443 mccccc, supra, da Slyri. Dice l’arma’ si calafatava, e in zorni 20 sarà compida ; ma li legni è mal conditionati, e assa’ fanno aqua ; hè homeni pochi di governo, sono come bestie; et Alimech bassà è capetanio di 1’ armata; e sopra di lui è Mamucho bassà, et eliam è Carnali lì con la sua nave. In tutto sarano velie 220 in 230, va in la Morea versso Modom, Coron e Napoli. Item, le galie di la Vajusa el’Arta non sono ancora calafatade, e l’arma’ turcha non teme la nostra, et è mal in bordine di zurme; sono la più parte * villani. Iiem, disse di XV slratioti scampadi di Napoli, et dice al signor, Napoli si perderà per non haver aque. Il signor li à dà XV aspri al zorno in vita soa, et donatoli mille aspri et vestito eie. Maihìas ungaro, fo preso da’ turchi, molti anni sialo prexon, fuzilo za X dì I’ armata si fa a la Prevesa, dove è sialo a lavorar, et a dì 16 zugno referite al zeneral. Come lavorava di manoal, e al suo partir era avarate e in aqua galie 26, zoè sotil 1G et X grosse; le qual grosse sono come le nostre, ma le sotil menor, et fate de legnami freschi, pescano molto, fano aqua assai; le altre si lavorano da 100 maistri calafadi e marangoni, et era venuto mandato dii signor, che, per tutto il mexe, la sia in hordine; ma lui non crede potrà esser: li arbori non sono conduti, ma ben doveano esser per tutta questa seti-mana; quelle sono in aqua inalborade, si conducono per la montagna, una zorna’ lontani di camin, et alcuni boni havea non li ha potuti trar di le montagne. Item, è zonti asapi 8000, janizari 500, per ditta ar-mada, et 2000 christiani dii paese; da la Janina è sta porta X milia remi ; le velie, sartie e feramenta si vanno lavorando, ma le antene non sono ancor con-dute. Di l’arnia’ dii colfo, 0 sa ; solum si dice si unirà con questa ; et di quella di la Valona il signor à mandato una caxacha per homo a tutti li spatini hanno promesso condurla fuora di la bocha, aliter dicono voler esser impallati non la cavando. Si dice sarà da galie trenta in tutto. De’ hongari si dice, il signor non ha voluto mover el bilarbeì di la Natalia, per lassarlo a la custodia di quelli lochi. Et ditta relatione conferma Poris de Rossia, qual za quatro anni fu preso da’ turchi, et bora fazito da la Prevesa. Di Andrea Lanza, capetanio a la Parga, data a dì 16, drizala al zeneral, Come à, per la spia mandò a la Prevesa, che ussite sabado a vesporo tre galie armadefornide, et poi tornò dentro; ussite per provar. Dii resto di le galie, dice li remi esser stà portà é li ¿arbori, et a quelli homeni sono deputati andar su ditte galie, li dà termine zorni XV, vadi a caxa e torni; et dii signor si dice va a Napoli. LUGLIO. , 444 Di sier Jacomo Venier, capetanio di le galie grosse, data in Valle di Compare, a di 9 zugno. Come, fata la cercha a le nave, per star più securo si deliberò levar di Viscardo, e venir lì. A dì 5 zonse la galia grossa di sier Pexaro da eha’ da Pexaro ; li mancha le bombarde grosse, e la barza non le ha voluto dar. À fato la zercha a le galie grosse, vide-licet a la Pexara 0 li mancha, la Bondimiera ha homeni 147, la Capella 152, la soa è ben in hordine; ha galie sotil G, vi mancha 20.homeni per una; à manda do galie a la volta dii Zanle, per saper di novo, sono tornate. Dice, si havesse lì 12 in 15 galie grosse, voria tirarse al Galata o ai Cuzolari, per far eie. Item, di Puia non è zonta altra galia, si non quella di Monopoli ; voria tutte le galie havesse una bombarda grossa per una, e taole per ingaradar à comprate lui 100 per ducati 9. Dii ditto, data ivi, a dì 14. Come erano zonte 1G8 la galia Pasqualiga e Griona, di Candia ; tre altre dicono esser andate a Napoli di Romania, a condur balestrieri et arzieri, e verano poi qui. Item, dii condur per ditte galie di tre zenoesi in feri, fuziti eie. ; la relatione ditta di sopra. Item, manda letere dii Zante, e dice impalmerà le galie lì. Dii Zanle, di sier Nicolò Marcello, provedador, di 12, al zeneral et a la Signoria. Chome à expe-dito quatro spie, a dì X, a Patras et Nepanto, et aspetava li signali di fuogi. Item, eri di note, tre ribaldi albanesi, de una catuna dii Zante, amazò uno povero bastaso ceciliam, dii locho dii Zante, e, tolto una barcheta, sono fuziti ; ha menato via quatro puti. Dubita non avisi turchi di le spie manda. Item, eri mandò una fusta, e, ritornata, dice come questa mattila a l’alba si presentò sopra Chiarenza, dete lcn-gua a’ christiani erano in guarda di biave, qualli li hanno ditto l’armata esser reduta a Nepanto per ussir, il signor atrovarssi a la Vadia, per intrar in la Morea insieme con el bilarbeì, et ne le parte di Coranto con 60 milia persone fa notar le strade versso Lexamilli, per li cari dieno intrar in la Morea con artilarie grosse per l’impresa di Napoli ; unde, ad-monita, dita fusta si partì, et si apresentò una fusta turcha, da drio la ponta versso levante, qual dubitò di la nostra, et si acostò dentro dii Scoio, e tornò lì al Zante. Item, li tre ribaldi, nominati di sopra, eri arivò a Chiarenza con li puti ; sono stà mandati a la volta del flambularo ; dubita eie. Di sier Marco Orio, vice capetanio di le nave, data in nave, in Canal de Viscardo, a dì X zugno. Come à ricevuto monitiom per le nave di Mosti e Ma-lipiera; el eliam sopra la nave, patron Vicenzo Orsso,