fi 87 MCCCCC, AGOSTO. 088 Vene uno, qunl portò una letera dii re d'I11-galtera. 11 titolo era questo : Illustrìssimo ac potentissimo principi, domino Angustino Barbadico, Dei gratin duci Venetiaruin, amico nostro carissimo, Henricus eadem gratia rex Anglioe et Francice ac dominus Hibernice, salutem et prospera votorum incrementa. Ex palntio nostro Gremitici. Et è in re-comandation di uno Guidino Digne, qual dia haver, per sententia e acordo fato per li consoli di mercadanti, da sier Piero Trivixan, quondam sier Andrea, e sier Santo Trum, alcuni danari; e fo ordinato per cole-gio dir a li consoli lo spazi. Di Cypro, di sier Troylo Malipiero, capekmio di Famagosta, di 17 mazo. Come morite sier Ili-ronimo Badoer, capo de’schiopetieri, e vene Francesco Loredan con una letera di la Signoria, solum di esser capo di la compagnia dii quondam Corado di Baviera, capetanio di schiopetieri ; et lui non l’à voluta obedir. In un’ altra scrive, pur di 17, à fato la mostra; e fanti, tra boni e cativi, putì e page morte, 938, in li qual cyprioti 350 ; resta in tutto 800 page, tra bone e cative : in castello page 32 ; le anime sul te-ritorio di Famagosta 21260, con la terra ; boy di lavor, pera 2951 ; fermento vecliio, moza 86858, vien esser moza 56954 ; et il sopra commissario fo intromesso dal synico, robò filiera 150 biscoti. Item, voria 50 coracine. Item, a Cerines è page 150; la più parte dii castel ruinato; stratioti turcopoli 340; zente paesane turcopoli, zerclia 400; la compagnia di Carpasso 150. Item, à cassa quatro salariadi, avia ducati 20 al mese di previsioni ; et voria la Signoria li mandasse de lì uno inzegner. Dii ditto, di 21. Scrive li bisogni di quelle for-teze et le labriche li bisogna, altramente minano. Item, per un’altra letera, pur di 21, scrive di na-vilij presi per turchi ; voria se li mandasse do ga-lie ; et 4 nomter nostri galij fonno presi : zoè una nave candiota, di bote 300 ; uno navilio di Famagosta, di Corneri di la Piscopia. Item, la nave grossa zenoese, è a Barato, à levato sachi 800 di go-toni. Manda una letera, di 16 mazo, li scrive sier Mallo Michiel da Tripoli, di le nove di Sorya. Dii ditto, di 7 zugno. Come per 4 barche de’ christiani di la Centura, venule carge di biave e olij, parlino a di primo di questo da Tripoli, à nova Campsom Canpsom esser vivo; e asse acordato col signor di Damasco, ch’à preso e morto il signor di Tripoli, e toltoli ducati 15000, e posto uno aliro per signor, e lutti li signori danno obedientia al signor di Damasco. Li merchadanti nostri stanno bene; la nave zenoese, ben carga, è partita ; e la nave di Corezi, è a Barato, dovea passar de lì a l’isola. Dii Cajaro nulla è di novo. Item, per una barella nostra, venuta di Adna e Terso, dice à scontra il galion, fu-ste e li navilij presi da’ turchi. Intrò li capi di X ; e, mandati tutti fuora, steteno 275 a consultar. Et a horra di nona, vene per via di terra letere di Otranto, di 17, et da Corfù, di 16, dii zeneral; e dii Zante è letere, di 13, di la infelice nova dii perder di Modom, come apar in 1