MCCCCCI, GENNAIO. 1268 Rimase Piero Pessimi, primo, Albanese da Sculari, Marcho da Cataro, et uno Busato. Da poi disnaV* fo pregadi. Et nel lezer di le le-tere, fo chiamato el conseio di X con zonta di cole-gio ; steteno assai, forssi bore .... Di Hongaria, da Bada, di /’ orator nostro, fo telo la teiera di 23 a la Signoria. Come quel Zorzi Boemo, tornò di Pranza, à portato le done pynte, qual par non piace al re ; et sopra questo scrive longo, et che il re di romani li voria dar soa fìola, qual, per esser vedoà, non la torà, ma si judicha torà la fìa di certo ducha, eh’ è di anni 16. Item, lo episcopo serimiense, va orator in Franza, aspeta li oratori di Polonia per andar insieme ; et par il re li dicesse, dolendossi di la indusia di la risposta. Ilem, 1’ orator dii turcho è ancora lì, molto aclia-rezato, et se niun di la fameglia si amalla, vien mandato li medici a visitarli ; et l’altro orator, vien di Polonia, non è zonto. Ilem, per colegio fo scrito a Ravena, debi far proclama, non vadi fermento fuori dii teritorio, se non a Venecia ; et fo scrito a Roma, haver fato questo editto, per le letere scrisse, che di Ravena andava viluarie a Faenza ; et di questo dovesse dir al papa. Fu posto [ter tutti i savij una letera al zeneral, respondendoli a la richiesta zercha il dar biscoto al capetanio yspano ; dicha, è contentissimo et li dagi e biscoto e altro quanto el potrà, perchè il tutto consiste in lenir quella armala insieme con la nostra. Ilem, fo avisato la diliberation di meter ban-cho 2 sopracomiti, et far XV sopracomiti. Ave X di no, el resto de sì. Fu fato il scurtinio di tre ; do sopra la exation, in luogo di sier Antonio Valier e sier Alvise da Molili; et uno sopra le vendede, in luogo di sier Piero Balbi; qualli tutti è intradi savij dii conseio. Rimase sier Constanti!) di Prioli, fo savio dii conseio, e sier Zuan Mocenigo, fo governador sopra la exation, et sier Piero Duodo, fo savio a terra ferma, sopra le vendede; et fono tolti sier Marco Foscolo, sier Lu-cha Pixani, sier Vido Cavatorta, et altri, lamen dii corpo di pregadi. E altro non fo fato. A dì X zener, domeneya. In colegio fo il principe. Fo aldito sier Francesco Pizamano, olim dacier al vin, con li oficiali da le raxon nuove; el qual da-cio vadagna ducati XI milia et 600. Vene l’orator di Cremona, et dimandò poter trar di Oio uno navilio per comodità di la cita e teritorio. Ilem, li citadini, hanno possessioni extra teritorio, non siano astreti a far con li lochi, salvo con la cità ; et fono remessi a li savij ad aldirlo. Vene l’orator o ver legalo dii papa, solicitand.o 497" la risposta a le cosse proposte : a la relaxation di Lucio Malvezo, a la bacia di Ceredo, et al possesso per il Cardinal di Modena, per etc. Risposto a le do prime, erano materie dii conseio di X, a la 3.a, si vederia. Poi esso legato disse, di frati di San Saba-stian, dimandando l’ajuto secular, che non voleno aceptar il prior. Item, dii suo credito àcontra Asca-nio su l’inlrade di Cremona, e foli fato la letera. Vene l’orator di Napoli, al qual per el principe fo pregato scrivesse al re, ne dagi la trata di altri 1000 cara de formento, libera per luti li lochi ; e questo per convenir far biscoti, per tenir le armade. Rispose, scriveria caldamente ; poi dimandò certe cosse particular, et fo expedito. Vene l’orator di Franza, dicendo era venuto a visitar la serenità dii principe. Al qual li fo ditto, 0 era di novo ; et ditoli la richiesta era stà fata di la trata a l’orator di Napoli. Vene domino Piero Antonio Bataia, olim caste-lan di Cremona ; dimandò certe cosse ; fu comesso la expeditiom a li savij. Da Durazo, di sier Vido Diedo, baylo e cape tallio, dì 9 decembrio. Di una incursion de’turchi, se-quita de lì, et ussiteno fuori 100di nostri; fono a le man, fono morti 7, et ebeno una testa ; e fo morti 3 cavali, e frezadi assa’ turchi da freze atosegade, e recuperato il bulini, come sa sier Alvise Taiapiera, si ritrovava lì, qual veniva consier di Retimo ; et il capetanio dii colfo era lì con la galia, soracorrilo sier Zorzi Trivixan. Item, el signor turcho con la so corte è in Andernopoli, e à mandato in quelle parte do cadì et uno schiavo, per aquietar quel paexe, e metcrlo solo el zovo. Et fono lele alcune letere da Spalalo, drizate a li capi di X, dì novilci de li. E alcuni borgesani, falò capi di parte, qualli hanno gran seguito. Ilem, da Corfù, di sier Marco Antonio Contarmi, castelan, di 21, dice sier Alvixe Venier, provedador, poi è venuto lì, non solicita cussi a le fabriche etc. Item, à di XV da la Zefalonia esser ussiti alcuni dii castello, e dito a la prima bataglia turchi si darano ; et, non dicendo il vero, voleno esser impallati ; eh’ è bona nova. Da poi disnar fu gran conseio. Tochò sier Lodo-vico Bataia, fradello dii castelan, et falile. Fo a la prima volta fusse a conseio. Et fu fato podestà a Verona sier Piero Loredam, el consier, dopio, da sier Marco Sanudo et sier Zorzi Emo ; et altre cosse. Et, reduto il colegio, et Jo fui el primo li vidi, vene do corieri di Trani, con letere da mar, et a