2131 MCCCCC, APRILE, sueta di San Marco, fata lì a Ferara, vi fu don Al-fonxo e lo episcopo di Are, premer solilum, et lui vicedomino conzò la soa caxa per la colation con banchali, arme dii re di Franza et di la Signoria, zoè San Marchi ; fè corer femene un certo precio ; et il signor à manda missier Zuan Lucha a missier Zuan Jacomo Triulzi; et par il mar^hexe di Mantoa liabi bandizato missier Zuane di Gonzaga, suo fra-delo, qual fu preso con Ascanio, e fuzito a Napoli; et à per bona via, il marchese trata dar so fìa per moglie al conte di Misoclio, fio di missier Zuan Jacomo. Da, Ravena, dii podestà et cwpetamo. Come à expedito il conte Zuam Aldrovandino, e con li balestrieri a cavallo se ne vien in Friul. Da Cremona, di 25. Zercha tre citadini de lì, qualli li nomina, die sono rebelli, et andati col signor Lodovico eie. D i Crema, di sier Hironimo Bon, podestà et ca-petanio, di 25. Come per uno don Baxan, prior dii monastero di Cereto, vien di Milan, partì eri, referisse, missier Zuam Jacomo esser partito de lì per andar in campo, e havea mandato a le gente francese el dovesseno seguir, e il campo si atrova a Trechà. Iiem, tutte le case di Visconti, di qualche qualità, sono state messe a sacho per francesi e ta-!)G‘ liani che erano in castello, qualli sono intrati in le caxe senza tumulto, e portano via el bon e meio. E cussi a le caxe di Crivelli e di Landriani si fa più disonestà de le altre, maxime a le done maridate in queste caxate nominate di sopra ; a le qual li hanno dato il convento di più di vinti persone. Edam in le caxe di Lampugoani, e quelli di Brivi e de li Mariani, e quella di la Somaia e Borri, e tutti li capi sono stà messi per rebelli, e sono fuora di Milani ; et il palazo di Marchexin Stanga è stà donato a monsignor de Lenich, e missier Francesco Bernardin Visconte è stà retenuto nel castello, e publice se divulgava doverlo far morir, per uno processo fato, e provato che ’1 voleva far taiar a pezi missier Zuan Jacomo nel domo. Item, tutti li beni di soprascriti milanesi, sì temporali come spirituali, sono stà dati a diverse persone, sì francese, come Triulzi e lodesani, come beni di rebelli dii re ; et francesi hanno sachìzato tutti li borgi di Pavia fino a la terra di Rinasco, Mazenta, Corbeta, Bia e molti altri castelu-z> ; et in la citadella di porta ticinese di Milan, per dubito di sachizar de’ francesi, fuziteno le robe e le Persone ne la terra, e parte ne la chiesia di San Lorenzo. Item, la prepositura de Viboldom hanno data a monsignor episcopo di Como, Triulzi, comenda-tario di Santo Antonio. Item, a dì ‘23, missier Zuan Jacomo messe le vardie a le porle di Milan, acciò che borgognoni e francesi non intraseno ne la terra, per li grani manchamenti facevano. Item, a dì ‘22, fo messo li bandi in Milan, universali, e fu fato uno bando, soto pena di rebeliom, niuno potesse vender pan nè vino, exeeplo a li danari contanti ; et in Milan è publica voce, missier Visconte di Visconti esser intrato im Belinzona,a nomedi la majestà imperiale ; lo quale è uno di quelli milanesi andò in Alemagna col Cardinal San Severin ; et che per francesi era stà sachizata Valtolina. Item, ha di Lodi, li beni di missier•Ranolfo da Phisiraga sono stà donati, come beni di rebelli, a domino Nìcolao da cha’ da Mosto, e domino Odaviam da Phisiraga ; li beni di domino Alberto da Monza è stà donati a Zuam Antonio di Barili; li beni di domino Zuam Piero Bra-cho, donati a Baptista Barvi ; li beni di domino Filippo secondo di Ricardi, a uno altro todesam ; li beni di Lampugnani, zoè el castello de Pusterlengo, a uno francese ; castel Santo Anzolo, era di Bolognini, donato a monsignor di Lenich ; li beni dii conte di la Somalia, a domino Ambrosio Triulzi. Item, dice che, andando monsignor di Montasom con molti zentliilomeni lodesani, era etiam lui, sopra la strata publica se scontrò in una damisela, acom-pagnata da fameglij et ragazi, ben a cavalo, ador-nada, quella conduseno a Margnano essi francesi, usandoli im publico molte disonestà, e ultimamente la messeno nel castello de Maregnano. Item, avisa che missier Zuan Jacomo disse eri al trombeta dii signor Carlo Orssini : Havemo cazato la preda ; e voi aveti fato la presa ; e li presoni sono nostri, per esser presi su quel dii re. Ilem, una altra disonestà è stà fata : la fiola, fo di missier Antonio di Landrianò, thesorier, qual fo amazato, et è moglie di missier Francesco da Brevi, et era serata in uno monasterio a Pavia, francesi l’ànno levata per forza de lì, e usato con lei molte disonestà eie. Dii Zante, di sier Nicoli) Marcello, provedador, f)7 di ultimo marzo. Manda avisi di l’armata di Nepan-to, e si conza 30 galie sotil, e di le tre galeaze, una si brusò, e la nave è innavegabile ; e come quelli di la Zefalonia feno in castello una barcheta, e la por-tono a marina, per mandar avisar eie. Fu lelo una letera particular dii numero di l’armata di la Valona; etiam sier Marco Orio, vice ca-petanio di le nave, scrisse etc. Di Cardia, di 13 et 15 marzo. Come quelle galie sono zonte de lì per disarmar, et le zìi mie volea • no danari; pur bau provisto; dimandano monition, manda avisi di Syo e altrove.