67 MCCCCLXXXXIX, DICEMBRE. Patroni di le yalie di Fiandra. Sier Alvise Pasqualigo, quondam sier Filipo. Sier Lorenzo Pasqualigo, quondam sier Filipo. Sier Fanlin Querini, quondam sier Anzolo. Patroni di le yalie di B irillo. Sier Jacoino Corner, quondam sier Donado. Sier Francesco Michiel, de sier Antonio. Sier Liom da Molim, quondam sjer Nicolò. Sier Zuan Morexini, quondam sier Orsato. Patroni di le yalie di Alexandria. Sier Troiam Bolani, quondam sier Hironimo. Sier Zusto Guoro, quondam sier Pandolfo. Sier Polo Calbo, restò come ho dito. Patroni di le yalie di Barbaria. Sier Jacomo Moro, de sier Antonio. Sier Hironimo Capelo, quondam sier Carlo, restò. Adoncha questi patroni a dì 17 ditto si apresentono a le prexom, exeeplo quelli do erano amalati : il Calbo con febre, et il Capello con una panochia. A dì 17 dezembrio. Fo pregadi, e per dubito di le cosse di Rimano, oltra il provedador mandato, fu preso di mandar ivi 200 fanti, zoè soto quelli con-lestabeli parerà al colegio, la nome di qual sarà scripti di soto. Eliam el conle Zuan Aldrovaldin con li cavali lizieri eh’ era a Ravena, et è burba di questo signor di Rimano. Item, si bave da Ravena, come a dì 15, Achiles Tiberti qual, di favorito che fu di madama, era col fìol dii papa, contra qual era intrato in la terra di Forlì per nome di ditto ducha di Valentinois, chiamato volunlarie da li populi con certi pati, et prce-cipue non intraseno francesi, acciò non fosseno dannati ; et la madona fo dito era andata a Castrocaro, tamen non fu vero, et si reduse in la rocha. Et prima si have, per via di Ferara, si havia fato far cu-razine. El da Roma. Par il papa facesse retenir alcuni fiorentini, a’qualli dimandava, facesse restituir le some di ditta madona. È da saper, el signor Zuanne da Pexaro in questi giorni fo qui, e andoe a la Signoria, volendo dar la terra a la Signoria nostra, contento di darla, e haver solum uno altro loco o terra c|a poter viver, dove pareva a la Signoria nostra. Or, consultalo, et venuto im pregadi li savij con lhor opinione, fu decreto, risponderli bona ver ha, tamen non acelar alcuna cossa. Et cussi, vedendo esser abandonato, si partì ; e fo ditto volea andar frate. Stete solum do zi rni in questa terra, et poi si partite. Item, fu preso che sier Agustim Malipiero, cape-tanio di 4 fuste in colfo, atento scrivea non haver homeni, et esser restato la sua galia solum con 20 homeni, che debi venir a disarmar, et le fuste. Item, fu preso, atento era bisogno mandar alcune artilarie in Cypro, che sia dato ducati 1000 di danari di la Signoria a sier Cosma Pasqualigo e sier Nicolò Malipiero, qualli andaveno rectori in Cypro, che dovesse comprar il rame e far far le artilarie. Item, fu preso, atenlo che ’1 rezimento di Corfù dimandava per sue letere quotUlie danari per la fa-brica, che ile calerò l’bordine e il cargo di tuta la labrica di Corfù sia comesso a sier Luca Querini sollo, eh’ era lì provedador nostro, e li lo mandà danari. El capetanio francese, era qui in questi giorni, fo examinato per li avogadori di comun, zercha le cosse et quando fo sier Antonio Grimani capetanio, perchè ivi si ritrovoe ; poi si partite. A dì 18 dillo. El conte di Pitiano fo a la Signoria a tuor combiato. Si voi partir subito. Disse alcune cosse : credo prweipue per el vescoado dii fìol. Da poi disnar fo conseio di X. E in questa matina, in quarantia criminal, fu spazà Andrea di Usnagi, menado da sier Hironimo Capello ; tamen fu li avogadori. Parloe domino Bernardin di Grassi, dotor. E messo di proeieder, have 22, 7 di no, et 9 non sincere. E fu preso la parte di consieri e cai di 40, che ’1 sia bandizà di tuti oficij di Padoa e padoan im perpetuo, eondanà restituir 1. 10024 e quello più sarà cognosuto a la Signoria, e la mità più per pena, e ducati 100 a li avogadori. El qual era in la Novissima. Itera, l’altro zorno fo spazà sier Bernardo da Canal, fo podestà in Antivari, di colegio, qual era eliam lui in la Novissima. Di Alexandria vene letere dì 23 ... Come Zuam 25 Belat, andava al Caiaro con gran zente per volersi far soldan. Item, che forestieri havia trato 1000 e più colli di specie fin quel zorno, maxime zenoesi : sì che sarà danno a questa terra, E da saper, ozi si presentò sier Zuam Moro, fo a Nepanto, a le prexon, et fu posto in l’Armamento. Et eri im pregadi, come ho serito, si convene meter