MCCCCCI, FEBBRAIO. 1374 Dii ditto, di 19. Coinè el re era anelato fuori a la caza per 8 zorni, et il Cardinal li à dito di la gran armata farà il re. Item, li à dito domino Francesco Bernardin Visconte, che milanesi voleano mandar oratori, perchè li remeta il resto di danari, oltra li 25 milia hanno dato ; et il re à scrito voi altri 25 mi-lia, e dii resto li manderà a dir quello vorà, per esso domino Francesco Bernardino, e non mandi oratori. Dii dito, di 21, tenuta, fin 22. Come ricevete tre nostre letere, una di la presa di la Zefalonia, qual la coinunichò al Cardinal; el qual subito la spazò al re. Item, di la risposta fata al re di romani, zercha oratores mittendos; laudò eie. Item, di domino Acur-sio, resti ; et cussi manda una letera dii re, li scrive resti qui esso suo orator. Item, lì è molti neapolitani foraussiti, sì che si parla per la corte di l’impresa di Napoli, sarà certo questo anno. Item, li è stà ditto, che il Cardinal qualche volta, quando li parla da co-533 * rozato, non è, ma è per le gran facende à in capo ; et laudò esso orator di pacientia. Item, le letere dri-zate in Spagna, le à date a 1’ orator yspano, qual spaza quando li par, sì che non sarano sì presto. Item, li oratori di Napoli sono zonti a Burgos, e il re ha dito, non facendo conclusion dii matrimonio, che non bisogna altro cha danari, li ruperà il salvo con-duto ; et par si marita la fiola dii re Fedrico in monsignor di la Rochia. Dii ditto, di 23. Come el Cardinal li à ditto, il re ha ver auto letere delngaltera; si scusa di l’armata, per esser lontano ; poi li parlò, dove se dia mandar l’armata dii re, e qual lochi di la Signoria è im più pericolo, passando o ver ussendo 1’ armada turche-scha. Li rispose: Napoli di Romania; et che era bon quella dii re andasse a Cortu. Item, in quella matina è partita la Ma dii re Fedrico, per andar a Burgos ; sì che si judicha seguirà il matrimonio, contra l’opinion di la corte. Da Ravena, do letere, di 30. Come in quella note era partito di Cesena el signor Julio Orssini e Achiles Tiberti, e andati a Forlì, e de lì poi a Rossi, loeho di Faenza, con fanti 1500 e alcuni cavali; et si dice a dita impresa si aspeta il ducha, eh’ è a Cesena, e de lì partite li do sopranominali ; e si dice monsignor di Aiegra, con li francesi, esser versso Castel Bolognese. Dii ditto, di 30. Come à inteso, in Rossi esser pochi fanti forestieri, ma molti contadini; et per un’ altra letera dii ditto, par il dito castello sia ase-diato da esse zen le, et esser venuto lì a Ravena uno Zuan Toso, albanese, qual alozava in Rossi, et era andato a Faenza per danari, e nel ritorno trovò el ditto locho asediato, e dice li dentro non è homo da conto. Da Ruiyo, di sier Marco Antonio Loredam, podestà et capetanio. Come quelli di l’Abatia et di Len-denara li hanno risposto, esser contentissimi pagar li soldi 5 per campo; et una altra letera in al Ira materia. Du Ferara, dii vicedomino, di 29. Cliome si liave, le zente francese erano per il bolognese alo-zate, e li fo olerto passar per '/« Bologna, licci passò di fuori; e di Faenza sono obstinati in voler resister; e che vene lì uno corier, e li portò danari senza dir chi li mandi ; si judicha fusseno fiorentini, e questo perchè Juliano di Medici sta continue con il ducha Valentino. Item, par luchesi siano per haver Pietra Santa e Motron per ducati 18 milia da’ francesi ; e pralichano etiam haver la Massa, di consentimento dii marchese Alberico, con danari, e dito marchese vadi ad habitar a Luclia. Item, quel signor ducha vive con il ducha Valentino, e, a soa compiasentia, à fato prodame a Lugo e Bagnacavaìlo contra fa-ventini eie. ; et eri ritornò da Bel Reguardo, per la raina di Ilongaria, la qual doman sarà de jì a Ferara ; e fu preparatoli il palazo di Schivanoia ; poi, mutato pensier, il signor l’à alozà in corte, in la soa propria camera, dove l’liabita ; e lui va a star in altre stanzie. Da Bergamo, di reclori, di ultimo. Come mandano una depositiom di uno merchadante, venuto di le parte di sopra ; e la dita depositiom è di uno Mondin Depar, merchadante bergamasco, qual pra-ticha in Alemagna, dove è stato mexi 6, e partì di Viena a dì 5, e a dì X fo a Linz, dove era il re di romani, e si aspetava la raina ; e non si fa preparatoli alcuna di guerra, et à diferentia il re con lo episcopo di Solzpurch, perchè ’1 non voi contribuir a la spexa contra sguizari. Item, che a dì 16 partino i fìoli dii signor Lodovico da Yspurch, per andar a Viena ; et che vene a Trento, dove trovò el conte Bortolo Crivello, qual ebbe in quello una letera di Nolimberg, e stè molto suspeso. Item, per milanesi si dice molte busie, e à visto a Trento condur certe artilarie vechie e rote sopra cari ; è stato a Bolzan, e non si parla di guerra. Da Verona, di reclori. Come, per causa di l’in-terdito è de lì, quella comunità mandato uno orator qui, chiamato domino Jacomo Spolverin, dotor, acciò la Signoria nostra li provedi ; per tanto pregano si expedissi, e provedasi. Da Udene, dii luogo lenente, di ultimo. Dii con-seglio fato de li, zercha il pagar di soldi 5 per cani-