041 MCCCCC, e portò una lelera di credenza, date a Feliciam, a di 28 septembrio, e una dii roy in recomandation di ditto Cardinal ; dice averli reso le intrade ; prega la Signoria li rendi quelle ha a Cremona, videlicet l’a-bacia di San Lorenzo; et cussi dillo messo con molle parole expose, óferendossi esso reverendissimo Cardinal per la Signoria nostra a presso il roy soli* citar conlra il turcho. El principe li usò bone parole, et ditto si conseieria. Vene Zuam Alberto da la Pigna, vien di Corbo-le, et quel ducha di Ferara si racomanda a la Signoria, si oferisse la persona, i fioli e il stado in ajuto contra turchi, e à scrito a tutti li potentati, di quali à ’buto risposta, mancha Franza. E cussi presentò 6 letere, eh’ è la risposta (aioli, acciò la Signoria nostra vedi il tutto. Le qual son queste: Dii Cardinal di Moderni, ditte a Roma, a dì 0 oclubrio, in risposta. È sta dal papa, à presenta la letera di esso ducha, ili 17, è molto disposta; à fato tre legati, ut palei; venere ii donò il capello a lui, e li altri cardinali novi è lì, e fo aco®pugnati da luti li cardinali a llioro proprie case ; et crede lo primo concistorio li darà lo anello e il litollo. Di re Fedrico, Ialina, data a Castel Novo, a dì 2. Oplima ; si duol di Modon, lauda il ducha, si vo-fia lassar le particular cupidità etc. Di fiorentini, 20 septembrio, Ialina, in caria bona. Si riporta a 1’ orator eli esso ducha, domino Manfredo di Manfredi, e dicono furano, quando sa-perano li altri principi christiani far, e li dispiace dii danno di la Signoria. Dì Manloa, di 20. Si avesse abuto il modo, come lui l’aria dimostralo ; e quando per lui o altri li sia fato quella provision al grado suo, sarà apare-chiato con la persona e con sparzer il sangue. Da Bologna, di Zuan Benlivoy, di 19. Come lui e la comunità sarà pronti etc. ; ma saria necessario il capo facesse, e lasasse li poveri signori di Ilo-magna star ; exemplum enim dedi vobis. Di Alexandria, di sier Hironimo Tiepolo, consolo, di 15 avoslo. Come a dì 4, per 1’ ultima soa, per pasazo partì per Napoli, avisò le molestie li dava quel armiraio, condusse lì prexon el soldan cazado ; voleva el tributo di Cypri di 4 anni, e ducati 1000 per sua staffa ; et do zorni li tene in zime ; e si partì de lì, e da Rosato el mandò uno caschi per li ducati 1000,e messe il forzo di nostri mercha-danti in cadene, e fato ogni demostration de menarli al Chaiero ; ultimale si contentò di tuor ducati 100 per sua stufa, e portar risposta di quel armiraio de lì, li scrive l’esperientie fate, et voy OTTOBRE. {14*2 » pregar el soldan li voy donar tal danari per altra via cha trazerli da’ franchi, per minar el paexe; nè altro è seguito. Le signorie temporizuno, el soldan ne F Egipto, e il signor di Damasco da Gazara in là ; sdurn è innovato, che el soldan cazado, è qui ini prexom, li è sta messo li feri. Ilem, a dì 13 zonse de lì la nave Zuslignana, zenoese, porta da Zenoa 150 baie de pani, 200 milia di rami, 20 milia di stagni, X casse di pani di seda, 15 casse di corali, carte et altro, a compimento di ducati 100 milia, e ducati 50 milia in contadi. Stimasse tra quella nave e un galiom de’ zeuoesi, che si aspeta, farà da colli 800 di spezie, et colli 2000 hanno trato forestieri ila le galie in qua, sì che quel viazo si reduse in man di forestieri. Item, dita nave à porta robe de magar-bini, zereha 3500 zare di oio e 100 baie tracarpete, tele e zere. Da poi scrita, l’è venuto certi franchi dal Chaiaro, dicono el soldan preparava exercito conira el signor di Damasco de 2000 mamaluchi, con el qual andava el diodar grande, perchè el signor di Damasco ii liavea mandà indriedo la vesta el il cavalo li haveva mandà el soldam. Dii Cardinal di Medici, date a Roma, a dì 14, ' drizate a Pietro di Bibkna. Fo leta una letera molto longa, di 1’ ubligation hanno a la Signoria nostra, et speravano intrar in Fiorenza, e mancha molli soi conlrarij ; poi Medici è in gracia dii papa, e Vitelli e Orssini ben disposti ; et voria sacre'e do cosse: la Signoria, in quello li occori, li favorizi solum di parole, maxime col papa e col roy, acadendo, el questo sia tenuto secreto ; et scrivi a l’orator in Franza, ajuti a presso il roy; concludendo, è meglio llioro Medici siano in Fiorenza per la Signoria nostra, a la qual si racomanda, oferendossi ini perpetuo ubligatissimo. Dii re di romani, per il nostro corier fio portalo una letera data in oppido imperiali verdensi, a dì X oclubrio, in risposta di la nostra. Si duol di la dedi-tion di Coron, et ab incunabulis à ’buto fantasia a deprimer turchi, e Dio perdona chi è sta causa non si habi ateso conira essi; et à inteso di le prepara-tion di Schender bassa, come li scrivemo ; è pronto a far ogni cossa; va a Nolimberg, dove sarà li eie- ■ ctori di F imperio et altri principi, e conseierà, e a la letera nostra per suo proprio corier ne farà risposta etc. ; videlicet al mandar di orator 0 risponde. La qual letera forlasse qui avanti, avendola, sarà copiata. Di Zira, di sier Jacomo da Molin, dolor, capetanio. Zereha la letera li fo scrita, di cassar li paesani ; ne è assa’, non sa che far. Unde per cole-