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MCCCCC, SETTEMBRE.
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      punitiom che il processo fato. E cussi ha ditto a tutti sono li, e tocha a chi se voiu, lo farà. Ilem, è zonto il barzoto, patron sier Hironimo Morexini, nulla sa ili di nave, ni di galie sotil ; et zonta sarà l’armada, si leverà unito, per veder l’armata turchescha, nè torà alcun partido, se non con avantazo, havendo rispeto a l’armata, qual è la conservation dii stado nostro. Ilem, recevè per sier Francesco Arimondo gropi 4 di ducati 500 l’uno, rnoneda, boladi ; e sier Bortolo Dandolo dete ducati 1500 a Corfù et 3500 al provedador Contarmi. Ilem, è venuto a lui Hironimo di Cao d’Istria, contestabele di provisionati 110, sopra la nave candiota, e per nome di Alfonxo da Fan, contestabele sopra la nave, patron Alvise Saraxin, dicendo haver auto ducati tre per uno, e paga di tre mexi, e in nave il biscoto e 1’ aqua; bora voleno su le galie li sia fato le spexe, come si fa a li altri ; à ’uto ducati 3 </s al mexe ; lì à dato bone parole, dicendo scriveria. E di tutto il mal è stà causa il suo processor, che cussi ordinò. Aspeta risposta di la Signoria nostra.
         Del dito, ivi, a di 15, hore 19. Come per do vie si verifichava la nova miseranda di la perdeda di Modon, uno per el bregantin tornato di tera ferma, qual fo a Castel Tornese, e parlò a do christiani e uno turco habitano li, e dimostrò esser andati per rescato di certi homeni; e, rasonando, loro disseno: Modon è perso ; e nostri mostrò saperlo. E disse : A che modo è stà preso ? Disseno che, zonte le 4 no-
289	" stre galie al muoio, per darli socorsso, da poi tutti li homeni di le galie dismontono, e li homeni di la terra, era a le guardie, abandonò quelle per venir a far scorta al socorso veniva, aziò da l’armata ne-micha non fusse ofeso. Et l’exercito de’ turchi in quel instante fé diserar assa’ bombarde, e fo principiata a dar la bataglia, e montorono turchi sopra le mure, versso la piaza ; et che quelli de la terra se defeseno gaiardissimamente, tagliandose a pezi una grandissima quantità di una parte et l’altra ; e durò la bataia da hore 23 fino passata meza note. E questo fo a di 9, la domenega. Hor, ripossati alquanto dii combater, quelli di la terra, vedendo non poterla più tenir, nè lhoro più durar, iìcorno fuogo im più parte di quella, et se brusò più de la mità de la terra. Le done e puti, che ancor erano reservati, vedendo la l'uria, la qual non podevano campar, deliberorno salvar la vita ; e tute, per il portello di la terra, andorno a 1* armada turchescha, era dentro dal muoio ; e luti forono tolti per schiavi su la ditta armada ; e cussi camporono la vita. Questo è il miserando et infelice excidio di la cita di Modom,
suportado da lutti quelli lidelissimi, usque ad ulti-mum suppliciìim; e più tosto se hanno voluto far taiar a pezi, e le moier e fieli soi andar in mise-rabel et perpetua captività, cha renderse a questo atrocissimo cane. Dii Zonchio ni-Coroni, nulla cossa sano dir. La segonda via, si verificha per esser venuto el patron zurado di la nave, patron Marco Antonio Novelo, è in armada, qual à referito esser zor-ni XV che T è stato nel castel del Zonchio ; e a di XI se partì de lì e intrò nel porto del Zonchio con el schiffo di la nav:e, non sapendo che vi fusse l’ur-mada turchescha lì. Foli dà la caza da do fuste de’ turchi, dete lui in terra con el schiffo, e andò in castello, dove slè zorni 7. Conferma, domenega, a dì
9,	intrò el socorsso nostro dentro Modon, di galie A, vigorosamente, ancor che 20 galie turchesche, che erano ad alcuni scoieti arente el muoio, da la banda di ponente, se disserono a quelle ; niente di meno deteno in terra al muoio, e una quinta andò a l’orza, perchè quelle galie la superchjavano ; et che 14 galie sotil nostre li andò drio ditto socorsso, facendoli la scorta ; e tuta l’arma’ turchescha, exeto le nave, se levò e andò contra ditte nostre galie do mia in mar.
Le qual, insieme con le nave nostre, tolseno la volta di garbim. Conferma il prender di Modòm, ut su'-pra; varia solum dove fo dito combalè fin meza note. Dice fo combatù da dì 9 da hore 23 fin hore 3 di zorno, e che quasi la mità di la terra era brusata, e tuta la sequente notte ]’ arma’ sua fè gran fuogi, la qual è tra il Zonchio e il porto di Modom. E in quel zorno, da poi perso Modom, vene una fusta di turchi sotto il Zonchio, e trete alcune bombarde per quelli dii castetlo. Saltò in terra uno turcho con una bandiera, e chiamò a parlamento quelli dii castello.
Fo mandato a dimandar quello voleva ; disse per nome dii signor e del bassà de l’armada, voleva le chiave di quel castello, perchè Modom era perso, e li seriano liberamente lasati andar quelli voleseno, e quelli volevano restar, restasse. Fo risposto per il castelam, non si pensasse di questo ; havea dentro 3000 homeni, e vitualia per tre anni, e di Modom non era vero. Se partì la ditta fusta, e il marti da 590 matina a bona hora comparse soto il castello uno flambular, e disse a quelli dii castello, si rendesse, perché Modom era perso. Rispose el castelam : fino non veda qualche uno habita in Modom, che li cer-tificha, non darà risposta ; ma, vedendo, si governerà come si à governato Modon, 0 vero farà altra diliberation. Fo menato uno homo, e quelli dii castello disseno non era di Modom, ma di 1’ Archadia.
Poi menò alguni puti con alguni altri, e cognose-