219 142') Magnifico missier barba. La magnifìcentia vostra fino a questa hora son certo haverà inteso il miserabil et più inaudito caso della captura di questa città, Limi a-hore 21. Prima. Li inimici tutto il giorno et la notte avanti combatterono alle mura, zoè scaramuzando de fuori, ma el Luni maltina combatterono al bastione del torione del borgo de S. Piero, el li a bonora spontorono fino sopra il bastione, dove combattendosi gagliardamente da tutte due le parte, ne morseno nssaissimi genlilomeni romani, et di loro etiam ne morseno molti, et infra li altri morse monsignor di Rorbone da uno archibu-so. Tandem li inimici introrono et preseno il Borgo. Il Pana con molli cardinali et prelati se retiro in castello II signor Ambassador, essendo montato a cavallo per andar al castello, intese da certi gentilomeni romani et caporioni della città, quali venivano dalla scaramuza, come il Borgo era preso, nè vedendo modo di poter più entrare in castello, anzi dubitando della vita, se redusse in casa della illuslre signora marchesana di Mantoa, et io etiam entrai iti quella casa. Et combattutosi tutto quel giorno fin hore 21 in circa alli ponti della città, li nemici preseno ponte Sixlo, et per de lì infrati, cominciorno a sachiznre et amazare le persone, quanti vi trovorono, che non potessero pagar taglie. Quelli cbe a loro parevano poter pagar, facevano preconi. Il sacco è sfato de quelli che mai più se dice esserne stato tino simile, nè quello di Genoa è da comparar ad una minima parte di questo. Prima folevano tutta la roba, poi pigliavano li patroni di essa, sì homeni, come done, fanciulli, servitori et fantesche, et ad ogniuno mettevano taglie olire la roba presa, et non havendo loro danari, li davano tormenti accerbissimi, nè havendo loro da pagare li amazavano, ma havendo da pagare facevano pagare, ma non li lassavano per questo, ma li imponevano una nova taglia sopra le case loro, et ilerum, li tormentavano, et non havendo da pagare li brusavano le cise. Tutta questa città è in tanta tribulafione che veramente vostra magnifìcentia pò considerar, che per universa! dicto, l’inferno è più bella cosa da veder. Non si sente se non crudeltà, si moreno molte et molte persone da fame di quelle della città. Noi al presente si atrovamo ancora in casa de In ditta illustre signora Marchesana, nella qual si hanno salvati molti et molti gentilomeni romani (1 La carta 141 * è bianca. 220 cum le sue donne, nella qual il Luni di sera infrò il conte di Nogolara et don Alonso da Corloba spagnolo, et assecurò la casa da lanzenech et altri cum faglia de ducati 40 milia; la qual è stà pagata a capo per capo da lutti quelli che sono in casa, 142* excelto la signora Marchesana et la sua fameglia et il clarissimo signor Ambassator noslro, il qual non è compreso nel numero de questi ducati 40 milia, ma voleno el pagi una grossa taglia : sich ; il povero gentilomo è rumato. Il Cardinal Colonna intró, non heri, l’altro cimi alcune gente delle sue. Il castello non si ha ancora dato; ma sono due voce. Alcuni dicono che il Papa se li dà pregione, conditione che sii menato a l’imperatore overo a Napoli, et paga di faglia lui et li cardinali che sono dentro ducati 300 milia, et il resto delle persone pagerano 50 milia, et la roba Dio scia come l’anderà. Altri dicono che non voleno per patti, ma lo vogliono a minare et ruinare etc. Da Roma, alli 10 di Marno 1527. Petrus de Franciscis. Magnifico missier barba etc. 143 Heri a questa hora, cum la gralia del signor Dio siamo arrivali in Civitavecchia a l’armata. Luni da poi pranzo parlissemo de casa della illustrissima signora Marchesana et se ne andassemoa Ripa, dove venuti ad Hoslia; siamo siati sie giorni lì per il cattivo tempo; pur questa mattina partili cum bellissimo tempo siamo, come ho ditto, arrivati qui. Ben corso grandissimo pericolo de morte per fortuna grandissima che habbiamo havuto nell’ ussir della foce del Tevere, per la qual havessemo perso il limon et tutti li homeni arhandonali, tamen per la grafia del signor Dio habiamo evaso tal pericolo, il qual già non se conveniva dapò tanfi questi giorni scorsi. Il clarissimo Ambassator se ne vien pregion del signor Conte Alexandro de Nogolara da Gonzaga, qual Conte voi el vadi a Nogolara, et poi lì intese le condition de sua magnifìcentia, li darà quella falgia che a lui parerà conveniente. Et in caso che sua magnifìcentia scampasse, voi el sii fenulo pagare ducali 5000. Et in vero dicto Conte in questo non si ha portà male, perchè da don Alfonso de Cordu-ba capo spagnolo ha potuto bavere ducati 5000 de contadi per haver sua magnifìcentia in le man, dicendo contentarse pagar questi danari per poter amazarlo cum e sue mano; tamen dicto Conte non ha voluto mai dargelo. Sichè sua magnifìcentia et MDXXVII, MAGGIO.