite slatini. A dì 22 dillo. Fo grani lieve. È da saper, la cossa sequita al bancheto di Striga, di uno lè disfìchar e conzar, e lui se imbatè dicendo : Che fàstu ? et fo uno andava in officio con sier Domenego Beneto, capetanio a Brexa. Tamen 0 di lui sequite. A dì 23 dillo. Fo pregadi. Si have nova, le zente dii fiol dii papa, andate al Bondem e Arzenla sul ferarese, haver fato molle cosse, e amazato zercha 20 homeni, adeo il ducha di Ferara si duol assai di tal cosse sequite sul suo, e dubita di pezo. Li Hmgaria. Vene letere dii zonzer lì di Francesco da la Zuecha, secretano nostro, et par, l’orator dii turco, era lì, havesse licentia. Et ditto secretano fo Albani di Jaiza ; et l’orator dii papa, episcopo di Cagli, era zonto; quel di Franza, manchava; et par che quel re habi bona voluntà di romper al turco, e coligarsi con la Signoria. Item, fo expedito di mandar l’araldo dii re di Franza al turco, zoè vadi a Rodi prima, e lì stagi eie. Et fo preso darli certi danari, et questo perchè, tramando pace, è mal protestar. Item, fu preso che le decime 51, 52, 53, era a le cazude, fusseno obligate a l’arsenà, et tutti pagi senza pena, poi vadino a li tre provedadori sora il regno di Cypro. Et di questi, ducati 1000 siano dati a l’arsenal, por comprar legnami, zoè per la spexa per far 30 galie sotil, el X grosse; et fo mandato sier