MCCCCC1, GENNAIO. 1300 Sier Alvixe Conlarini, de sier Piero, quondam sicr Jacomo........53 Sier Alvixe Bon, -quondam sicr Andrea, da San Canzian.........33 Sier flironimo Capello, fo sopracomilo di ga-lia grossa, quondam, sier Carlo . ..." 45 Sier Marco Gradenigo, fo patron di nave, quondam sier Zusto.......58 Sier Zuan Moro, fo sopracomilo di galia grossa, di sier Antonio......40 Sier Francesco Pasqualigo, fo patron di nave, quondam sicr Velor.......57 Sier Marin Falier, quondam sier Luclia . .31 Sier Vicenzo da Canal, quondam sier Anzolo, fo preso a Nepanto.......29 Sier Marco Loredam, quondam sier Antonio, cavalier, procurator.......74 Sier Sabastiam Malipiero, di sier Troylo. . 23 Sier Piero di Prioli, fo patron di nave, di sier Lorenzo.........40 Sier Sabastiam Marzello, fo pa Iron di nave, quondam sicr Antonio . . . • . . .67 f Sicr Polo Calbo, fo sopracomilo di galia grossa, quondam sicr Marin......82 Sier Hironimo di Prioli, quondam sier Itu- berto, fo.............31 Sier Zusto Guoro, fo sopracomito di galia grossa, quondam sier Pandolfo ... 50 Sier Marco Memo, fo 40, quondam sier Andrea ............41 Sicr Silveslro Orio, el 40 criminal, quondam sier Hironimo.........67 Et in questa sera, avanti venisse zoso pregadi, fo leto queste letere : Da Roma, di l’ oralor, di 7. Come fo dal papa, et eri se intese per Roma, per letere di Napoli, a-bule di Otranto, di la captura di la Zefalonia ; et soa santità li piaque assai, e ringraciò Dio. Et l’ora-tor solicitò a dar principio a l’armar. Rispose, farà; e aver dillo di andar im persona, e, oltra le 40 galie, armerà 4 altre lì a Roma ; et, non andando uno di re, manderà uno Cardinal legato, e non voi spender in altro la decima; dicendo, il re di Franza si scusa di venir per non haver (ioli, et il re di Spagna, eli’ è veri catholici, à rimesso de lì a Roma ducati 40 milia per l’armada. Et disse : Il re di Franza farà grossa armata. Ilem, di le trieve tra Orssini e colonesi, dovea seguir a la fin dii mexe, nulla è seguito. La causa è stà da Orssini. Ilem, ozi ricevete letere con la nova di la Zefalonia, et la comission nostra di dimandar al ponlifice le do decime per 2 altri anni, il jubileo e cruciata. Sarà col papa. Dii dillo oralor, di 9, in zifra. Come ,fo dal 508 papa ; li dimandò le decime, jubileo e cruciata. Et il papa li dimandò, si bavia letere di questo. Ge la lexe. Di le decime era quasi contento, e dii resto disse voler scuoder lui li danari dii jubileo el cruciata, et non sì trarà dii dominio veneto da 15 in 20 milia ducati, et voi ditti danari si spenda a Ve-niexia in armar, ma voi soa santità far li comis-sarij e colectori; sì che esso orator li rispose sapientissime e gaiardamente, e aricorda si scrivi caldo sopra zio. Dii ditto, a di XI. Come fo dal papa, era il Cardinal di Modena et il Cardinal Capaze, per haver il brieve di le decime. Et soa santità, era voltato, disse, li preti si duo!, et era stà scosse 4 a l’anno, e lui crete dar solum do, et che il clero era minato; e voi far un breve sopra di questo; et ne mandò uno drizato al vescovo di Treviso e quel di Li-missò, zercha il scuoder di do decime, qual Capaze il fece, e Modena è mal contento di la Signoria nostra, per non esserli dà li beneficij; et il papa è fermo in haver lui li danari dii jubileo e cruciata, qualli vadino in armar, dicendo : Domine orator, tolc questo partito ; la Signoria scuoda tuta la decima de Italia c di cardinali, qual ge la manderemo, e lei pagi li ducati 40 milia a l’ongaro, e armi le galie. Et 1’ orator li rispose, non era honesto tuor da li nostri subditi, qualli sono agravali di spexe, ma ben concieder come à fato a Spagna et altrove eie. E il papa disse : Vuj seti nel focho eie. Conclude, soa santità aver gran fantasia a le cosse dì Faenza. Da Napoli, di l’oralor, di 3. Come, zercha la trata, aspeta una sola lelcra, crede il re la concederà de altri 1000 cara. Et a dì 28 ricevete 4 letere : una andava a Palermo, a sier Lorenzo Miani, la manda per una barzeta ; una in favor di sier Lu-nardo Vendramin, sier Nicolò e Michiel da Ponte, qual Nicolò da Ponte fo lì, e à ’buio certe Irate dal re. Ilem, una in recomandalion di sier Marin Griti, dìi credito à col re. Ilem, zonse de lì le galie fono in Spagna a condur l’orator di quel re, qual perhò sono vechie. Ilem, Fabricio Colona è zorni Ire è lì, el si aspeta il signor Prospero, per esser la trieva con Orssini. Il re è con le solite sue doglie, et voi andar a Pozuol, a’ piaceri usati. Dii dillo, di 4. Come have letere dii governador nostro di Otranto, di la nova di la Zefalonia presa, et manda la copia. La comunichò a l’orator yspano,