263 MCCCCC, APRILE. 264 Di Cypro, di sier Andrea Venier, luogo lenente et consieri, date a Nichosia, a di 6 fevrer. Zercha formenti pargati su nave per mandar de qui ; e de lì è poche pioze. Di Famagosta, di sier Bortolo Minio, capelanio, di 5 fevrer. Dii zonzer lì sier Piero Sanudo, syni-cho, e lo lauda assai ; et che certe fuste di turchi vanno de lì via, facendo danno ; e di Sorya, il signor di Damasco è sta mena in cadene al Chaiero. Fo provalo patron al trafego, in luogo dii Marcello fo mal provato, e dia star im prexom, sier Silvestro Trun, quondam sier Mafio, so nievo. Fu posto per sier Antonio Trum, el consier, di expedir el signor Schandarbecho, e mandarlo in Albania, come fu preso; e sia toltoli danari bisogna, senza altra balotatiom dii colegio. Et Jo andai in ren-ga, vestito di scartato, perchè sier Vicenzo Valier ozi sposoe la Foscola, et contradixi, non era tempo; e prima si dovea armar, et era meglio diferir qualche zorno la soa expedition, per le raxom sapi dir. Et cussi li savij dii conseio, excepto sier Filippo Trun, procurator, e sier Lucha Zem, li savij da terra ferma, e nui ai ordeni, metessemo di diferir. Una fo non sincera, 0 di no, 41 dii consier, 137 la nostra. E fo presa. Fu posto per nui ai ordeni, tuor 4 nave per ar-mada, zoè la nave fo Mema, nunc di sier Michiel Malipiero, per ducali 500 al mexe; quella di sier Ànzolo Malipiero, con ducati 500; quella di sier Marco Zustignan, con ducati 500 ; e la Mosla, con ducati 300, con la ferma di 4 mexi, modi etc., ut in parte, ubligate danari di decime; e li partioneveli respondino damatimi, aliler siano tolte a raxon di ducati 40 per centener di botte, e armade per la Signoria nostra. Ave 2 ballote di no. Fu posto per tutti i savij una mia opinion, far 300 schiopetieri, la più parte sguizari, e meterne 20 per galie grosse ; e siali fati a l’inconfini di todeschi. Ave tutto il conseio, ma non fo exequida. Item, fo referito al conseio, per Gasparo da la Vedoa, secretano, alcune parole ditte per 1’ orator di Franza ; et dato di zio sacramento a tutti. Et fo chiamato el conseio di X con zonta di savij, e tolto licentia di lezer una letera di sier Antonio Lo-redam, el cavalier, da Udene, di 25, zercha Goricia ; e una li scrive sier Bortolo di Prioli, provedador di Gradiscila, di 24, come eri quelli di Goricia jurono fedeltà a tre venuti lì per nome dii re di romani, videlicet domino Zorzi Ilelecher, domino Lucha, et domino Bortolo. Et di questo fo comandato eliam stretissima credenza. Noto, ozi sier Antonio Querini, quondam sier Baldo, fo capetanio al trafego, venuto novamente governador di una galia grossa, si amaloe per sinistri portati a la Zefalonia, et ozi morite. Item, sier Pangrati Zustignan, quondam sier Unire’, fo a la morte; sier Alvise Zorzt, quondam sier Francesco, in extremis; sier Silvestro Valier, quondam sier Silvestro, et altri ; tamen sollo questo Querini morite. È da saper, zonse per Po in questa terra, venuti da Cremona, alcuni episcopi, erano dii Cardinal Ascanio eh’ è in toreselle, vardato da tre deputati per il conseio di X: Alvixe di Dardani, Alexandro Capella, fo fiol di missier Febus, canzelier grando, et Polo di Franceschi etc. Or questi episcopi fono posti in la prexom nuova, et di le done ; Lucio Malvezo veramente fo ditto vene, tamen fo poi posto in la rocha di Cremona. A d' 28 aprii, In colegio veneno li parcionevelli 9 di le nave tolte eri, dicendo non poder andar per quel precio, ni armar lhoro senza sovenzion ; et cussi presto presto fonno acordati a la nave di sier Anzolo Malipiero, sier Marco Zustignan, ducati 600 al mese; et cussi eliam ave la Mosla eli’ è ili mancho porta’; et dato di sovention per uno ducati 300, et poi 200. Et ozi messeno bancho im piaza, ma sier Michiel Malipiero non aceptò il parlido, per esser la soa, fo Mema, più granda ; e poi lo tolse. Veneno li patroni di Baruto, e aceptò di armar e andar in armada, e poi a’ lhoro viazi ; ma alcuni voi poner altri, o siano messi per il colegio in locho suo, perchè non voleno andar in armada. Et cussi quelli dii trafego, zoè sier Piero Marcello, à do galie, aceptoe ; ma li patroni di Alexandria eliam acetono, excepto sier Santo Venier, fo durissimo a non armar, ni andar, e sier Zuam Francesco Marzello. Item, fo parlato di le robe dì la Romania bassa, de chi le diano esser. Vene l’orator di Napoli, dicendo haver letere di 16 marzo, di Spagna : il re e raina haver aquistà alcuni mori di Granata rebellati ; poi disse liavia letere dii suo re, li piace di Lodovico preso che sarà causa di l’aquisto di Milan per il re di Franza, e poi di la pace e concordar Italia; e volea mostrar la letera. Non fo voluto, ma el principe li rispose bone parole etc. Poi esso orator disse, vien in questa terra Beu-chayro, voi l’impresa di Reame ; per tanto prega la Signoria fazi eie. E il pr incipe li disse 0 sapeva, ma zonto sarà, si saperia. Vene il signor Nicolò da Corezo, con sier Beneto Barozi, suo cugnado, in caxa dii qual è arivato; e seri’ tato a presso il principe, disse in quanto pericolo era il suo stado, minazalo da’ francesi, et era venuto a