157 MCCCCC, MARZO. 158 gnor di Traniulia era zonto in Asie con lanze 250; e, fra tre .di, saria unito con lui ; e altre lanze 250 li erano a le spalle, e per tuta la setimana passata sariano uniti con lui ; e fra pochi zorni ara sguizari 1000. E a bocha el messo dice, che missier Zuan Jacomo ha fato un salvo condulo a 4000 alemani dii campo dii signor Lodovico, per poter passar e andar a casa sua. Et era venuto con 700 fanti mandati per missier Zuan Jacomo a Castel Novo, in tortonese, et cavali 80 lizieri per asegurar il paese, acciò li messi vadino seguri. Ilem, da Milano, quella terra è in gran angustie e penuria di danari ; ragionano guastar li arzenti di le chiesie. El signor Lodovico à mandato per tol el thesauro de Monza, ma quelli de la terra li hanno contradito et vetato, dicendo voler più presto patir omne exterminio, che consentir si teglia esso texoro. El castello di Milan continue traze ; novamente ha minato la casa dii conte di Caiazo, e danizà molto la terra. El Cardinal Ascanio è in corte vecliia, fa tuto el suo poter di recuperar danari, ma trova pochi : cadauno si scusa. Havea voluto impegnar li arzenti soi e zoie a’ dazieri, prome-tendoli calar li dacij dii predo hanno tolti : se sono excusati. El signor Lodovico è a Vegevene con el campo; à, fra a pe’e cavalo, persone 18 fin 20 mi-lia ; è su grandissima spesa, non ha il denaro, pocho liè per durar. E ogni zomo se ne vano di le zente. Da Piasenza è venuto uno messo a domino Ni-colao da dia’ da Mosto, doctor, zenthilomo lodexano. Par piasenlini voriano uno gubernator, et gente al nome dii roy, per dubito di la parte gibelina. Ilem, il governador nostro e provedador è reduti a Pan-dino, a consultar zircha il governo da mandar a Piasenza. Ilem, a Lodi è sier Chrisloial Moro, provedador nostro ; la qual terra è molto marchescha, e lui podestà fo lì molto honorato. Cridava: Marche! Marcilo ! È governador missier Ambrosio Triulzi. Ivi è fanti G00, cavali 500 nostri. In castello monsignor di Monteson, eh’ è il castelano, è pochi di vene lì a Crema. 11 castello è rasonevole, ma mal in bordine di artilarie. Ilem, Zenoa si mantien per nome dii roy, nè fin qui à fato novità alcuna. Ilem, missier Zuan Jacomo è a Mortara, et sul teritorio di Crema è alozati cavalli 1400, sopra le rive di Adda versso Lodi eie. Ilem, di la coraria feno nostri a Margna-no, fè grosso botino, el podio manchò non prendes-seno nostri missier Francesco Bernardino Visconte, vegniva di Milano con certi fanti ; ma ateseno andar drieto certi cari di robe che fuzevano, et lo perse. Da Crema, dii podestà, di 19, bare 2 di noie. ''Oine domino Ambrosio Triulzi et domino Sonzim Benzon erano intrati im Piasenza, per nome dii re, wdelicet a dì 19, a bore 19, come par per una letera li scrisseno, con el favor de li signori conti Scoti et Fontanesi, capi di la parte gelpha. E, intrati die fono, la parte gibelina, che sono Landexi et Angusoli, cer-chorno darli longe, dicendo non si voler risolver, se prima non ussivano di la terra ; tamen non li parse, sì che insieme con la parte gelpha fornirno le porte, piaza et forteza; et hessendo con pocha zente, hanno scrito a li nostri proveditori generali, et a Cremona, subito subito li mandano cavalli et fanti, sì che se li mandi prestissimo socorsso, di sorte che possano bastare eie. Ilem, dito podestà scrive, esser venuto una sua spia da Milani, qual referisse esser stato con molti zen-thilomeni milanesi, e con quelli parlato, che horamai erano strachi e stavano di malia voia, pensando quello doveano esser di lhoro, e per dubito haveano sbarato molte contrate, e molti di lhoro fare zente, e quelle tenir in eaxa. E il Cardinal San Severino, con certi zenthilomeni, erano andati dal re di romani per rechieder socorsso, per vedersi a mal partito. E molte zente si partivano di campo, per non esserli dato danari. E il castel di Milani trazeva a la disperata. El Cardinal Ascanio era stato in campo dal signor Lodovico : se diceva per consultar le provision zerclia le persone sue. Ilem, ozi di Crema è passato Paulo Albanese, contestabele, con fanti 80. Li à fato comandamento, di bordine di sier Christofal Moro, provedador, vadi a la volta di Piasenza. Et cussi Andrea de Rivolta, contestabele. Ilem, scrivendo, per uno vien di Piasenza con una poliza di domino Sonzim Benzom, à inteso, ussendo fuora di la porta di Piasenza, scontrò 200 fanti che intrava in quella di nostri. A di 23 marzo. In questa matina, a San Jacomo di Rialto, fo cantato una messa solenne. Era li Pixani dal banco, vestili di scarlato, videlicet sier Vetor Pixani, quondam sier Francesco, sier Alvixe Pixani, quondam sier Zuane, sier Bernardo Pixani, quondam sier Francesco, et sier Lorenzo Pixani, quondam sier Zuane; tutti zoveni, acompagnali da sier Marco da Molin, quondam sier Polo, sier Beneto Zustignan, vestiti di seda, sier Andrea Trivixan, el cavalier, lhoro parenti, et molti altri. Et veneno al banclio, dove erano assa’ danari, e fè far sul pozuol una crida, in nome di Dio e di San Marco, come li magnifici missier Francesco e Zuan Pixani, qualli sono morti, ma la ditta è ini pie’, a tutti fa asaper debino venir a tuor li soi danari dii banclio, per voler quello saldar. Et cussi sier Alvise, qual