521 MCCCCC, Da poi disnar, fo colegio et. gran conscio. Et vene le infrascripte lo (ere. Fo aldito Sonzim Benzon da Crema ; et fo scrito a Spalato et a la Braza armino una galia. ‘201 Da Roma, di sier Polo Capello, el cavalier, orator nostro, tre lelere di X, 14 et 16. Come il papa chiamò in la camera cubicularia li cardinali, e li disse le nove di turchi, dicendo si voi ajutar la Signoria, dar subsidio al re di Hongaria; narò il suo caso pericoloso, e concluse si dovesse consultar tra lhoro, e tornar poi con le opinion. Ilem, de lì è nova il levar di le zente di Pisa, et il papa voi atender a far si abbi l’armata yspana ; et quel orator è amalato. Ilem, a di 13 fo concistorio, et tra li cardinali fo parlato ; steteno tre horre, et il papa fè proponer de dando subsidio regis Hungarim, et li voleano dar ducati 25 milia, et tamen il papa voi sia 40 mi-lia. Non hanno fato conclusion alcuna. Ilem, il papa ringratia la Signoria di la bona risposta, et amor si dimostra al fiol ducha. Ilem, è letere di Ragusi, per uno frate parti a di “20, le letere è di 16; come el campo dii turco è a Napoli, et li è sta dato tre ba-taie. Ilem, il papa à inteso, alcuni cardinali venivano a Roma, quando intravene il caso, (ter far un novo papa ; l’à ’uto a mal ; et esso orator nostro lo vete medichar la mam. Dii dillo, di 16. Come eri, a hore tre di note, el ducha di Baxagne, zenero dii papa, a le sellale di San Piero, volendo andar dal papa, fo ferito da 4 ferite, sul brazo, sul capo, su la spalla el sul costato, sì che sta im pericolo. Ilem, esso orator à ricevuto nostre di X, con li sumarij da mar ; anderà dal papa. Ilem, Alvise Itipol, orator di re Fedrico, è ritornato di Alemagna ; dice di gran preparamenti, et è nova de lì, per via di Napoli, di 1’ ussir di l’arma’ di colffo. Ilem, lì a Roma è uno messo dii Cardinal San Piero in Vincula, nominato Marco Ca-hriel, qual si racomanda a la Signoria per una aba-CIa l’à ’uto fuora di Faenza, e quel signor non voi l’habbi. Hem, di l’arma’ yspana, è nova la vien ; et è sta visto za velie XI navicar ; et per Roma si s> dice il papa sta mal, ma lui orator acerta sta beni, et e levato. Poi scrive uno capitolo di novità di Pe-rosa, qual è questo : La cita di Perosa, per letere, questa notte ha fato novità infra lhoro, e sparso molto sangue in questo modo. Che, hessendo stà sempre diverssi tra lhoro Bajoni, e hora più che mai, Carlo et Brisom Ba-joni e Hironimo de la Pena, ham introduti in la ler-ra taiato a pezi nel letto Guido, padre, Astor et Sigismondo, sui Boli, et Simoneto fiol di Rodolfo, pur luglio. 5^2 Bajoni, et sono fugìli con homeni d’arme 200 ad uno suo castello, distante di Perosa mia cinque. Di Napoli, di sier Francesco Morexini, do-clor, oralor nostro, di 5 el 13. In la prima, che il caso dii pontifice è im pericolo, come de li si divulga, et che non sa dii caso, et Capaze, suo medico, dice eie. Ilem, solicita esso orator il suo successor. Dii dillo, di 13. Come ricevete nostre zercha la nave di Francesco Spinola, unde mandò a Baia. Rispose non poter servir, et voi ducati 1000 al me-xe, e quando si parte comenzar a livrar soldo, et voi cauzion dii servido lì a Napoli, et promette darla a dì 20 in hordine ; sì che nulla si poi far, stante le conditiom che ’1 dimanda, et la Signoria ordeni quanto habbi a far. Ilem, è nova li fanti esser levati di Pisa, et le 201 * zente d’arme esser a Cassina. Il re li piace molto. Et di T arma’ di Spagna ha visto letere di Zenoa di do, come versso Corssicha era stà visto velie 70 in 80 con Jesù Chrislo per insegna ; eliam, di Palermo si à questo. D i Milam, di Vicenzo Gaidoto, secretano nostro, date a Lodi, a dì 16. Dii suo zonzer lì, dove ritrovò monsignor di Aiegra, venuto lì per el rumor seguilo, col qual parloe. Li disse, monsignor di Montasom va a Pisa con lanze 50, et cussi scontrò ditto Montason in camino, qual li (è chareze, e disse voler castigar questi con impichar francesi e lodesani. Ilem, manda letere abute dii suo amico da Milan, scripte di sopra. Di sier Antonio Grimani, date a Chersso, a dì 12 Imo. Le qual letere eliam fonno lede im prega-di. La copia è queste": Copia de una letera di- sier Antonio Grimani a la Signoria nostra ; data in Chersso. Serenissime princeps, et domine exceUenlissime. Post humilem commendalionem eie. Questa con Ogni debita reverentia ho voluto scriver a vostra sublimità, per notificharli el zonzer mio in questo loco, per exequir i mandati de vostra excellenlia, et di quella serenissima republica, et di la mia carissima et dolzissima patria, por honor et comodo de la qualle, la morte mi saria suavissimo cibo ; et per non preterir in cossa alcuna i mandati di vostra celsitudine, continuerò el mio misero et infelice viver in questo loco, et non possendo co lo inzegno nè con la persona mia esser di alcuno comodo nè utile a la mia carissima patria, sforzeromi con continue oralion pregar Io omnipotente Idio prosperi /