1085 MCCCCC, NOVEMBRE. 1086 mani, presente lui; e il re va avanti, e à ordina a ; )’ orator sia omnino fin X dì, lì a Tors etc. Dn Milani, di Vicenzo Guidoto, secretano, di lo. Come mandava ditte letere di Frunza, et che francesi li à ditto, disnando con monsignor di Chiaramente, che il re à ordinato, in castello si butti 4 cortuldi a un certo modo, qual sarano fati quest’ altra setimana, per meterli su la nave Chiarànta, è im Provenza, e se li manderà a Zenoa, e de lì, con na-vilij, sarano conduti ira Provenza, dove si prepara 1’ armada etc. Item, monsignor di Obignì e di Chia-ramonte sono stali a Vegevene, a trovar e visitar missier Zuun Jacomo Triulzi. Item, monsignor di Sans, orator dii roy, partito da Turich, da’ sguizari, per andar a la dieta a Fellimburg, par in strada, da quelli di Lucerna, siali stà tolto li cariazi etc. ; unde, quelli di Turich, messi in arme, veneno driedo e recuperò ditti cha-riazi. Item, quel Piero di Locha, milanese, li disse de li do che venivano per brusar 1’ arsenal, li à ditto, eri di Milán se partiteno in bordine dii tutto, sì che si habi a mente etc. ; unde, per colegio fo scrito a ditto secretario, lazi esso Piero di Locha vengi de qui, et comesso a li patroni di 1’ arsenal fazi custodia bona, et non lassi intrur nium in la caxa, per questo rispeto. Di missier Zuan Jacomo Triulzi, soto scrito : Johannes Jacobus Triulzius, marchio regius etc., a la Signoria nostra, data a di 13, a Veyevene, dii presente. In recomandation di certe intrade à missier Erasmo Triulzi, suo parente. Prega la Signoria li vo-glij far restituir ; etiam missier Erasmo scrive. Da Pudoa, di sier Lunardo Mocenigo, podestà, di eri. Come è stato a visitation dii cardinal Santa Maria ini Portigo, ivi venuto; et mostratoli laletera li scrive la Signoria. Ringratiò molto, e si ricomanda. Da Roverè, di sier Ma fio Michiel, podestà, di 16. Zercha la letera abuta di far la descrition di homeni di la terra e dii teritorio, la farà etc. Et avisa li, in la forteza, esser certo formento per monition, qual saria meglio venderlo, e meter dii novo, perchè cussi si vasta. Da Paola, di sier Marco Navaier, conte, di 7. Come a dì do sequite che quelli di certo locho, sotto Pexin, locho dii re di romani, veneno a tuor 50 animali sul nostro teritorio etc., unde lui, conte, mandò uno homo da quel eapetanio a dolersi, e, avanti el si partisse, feno altro a danno su quel di Mormoran ; ■unde quelli di Mormoran, postosi in bordine, andono a l’incontro, ritolseno la preda, et ne fè di l’altra. E il eapetanio predillo, al messo era li, manazò as- sai, non lo volendo lassar, e a la fin lo lassò con promissioni di farli render; tamen esso conte li à scrito, volendo li soi animali, fazi restituir quelli à tolto sul nostro etc. Et, per colegio, ditto conte fo laudato, et ditto habi custodia etc. Item, fono expedite la risposta di do letere venute eri ; una dii vescovo di Trieste, si duol di Antonio Cavuxa, exator a le cazude, per uno beneficio ha Humago, che li ha tolto intrade con danno etc. Et di questo, domino Erasmo Brascha, eapetanio di Trieste, etiam ne scrive ; et fo ordinato si veda li conti, et expedir il suo messo. Item, un’ altra letera dii vescovo di Trento, si duol dii podestà di Roverè, à tollo certi paternostri di corallo a uno suo, per contrabando etc. ; unde, consulente colegio, fo scrito a Roverè, subito li fazi render. Da poi disnar fo conscio di X siinplice; et parte fo con zonta di colegio. E tamen li savij alditeno alcuni oratori di Casal Mazor ; et poi li savij introno nel conseio di X, dove era altra zonta. Da Roma, di l'orator, di 12. Come fu a palazo col Cardinal regino, va legato in Ilongaria, el parlando insieme di la sua expedition, disse saria presta, et veria a Venecia, dove la Signoria li daria quella instrution etc.; ma il tutto era, la Signoria-mandasse bon subsidio di danari. E poi introno insieme, et con 1’ orator yspano, el qual orator trató la materia di l’acordo di colonesi col papa, e molto si alterò. Et el cardinal Urssino è tornato in Roma, non sa quello sarà di tal pratiche; et ditto orator solicitó haver la cruciata, per causa di I’ armada, e non haver se non 30 milia ducati, eh’ è per una paga; et il pupa voi retifichar prima con quelli reali, che dita armada starà nutu ponlificis contra turcas. Or l’orator nostro solicitó il papa a la expedition dii 430 * legato per Hongaria, e il papa lo chiamò, dicendo : Volè vu andar domani via? Vi licentieremo di concistorio. Rispose: Pater sánete, no, per non aspetar in via le bolle, come il curzense. E concluse spazarlo luni infallanter. Item, il papa fè lezer letere di 4, da Forlì, dii ducha; li avisa 1’ aquisto di Val di La-mon, e spera haver Faenza. Item, ricevuto nostre, è stato col messo dii re di Hongaria dal papa, per mandar il capello al cardinal Ystrigonia. Soa santità è contento di mandarlo. Item, dii benificio di quel da Trecho, non fa 0, per non voler il papa. Dii ditto, di 13 fin 14. Come, hessendo tornato in Roma el cardinal di Siena, fo a sua visitation, exortandolo a solicitar a la expedition etc. Soa santità promisse di far. El qual, insieme col Michiel c Napoli, sono li primi e molto caldi a l’impresa. El