1073 MCCCCC, NOVEMBRE. gav el etiam il provedador à un altro mezo, e di questo ha scrito al capetanio zeneral. Item, per uno gripo de lì, verso la Zefalonia, con tre turchi presi, par fosseno asaltati da 5 fuste di la Purga, sulevadi da si, e tolseno ditti turchi e li danari e le letere, le qual poi nel porto del Paxu, hessendo li homeni di le fuste in terra, la note da tre barze yspane, con le barche artnade, fono asallade ; amazò do homeni e prese li turchi, e toltoli li danari e do homeni ; nude, ditte fuste par siano andate per dolersi al zeneral, e lui baylo à scrito a ditto zeneral, che, trovandoli in dolio questi di la Parga, li castiga. Item, per il capetanio di la Parga è avisato, che, le 12 ga-lie dì la Prevesa è compite in aqua, e condute in uno locho chiamato la Vandiza, che vien a la Prevesa, e li maistri sono andati a la volta di Constai)tinopoli per lavorar a l’armada. Item, per do schiavi scham-pati di Turchia, vien di Salonichij, dicono a Constan-tinopoli à gran peste ; il signor esser in Andernopoli, e ungari li dà impazo. Item, lui, baylo, atende a le t'a-briche; di brieve sarano fornite, zoè la citadella. che serà dal palazo in suso, sì che aspeta si li mandi danari. Da Otranto, dii yovernador. Come manda ditte letere da mar; richiede un brigantin per mandar le letere, per via di mar. Da Trani, di sier Piero di Prioli, yovernador, di 3 novembrio. Di uno fra’ Maximo, rodiano, venuto da lui a dirli, che uno domino Jacomo Rocho, venuto in questi zorni ambasador dii turcho, arivó a Leze, e stè tre note in caxa di uno fra’ Raymon-do, abate; e li disse esser stato al turcho, e quel signor esser molto yrato col re ; e questo, per non haver auto li ducati 60 milia per 1’ arma’ di la Va-jussa, fata a soa requisition per le terre da marina ; l’altra per haver promesso tenir 1’ arma’ yspana, tamen è venuta in Levante ; et per questo è andato in streto presto ; et perhò il re mandava domino Alexandro Manducha, qual fo preso a Brandizo, homo praticho, e stato tre volte al turcho. Item, à manda biscoti esso governador a 1’ armada, come apar eie. Et stratioti capitano lì molti, albanesi da Coron, dii Zante e altri lochi con lhoro fameglie, e vanno a star in le terregie (sic) di Puia, per haver pascoli e terre di lavorar. Item, el ducha di Gravina, hessendo partito insalutato hospite, il re à manda rectori in le soe terre, in una di qual uno citadin di Trani, sì che la Signoria provedi come li par. Da poi scrita, per una poliza avisa, il re haver fato far una crida in Andre, niun conducili fermenti a le terre di marina, senza licentia, che sarà danno per lì biscoti etc. I Diarii di M. Sanuto. — Tum III. Di Riva, di sier Piero Foscolo, provedador, di 0. Come li contadini di Stenego e lochi circonvicini à ’ufo comandamento dal re di romani di contribuir, o pers me o danari, a fabrichar una bastia in la Vale di Venosa, dove alias fu fato una bastia versso a-gnelini. Item, per Val di Lagri è passati 5 tamburiini de fanti tedeschi, quali vano verso Mantoà e Bologna per danari. A dì XV novembrio. In colegio fo balotato certo 426 credito a sier Valerio Marzello, di soracomito, per il suo servilo, per rischatarsi. Item, li Corneri dimandò una lelera per rescuoder soa sorela, -moglie di sier Cabriel Venier, olirti castelan lì, è con taia ducati 300 in Coroni ; qualli voleno mandar a re-scuoderla. E fo fata. Di Zara, di sier Piero Sayredo, conte, di 7 novembrio. Eri fè l’intrada. Avisa di la incursion fata a dì 30 per turchi, cavali 1500, e verso Lavrana, a • bore 24, feno gran danni, di anime 3000 e animali 2500 e più, con total ruina d.i quelle vile, di le qual la Signoria trazeva gran utilità di dacij. Item, el capetanio, suo colega, za un mexe è stato amalato im pericolo di morte, e ancor non è libero ; tamen insieme vederà di proveder. Item, trovò li contesta -beli Zuan Torelo e Bernardin da Lignago, con lhor compagnie, e fonno mandati a Nona con gran difì-cultà, perchè voleano tochar una paga prima che li fu promessa ; e Toma Schiavo manderà a Lavrana, perhò si provedi di le page. Item, la cità di Zara è sana di morbo, tamen non in tutto libera ; voria stera 100 fermento per li amorbadi ; aricorda vadi per il castelan di Lavrana, in luogo dii Manolesso. D i Cataro, di XV octubrio. Come hessendo fata adunatiom di tuti li homeni de Óracovaz, paexe dii turcho, loco fortissimo e montuoso, e insieme assa’ numero di asapi e janizari, a dì 9, la note, se imbo-scono; e la matina sallorono dentro a li nostri confini, dove era uno di nostri, contra li ordeni, a pascolar con 50 pecore, qual fo depredate ; e scoperti da le guardie nostre, esso provedador, avisato, mandò li martolosi e quelli potè con 20 cavali de stratioti, che era in la terra, per una altra strata a la distesa al dito locho de Óracovaz, e trovono pochi homeni, per esser andati a la preda, e per nostri fo brusati un terzo di le lhoro case ; e, zonti li inimici, ivi fonno a le man, e fono feriti di lhoro assai, et morti zercha 7, e preso uno di li primi loro, qual lo fece nel ditto luogo apichar. De li nostri feriti et morti do, ita che messeno in teror assai, perchè ivi niun sanzacho à ’uto animo di farli danno, per esser fortissimo ; et la galia, soracommito sier Sabastian 68