281 mccccc, danari amore Dei. Item, à letere di sier Marco Orio, | capetanio di le nave, come l’armiraio à sulevà la | galia Baxadona di aqua, e quella recuperada. Item, esso zeneral di novo nulla scrive; dice per esser sera li passi, e chi va in Turchia non torna ; e tornando, non dice la verità. Et si facea 1’ arma’ in colfo di Lepanto a la Prevesa e a la Vajusa; et che ha nova, a la bocha di la Vajussa che passa 100 turchi tanno palade per ingrossar l’aqua, per poter cavar le galie. Item, di Mar Mazor aspetassi velie 100, tra gri-pi...., et la galia Pagana è lì zonta ; dice trovò 2 barze in colfo. Dii ditto zeneral, di 17, date ivi. Chome era zonta lì la marziliana, qual (o con la galia Pagana di conserva, patron Zuam da Muram, con homeni 28 ; poi zonse uno gripo di Lunardo Schiavina, con homeni 124. Item à inteso, li danari se li mandava per sier Anzolo Orio, esser restà con ¡1 provedador Pi-xanì in Dalmazia. Item, esser venuto lì sier Alvise Salamon, sopracomito, vien di Canal di Viscardo, et lui con il comito e i tre quarti di la zurma è amallati. Di sier Piero Liotn, baylo e capetanio, e sier La-cha Querini, proveditor, di Corf -, date a di 10 aprii. Chome hano a la Vajussa farsi 30 galie, zoè X grosse, et 20 sotil ; eliam si fa a la Prevesa, over colfo di l’Arta ; è una galia grossa e una sotil è in bordine, e in colfo le zurme è preparate, e l’armada in hordi-ne; et è nova che hongari hanno roto a’ turchi. Item, esso provedador Querini, di 10, scrisse sollo di certa praticha di la Zimera, qualli voleno taiar li arbori si taiano per l’arma’ si fa a la Vajussa eie. Non leta. 104* Di sier Lucha Querini, provedador, di 17. Zer-cha provisiom fate in Corfù, et per un’ altra, di 18, chome à per uno schiavo venuto di la Valona, era • zorni XI partì, dice quelle galie erano mal conditio-nate e mal fate, et erano stà mandati calafai, sartie, e zurme, el turchi 800 in 1000; la qual non sarà presta, forsi fin do mexi non ussirà. Item, quella dii colfo elìam è mal conditionata, et la nave granda andava a fondi; lamen esso provedador scrive, per questo non se dia alentar a le provision. Item, che a la Prevesa erano galie tre butade in aqua, una di le qual è schavazade. Item, ara do nave, et la nave grossa innavegabile. Conclude, la nostra armata per questa sarà bastante. Item, è una letera di uno Pollo, scrive a un di Corfù, dice che da Constantinopoli 'len velie, et corsari fo a l’incontro, et hongari 11 roto a’ turchi eie. : cosse tute non vere. Dii redimento di Corfù, di 16. Come a la Vajussa sì feva 30galie,e 20 sotil, et X grosse; et quelli 'ectyj di la Zimera, potendo, voleno con siege vastar MAGGIO. 382 | i legni, et hano dito al zeneral li mandi do galie, et | par diti legni siano stà portati a marina, sì che nulla poleno far; pur esso rezimento li manderà do fuste, che ivi annerano, per esser pur speranza. Di Cypri, di sier Bortolo Minio, capetanio di Famayosla, di 3 fevrer. Voria do galie per armar de lì ; et che a Scandulor è adunation di turchi, e si armava fuste de turchi..., per venir a depredar quella isola di Cypri. Item, sier Andrea Venier, luogo tenente, scrisse in materia di biave, et sier Be-neto Sanudo, consolo a Damasco, scrisse di zener, chome il soldan era pacificho ; le qual do letere non fo lete. Da Monopoli, dii provedador, di 20 aprii. Clio-me era zonta lì la galia per armar, et quella armava ; manchava le refusure per li capi, et le mandava a tuor. Item, hano inteso la captura di Lodovico, lum fato fuogi etc. Da Trami, di 23. Aspeta la galia per armar, et manda salnitrij a Farsenal ; di Otranlo manda letere dii zeneral. Di sier Hironimo Coniarmi, provedador di l’armada, date a Rtmjno, in galia, a dì primo. Come, a dì 29 aprii, partì di sora porto. Item, à per uno raguseo, vien a la Signoria nostra per nomi di soi signori, chome il signor turcho, a dì 5 marzo, partì di Andernopoli ; et prima partì il bilarbeì, et viene-no versso la Romania bassa. Da Rimano, di sier Francesco Capello, el cava-lier, provedador, di 27. Chome quel signor si dubitava dìi ducha Valentinos, perchè se divulga vien per tuorli il stato; voi ajuto di fanti da la Signoria. Et è da saper, Antonio di Fabri, era lì con fanti, fo manda in Levante. Di Trevi, di proveditori, di 29. Chome zonli lì li presoni, li à mandati a Charavazo, et erano venuti a Cassan do, per nome dii Cardinal Roani, a tuorli; et Ihoro non sa la volontà di la Signoria; tamen tarano quello Dio l’inspirarano. Di Jacomo Secho de Aragonia, data a Charavazo. Zerclia questi presoni, a li qual era stà fato il salvo conduto per la Signoria, videlicet domino Batista Visconte, Ambrupxo dal Mayno, e Hironimo da Charchano. Dii conte di Pillano, Nicola Urssino, data a Trevi, qual era governador di te zente nostre. Zer-cha questi milanesi, qualli haveano salvo conduto, et perhò saria da lasarli. Da Crema, di 27. Chome monsignor di Lignì era andato a Pavia, e à fato cride: chi si voi doler de’ francesi, vengi a querelar. Itevi, per letere di 29,