1421 MCCCCCI, di novi ; etiam fa lavorar con candele, e à fato redur a Constantinopoli tutti i navilij di tute sorte, et è per ussir fuora avanti il tempo solito ; per tanto avisa. Dii capetanio dii colfo, date in galia, a presso Darazo, a dì 23. Come le galie di viazi venendo’ lui ussì fuor di porto per scontrarle ; saltò sirocho fresco, e non potè ;, bisogna fortifìchar Durazo, far uno muro da cercha passa 85, per strenzer la terra ; e si faria forte con pocha spesa, dii trato di sali si smaltiseno de lì, e li danari fusseno in man di tre primi citadini, e fata la scarpa di la rocha di marina. Ilem, l’arma’di la Vajusa, la mazor parte è tirada in terra, e fo fabrichà di legname fresco, unde par che le se schachiza. Item, Durazo, Cuvrili e Budua, si l’ussisse dita armada stariano mal. Ilem, turchi si preparano di scuoder li carazi con più destreza dii solito ; si preparano e stanno in hordine ; vogliono far adunanza, o per corer o esser presti per Hon-garia, che molto stima ; hanno fato do ponti sul Danubio, con dopij bastioni, e infestano il paese, o vero si adunano per dar socorsso al re di Napoli. Ilem, le zurme di le sue galie, è mexi 7 manchano homeni 20 per galia ; voria se li mandasse sovention, e li sia dato licentia ; et, volendo stagi, bisogna galie 3 grosse et 4 sotil, con uno basilisco per galia grossa, e passavolanti traza ballote di lire 25 l’uno. Da Dulzigno, di sier Andrea Michiel, proveda-dor di Albania, di 15 novembrio. Come, zonto Feris bei a Scutari per robar i gripi di Alesio, fè zente, e venir con quelli a la Medoa, a tuor li navilij e fornirli di artilarie, per rumar quella provintia; unde vene lì a Dulzigno sier Sabastian Marcello, sopracomito, im porto ; et a hore 5 di note, licei havesse mal a una gamba, andò a galia, e insieme andono a la Medoa, trovò 16 navilij da 600 fin 200 stera, el forzo gripi e schierazi corphuati cargi di sai, con postize, parea galie grosse ; fece levarli ; e, ritornato a Dulzigno, trovò letere di 5 octubrio, zercha le provision date, mandi in nota ; et ricevete la licentia ; li piace. Si jacta aver fato assai ; dice mal dii podestà di Antivari, et pre’ Zuan Brizi, et pre’ Marin Bazam ; e che il podestà vende li dacij a quelli disborsano il 3.°, con danno grande di la Signoria ; et è do anni è di qui sier Stefano di Prodi per orator, con spesa di ducati 72 a l’anno. Itera, come à auto una consien-tia, che uno Zorzi Barbaro, habita a Veniexia, patron di gripo, praticha a Scutari, cargo do barche di ofì-ciali tra i do castelli, con barili di panciere, azali, stagni e fil di rame, e panni. À fato processo: lo manda a li avogadori. Item, nomina a quelli à dato febbraio. _ 1422 provisiom, zoè questi : Musachij Parlali, cao di stra-tioti, da Cuvrili, ducati 5 al mese, a Cuvrili ; Andrea Goetich, d’Antivari, perperi X a Tanno; Jmessa Busota, in Antivari; perperi ut suprà; Domenego Opasto, in Antivari, perperi ut sapra; Zuan Bataia, in Antivari, perperi ut supra; Domenego Zupan, nobele de Antivari, capo di stratioti, ducati do al mexe; Pruos de Martin, procurato!’ a Dulzigno, ducati tre al mexe; et questo è quanto à dato di provisiom. Di Antivari, di sier Piero Bembo, castekirn, di 13 novembrio. Zercha marcovichij e martalossi, venuti a le fontane per tuor le done de lì ; et scrive la cossa vechia, abuta per avanti. Item, judices el con-silium comunis anlibarensis, di 13, scrive a la Signoria zercha li fermenti, et non siano abandona-ti eie. Item, domino Nicolò Miros, arziprete e vicario, loco tenente di l’arziepiscopo, di 13, si scusa non aver mai scrito contra il provedador Michiel. Da Pizegalom, di sier Lauro Venier, provedador. Che ’1 suo cavalier non poi star, pagando la mità ; etiam Udene scrive di questo. Da poi disnar fo gran conscio, per il caso dii Marcello. Compì da parlar domino Michiel Pensa-bem, suo avochato. Li rispose sier Marco Sanudo, l’avogador, sapientissime. Andò poi in renga esso sier Alvise Marcello, fo capetanio di le nave; non fo aldito, et fo rimesso a damatina per balotarle parte eie. A dì XI fevrer. Da malina fo gran conseio, et nevegò. Forino numero 682. Fu posto per sier Piero Morexini, sier Beneto Sanudo, avogadori presenti, sier Nicolò Michiel, dotor, cavalier, sier Marco Sanudo e sier Polo Pixani, el cavalier, la parte di pro-cieder contra sier Alvise Marcello, fo capetanio di le nave armade. Have 99 non sincere, 151 di.no, 424 di sì. E fo presa. Andò soluw, do parte; una, posta per li consieri e cai di 40, che ’1 dito sier Alvise sia confinà im perpetuo a la Cania, e si presenti al retor, con taia ducati 500 rompendo il confìn, et, preso, sia menato im presom de qui, dove habi a morir. Et fu posto per tuti 5 avogadori, che ’1 ditto sier Alvise, sabado, da poi nona, sia conduto in mezo le do collone, e li sia taià la testa dii busto, sì che ’1 muora. Andò le do parte: non sincere0, di no 127, di quella di avogadori 124, di quella di consieri 425. E fo presa. Da poi disnar fo colegio, per consultar li savij. Et Jo era amalato ; perhò fino a dì 24 di l’instante non sarà cussi diffuse scripto il tutto. Pur vene letere di Roma e Spagna. E fo consultato risponder a