291 MDXXVU, GIUGNO. 292 il magnifico Imbraim bassa, il quale è passato sopra la Nalolia per andar in campo per rispeclo di alcuni populi che sono sublevati conira questo Signor, con uno suo capo che si ha redulo a li confini del Sophì, credo por haver favor. De lì passano continuamente grande numero de turchi. Hebbi audienlia dal ditto magnifico bassa sotto uno pa-viglione. Fui visto molto gratamente. Da poi, a li 4 andai a visitatione di Aias bassa et Cassin bassa beliarbei de la Grecia, et da loro fui benissimo visto. La Domenega da matina a di ... . andai a la Porla a basar le man a questo Gran Signor ; fui acompagnato da grande numero di cavalli tur-cheschi et de nostri mercadanli. Trovai la Porta benissimo ad ordene, altramente di quello trovai 1’ altra volta veni de qui ambasialor. Intrato dentro dal Signor, fui visto et aldido mollo gratamente da Sua Excellentia. Questa audienlia è siala tanto honorevole et di grande repulatione di la Signoria, che tutta questa terra*ha che dire, et ritornai a casa ancor acompagnato molto honoratamente. È grande differente da questa a I’ altra volta. Zer-cherò di expedirmi più presto poro, perchè il morbo mollo si agunienla. Non son sta da Muslafà bassa, perchè è stato fuora di la terra et è mal conditionato de le gambe, sì che non si adopera. Iteri 191* il Gran Signor li ha fatto ruinar il suo bagno che dicto bassa novamente havea faclo. Non ho dillo, che parlilo da Imbraim Bassa ¡fesserno la intrata in Conslantinopoli honoratamente, et sum alogialo a la Zudech. Si arma di qui galee 10 per mandar a cercar corsari. Capitano di quelle sarà Curtogoli. Ho procurato li sia imposto tal ordine che non habbi a far danno a nostri navilii. Sono stà rumali do altri bagni, et questo è stato per le aque ha-veano tolto che non podevano corer a comun beneficio, come prima facevano. Hozi a dì 8 sum sialo a visitatici) di Muslaphà bassa il qual era in ledo vestito, però ha le gotte. Stesemo longamente a ragionare. 19»2 Da Crema, di sier Andrea Loredan podestà et capitanio, di 6 Zugno. Come manda una lettera habuta da Lodi, di domino Matheo Mario Buseto, di 5. Qual scrive in questa forma : Molto magnifico signor mio obs^rvandissimo. In questa hora, riporla una spia di Milano il castellano haver alevato le bandiere de azalin col focho(?), con perseveranti^ però gagliarda nella dii’-ferentia col Leyva, qual fa venire tulli li lanzinechi I in Milano, et li dà le porte in guardia loro, et manda I fora lutti li italiani in diverse ville. Tutto per ad-viso ; et che in Milano si sla con expeclatioue grandissima che ci acostiamo che vogliono pigliar le arme; et questo è verissimo. Il colonello Gasparo è in discordia con il Leyva et cerca farsi gubernatore. Quelli de Santo Angelo hanno preso monsignor di Mengoval nepole del Viceré, che andava in posta di Milano a Pavia. Da Lodi, di sier Domenego Contarmi prò-veditor menerai, di 6. Come quelli di Aste hanno preso 30 cavalli di spagnoli. A dì 10, Limi. Fo tralo il palio di freze a Lio iusla il solito. Et per le aque grande, fo tante che in Canal grando et per li rii pareva l’aqua bianca come la Brenta, et per canali si sentiva rane, tanto grandissime brentane forono. Vene l’orator di Milan, et bave audienlia con lj Cai di X. Vene l’orator di Mantoa con avisi auti . . Vene l’oralor di Ferara, et mostrò una lettera del suo signor Duca, data in Modena a dì 6. Avisa esser intrato in Modena pacifico et haver recuperato il suo, et è bon Boi di questo Stato. La copia di la qual teiera scriverò di sotto polendola haver. Da poi disnar, fo Pregadi et vene lettere di le poste. Da Crema, del Podestà et capitario, di 7. Manda questo aviso, et letere habute da Lodi, di Mathio Mario Busetto, di 7 ditto : Mollo magnifico signor observandissimo. Li fanti nostri da Santo Angelo presero heri uno gentilhomo del Leyva nominato Franco, mandalo con scudi 700 et leltere di esso Leyva indirizate parte al conte Ludovico Belzoioso, parte a li fanti italiani che se motinorono, parie ad alcuni capilanei de lanzchenechi de quelli sono a Vogera,et parie ad alcuni spagnoli: li cui tenori sono come segue : Quelle del Belzoioso erano exortatorie, che non obstanle el motivo fatto, stesse di bono animo che sapea ben soa bona fede, el che per causa sua non era seguito, ma che erano cose solite accadere nei campi; et altre simile parole generale, a la spagnola. Alli fanti la mansione dicea: a li magnifici come fratelli etc. Sua continentia era che sapea bene la causa