03 MCCCCLXXXXIX, dicembri:. u poco si andava sminuando el pregadi, et maxime di quelli non mette ballota. E la gran remori. È da saper, fin horra non si ha letere dii zeneral, dii partir suo, et lamen avanti e nel partir havia expedilo gripi con letere, qualli non erano zonti; ma se intese per altra via, e per sier Sabastian Bon, parti da Corfu a di 2(> dii passato, come a di 13 il zeneral partì da Corfù con 28 galie sotil, 12 grosse e certe nave. La Poiana è innavegabile, et cussi la Calba eh’ è marza. Ha cercha.....nave, cl resto ha licentiate, e disarma le do galie da Corfù e le 4 di Puia. A dì 5 sopra dillo. Fo pregadi, pur per compir de expedir li oratori di Cremona; et sier Francesco Foscarini, savio dii conscio, con sier Marco Antonio Morexini, el cavalier, sji alterono di parole eie. Da Segna. Si bave, come l’orator dii re di Pranza, andava in Hongaria, era morto, lamen havia ordinato prima a uno suo nepote la comission, et che andava di longo; el qual orator si chiamava monsignor — È da saper, ¿i bave per via di Sonzin, cl ducha di Milan, zoù il signor Lodovico, che era a Praxe-non, era diventi manto (sic). Andava dicendo: Non è altra fede, dia quella dii turco. E havendo mandato el signor Galeazo, suo zenero, a Yspurch dal re di romani, tornato, par li desse una ferida, ila che morì. Etiam ferì el Cardinal Ascanio, adeo era. sia posto in ferri. Tamen non fu vero. 23 In questa matina, fo in colcgio a la Signoria el conte di Piliano, acompagnato con molti patrieij. Usoe parole generai. Etiam fo a dì 9 ditto; solici-tava pur haver li 50 milia ducati a l’anno, qual cominciava questo mexe, et il vescoado di Cividal di Bellun, che fu dato a suo fìol ; et che domino Bortolo Trivixan, a Roma, a requisitimi di la Signoria, havia renonciato. Bisognava el papa l’avesse. A dì 6 dezembrio dillo. Non fo 0 di novo, di conto. A dì 7 dillo. Fo ditto cl ducha di Valentines haver abuto el dominio di Cesena. Ilem, non ha più polvere da bombardar la rocha di Ymola eie. A dì 8 sopra dillo. Fo pregadi. Si bave letere di Roma, di l’orator nostro ; par il papa vogli Rimano e Faenza. Or fo scrito al nostro orator li dicesse, non eramo per soportar, per esser nostri ricomandati. Ilem, sier Antonio Trun, savio dii eonseio, volse meter una parte di privar l’oficio di provedadori sora la doana; et sier Francesco di Garzoni, che era noviler electo, andoe a la Signoria, adeo non fo posto nulla. A dì 9 dezembrio. Fo pregadi. Fu posto parte di far im pregadi provedadori a Sonzim, Casal Ma-zor, Pizegotom e Castel Lion, perdo man di eletiom, et eletiom di la bancha, e tutti toglia el suo per uno anno, con ducati 25 al mese, tengi tre fameglij eie. E fu posto, a l’incontro, farli per gran eonseio, e fu preso farli im pregadi. Etiam di far tre castelani, con ducati 20 al mexe per un», stagino seradi, per il modo ut supra, Sonzim, Pizegaton et Castel Liom. Et è da saper poi fo decreto, che ’1 provedador, da esser fato a Sonzim, debbi menar uno doctor per vicario con si. Da Ravena. Si bave, la rocha di Ymola esser resa a pati al Col dii papa ; et andava con le zenle a campo a Forlì. A Bologna era el legato Cardinal Borgia im pa-lazo, custodito da missier Zuane Bentivoy, missere dii signor di Faenza, con più guardia di provisionati dii consueto, adeo steva lì con dubito. È da saper, in questi giorni fo conzà el pregadi, per parte presa nel eonseio di X. Era cai di X sier Antonio Bernardo, dii cavalier, sier Anzolo Trivixan e sier Zacharia Dolimi. È mutato il sentar di llioro cavi ; e dove sentavanq prima, posto li savij ai or-deni, et li avogadori a l’incontro. Et fo leto la parte, che niun parli quando uno è in renga, nè si vadi fuori ; le porte stagino seradc, et altre bone provisione. A dì 12 dezembrio. Fo pregadi per expedir li oratori di Sonzino; e fono expediti ad vola, ila che si partino contenti. Ilem, fu fato uno provedador sopra le nave, in luogo di sier Hironiino Capello, havia refudado, sier Marin Zustignan, fo podestà et capetanio a Ruigo. Dii capelanio zeneral, si have letere, di San Nicoli) de Civita, di 23 dii passalo. Come era lì con galie 28, e nave 8, et da dì 13 fin quel zorno, sempre havia auto venti contrarij ; et che le galie IX grosse, con sier Tomà Zen, el cavalier, capelanio, erano in Canal de Viscardo ; sollo sier Antonio Que-rini con una galia grossa era con lui. Ilem, sier Simon Guoro par prendesse do fuste di turchi, andava a la Zefalonia ; et il provedador Pexaro vene a Cao Malio, per venir dal zeneral, mai, per tempi, à potuto venir, adeo si è tornato a Modom. Ilem, si ha per altre vie, turchi 4000 taia legnami a furia. El turco voi far 100 galie sotil et grosse. Da Corfù sì ha di 26 : in conclusion il turco fa gran preparamenti. In questa sera, gionse sier Zuan Francesco Ve-nìer, vien da Cerigo, da una sua yxola, con falconi.