i 169 MCCCCC, DECEMBRE. 1170 à ’buto gran danno ; prega la Signoria voi far eie. ; dice data : In gymnasio patavino. Di Capo d’Istria, di sier Piero Querini, podestà et capelanio, et sier Zua/n Francesco Perinarin, camerlengo, di ultimo novembrio. Come ha ricevuto la parte di pregadi, di mandar la decima qui per l’ar-senal eie. Rispondeno, ubedirà ; tamen avisa, di mexe in mexe non si potrà mandar, perchè tutti li dacij sono afìtadi di tre mexi in tre mexi a pagar, perhò a la fin manderano ; ma quella camera è poverissima, non suplisse in le spexe ordinarie im pagar li castelani di Castel Nuovo, San Servolo, Mocho e Castel Liom con lhor compagni, e il capelanio di Raspo e altri provisionati, e manda il conio di l’mirata e la spexa, et non si potrà mandar exploralori eie., e, mandando dita decima, non potria mandar altro cha bezi, perchè de li altra moneda non si scuode ; et, per il conto, la intrada è a 1' anno lire 17674, soldi 10, la spexa ordinaria lire 18130, soldi 16, sì che si ritrova di più spexa la camera a l’anno, lire 456, soldi 16. Dii ditto podestà, di 5 dezembrio. Come, per uno merchadante tornato di Bossina, à non esser turchi, e che il re di Hongaria era reduto in Jayza, voi dir a Bazia, con cavali 12 milia, licei si stima 20 milia, e per 1’ Ongaria si dice è conclusa liga con la Signoria nostra e quel re, et esser morto imo secretano nostro de lì ; et di tal liga lutto il paese è contento. Dii dillo, di 9. Come à ’uto una letera di Damian di Tarsia, castelan a Castel Novo, di 8, qual mandoe. Chome à dal conte Michiel di Lendeniza, el re di Hongaria a Bazia haver reduto le sue zente, cavali 12 milia, e questo perchè à fato saper a tutti che, compiendo la trieva ha col turcho, questo San Ma-thio proximo, tutti stagino preparati eie. Ilem, di la morte de uno orator di la Signoria nostra, richo, qual à lassà al re di Hongaria, rompendo al turcho, 461 ducati 40 milia. Ilem, topeschi in Lubiana si congrega, perchè il re di romani voi far una dieta, per una imposition di persone et danari, perchè omnino voi andar con exercito contra Milan eie. Intrò li cai di X, chiamati dal principe, et steteno passa nona. Da poi disnar fo colegio. Fo consultato la materia di Hongaria, et di trovar danari, maxime sier Bernardo Barbarigo, savio da terra ferma, disse 1’ opinion sua di fogolari, troverà 24 milia fuogi, vi-delieei capi di caxa, e, taxandoli a suo modo, baten-do il 3.°, ita che, da ducati uno fino 200 per capo, truova ducati 160 milia; dice a tempo di Ferara fu fato la descrition di le caxe, è numero 17 milia I Diarii di M. Sanuto. — Tom. III. 281. Eliam voi poner tal angaria al dogado, mandar per le contrade 2 zenthilomeni et 2 populari a far la description per le contrade'. Ilem, siano elecli 6 savij boni et justi a far tal tanxa. Ilem, non si meli decime ni tanse; et, concludendo, non piaque a niun dii colegio, dicendo era senza fondamento. Ilem, fo mandato a visitar el Cardinal tre cavalieri, sier Zorzi Pixani, sier Marco Dandolo et sier Andrea Trivixam, qualli, nomine Domimi, visitono . soa signoria. Et lui disse, aria a caro esser expedito presto. A di XV dezembrio. In colegio, fo leto una po-liza di 1’ orator di Franza, si doleva di certa causa intromessa per sier Francesco Zorzi, auditor nuovo, per una execution di una sentenlia fata a Lodi, e con parole alte eie. Or fo mandato per ditto auditor, ad-monito eie., e ditoli vadi a parlar al prelato orator, per importar assai. Da Chersso, di sier Hironimo Bembo, conte, di 9. Zercha certa dechiaratiom, chi dia pagar, o la comunità o la Signoria nostra, alcuni danari dati a certi homeni, mandò per bisogno di Zara, dicendo de fi non è altri danari di la Signoria, se non dii censo, et li judeci pageriano eie. Vene 1’ orator di Cremona, et li fo ditto, per non haver la letera di retori, non se li rispondeva, ma mandasse a tuorla ; e cussi manderia. El questo per servar l’bordine è consueto. Fo balotato alcuni merchadi per legnami di l’ar-senal eie. Vene el reverendissimo Cardinal regiense, legalo apostolico, per il qual fo mandato alcuni palricij e li piati. Et prima intrò in chiesia ; li preti li andò conira ; fo a l’aitar grando, e ditto certe oration, dete la benedition e perdoni di 7 anni etc. Et poi el principe col colegio li andò contra lino a la seimila, et andati di sopra a 1’ audientia, dove fo tirato la cha-riega, e posto panno d’ oro, et, sentato el Cardinal di sora el principe, et piena la salla, presentò uno brieve, la copia di lo qual sarà qui avanti posto. Poi fece una oration latina sapientissima ; primo, salutando, nomine pontifieis, il principe e il Dominio; poi dete la benedition, dolendossi dii turcho, e primo 1’ anno passato, poi perso Lepanto, scrisse brievi a exortar li principi christiani a la expedition ; poi questo anno, inteso il perder di Modon e Coron, li passò el cuor; e à fato tre legali a Mere, ut palei eie., a far li principi christiani voglino far eie.; e lui mandava in Hongaria, e questo per la fraterna be-nivolentia a questo stato, benemerito di la fede apo-stolicha eie.; et era stà mandato qui, acciò, si la Si- 74