39!) MCCCCC, GIUGNO. ¿00 inlerdiclus ac vicariatus civitalis Favenlice priva-lus, una cum brachio sceculari, ob non solulionem canonum et census eidem camerce apostolica? debiti, instante provido viro, magnifico Mariano de Cuonis, procuratore fiscali eie. Et ditto orator, licei mal componesse parole, racoinandò il suo signor a la Signoria nostra. Vene domino Zuan Balista Ca rasoio, capetanio di le fantarie nostro, stato fin horra a Cremona. Sento a presso il principe ; disse à bon cuor a servir questo stato; a ricordò alcune cosse; va in Friul, et fo rimesso a li savij di terra ferma. Da Modom' di sier Marco Cabriel, castelan e provedador. Chome havia fato armiraio dii porto uno fio di un trombeta dii doxe; voi la confirmation. 11 doxe volleva contirmarllo. Jo mi levai, dicendo : È contra la parte, ebe voi sia lato ditìo armiraio in colegio, a bossolli e ballote. E suspisi. Tandem fu continuato per li consieri, me inscio; et, poi fato, non era da far altro. Da Modom, di rectori, di 18, 10, 22 aprii, Avisano chome sta quella terra, e si provedi ; e lì è solimi la galia Meza e la lisignana ; nave niuna non apar. Item, sono partiti alcuni mothonei, e li nomina, e andati da’turchi; li hanno publichà per ribelli. Item, hano inteso la captura dii signor Lodovico e Ascanio, àn fato feste e processimi; dimandano mo-nition eie.; manda reporti. E il provedador di la Morea, sier Francesco Zigogna, à ’buto danari; et eliam di danari di quella camera hanno fato conzar la galia lisignana. Dii Zonchio, di sier Carlo Coniarmi, castelam. Chome é mal in bordine; prega si provedi; conclusive, una savia letera. La qual fo data a li cai di X, in man di sier Zacharia Bollini, cao, acciò lhoro pro-vedesseno. Et cussi vi mandò molte cosse. Da Napoli di Romania, di sier Francesco Zigogna, provedador. A visi di successi de lì, et lauda sier Pollo Contarmi, fo castelan lì, si portò ben contra turchi ; et lamen è lelere senza alcuna conci usi on. Da Veyia, di sier Piero Malipiero, conte e provedador, di 12. Chome à nova, turchi esser stati a le man con il conte Zuane di Corbavia, et averlo roto, e quello è schampato con 5 cavalli. Item, turchi sono adunati per corer in Friul. Di Puola, di sier Marco Navaier, conte. Chome il capetanio di Raspo dimanda liomeni de lì, et non vi sono ; prega la Signoria scrivi eie. Di Pisa, di quelli signori. Avisa la venuta di l’a-raldo di Pranza, e la risposta ; prega siano alditi li lhoro oratori Zuan di Lauti et Andrea di Colti ; ta-men, non fo voluto aldirli. Di Rovere, di sier Mafio Michiel, podestà. Di certo sequito de lì, de uno amazò una dona per amor. Et per una altra letera avisahaver nova, che ala dieta si fa a Yspurch non li va ninno, e non li è ’1 conte paladini, lo episcopo triverense, el ducha di Geler, e uno altro ducha, qual fo quello dete alias ducati 80 milia al re di romani, per far guerra al ducha di Coler li anni passati, ma al presente si hanno pacifì- 150 chati a Costanza. Item, uno fradello dii ducha di Sa-xonia è partito, va in certo paese per far liomeni 16 milia ; si dice va a recuperar certi castelli tien ¡1 re di Franza dii milanese ; altri dice per venir a campo a Rovere; altri dice per andar a Roma. Ilem, uno Bernardini, fo capo di stratioti dii signor Lodovico, • è passa 1’ Adexe, va____, et milanesi vanno su e zo. Ilem, sono za venuti a Mantoa 700 tedeschi, vestiti da romieri. Ilem, voria la Signoria ordinasse lenisse de li uno capetanio dii devedo, con X cavali. Di Hongaria, di oratori, date a Buda, di 4 el 5. De’ coloquij abuti col re zercha la liga, e con il the-sorier e con domino Moyses, maistro di caxa dii re. Et li oratori francesi tramano di far liga particular, tra essi do reali, conira quoscumque, excepto il papa e l’imperio legitime congregalo; e danno tempo a in-trar a la Signoria nostra. Ilem, quanto a maritarlo, li oferiscono do donne, e danno tempo a mandarle a veder; et hanno fato li capitoli, et si dice fin qua-tro zorni si voleno partir. Ilem, è aviso de lì, turchi in Bossina sono reduti, e voleno venir in Friul con Schander bassa. Item, li oratori francesi par dicano mal di la Signoria nostra. È da saper, sier Sabastian Zustignan, uno di oratori, scrisse a suo fradelo, sier Alvise, che mai si potrà concluder altramente, se non a darli 100 milia ducati; la qual letera, leta in colegio di savij, sier Pollo Barbo, savio dii conseio, disse si voria punir, perchè li oratori non poi scriver pri-vatim. Di Rimano, vidi una letera. 11 signor dice mal dii suo orator è qui, nominato Zuan Francesco de Capo in Sacho ; voria fusse ritenuto eie. Cosse dii conseio di X. Da Monopoli, dii governador. Di certi inconvenienti seguiti per Alexandro Caraffa, vicino lhoro. Item, quelli fanti non pono più star, per non haver da viver; unde, in questa matina fo ballota una paga a quelli fanti. Da poi disnar, fo pregadi. Et questa matina in-Iroe avogadori sier Piero Morexini e sier Hironimo Liom, el cavalier ; restò sier Marco Sanudo. Or vene