441 MDXXV1I, LUGLIO. 442 Da Crema, del Podestà etcapitanio, di primo, manda questo aviso : Fra Zuune de l’ordine di San Bernardino de Observanlia, vien dì Frana» per andar in Hierusalem, referisse, le gente di monsignor di Lautrech erano parlile di Linguadocba, et che hora seriano a Pe' di monli se non fusse la grandissima fame, cossi di là come di qua. Che in Carmignola, dove il si Irovò il dì di San Zuane, gli era cerca 800 fanti et alcuni cavalli di la compagnia del signor Pietro Navaro, et che esso signor Pietro era a campo a Alexandria con zerca 7000 291* persone, et con una bona banda de artigliane ; nella qual terra di Alexandria si moriva di fame, per il che si sperava di hora in hora di haverla. Morgante, famigliar del reverendissimo monsignor arcivescovo di Avignon, partito Mercore a li 26 da Saona, et a li 27 dopo mangiar da Genoa, referisse di veduta, l’armata francese, zoé galee 16 a le 23 si levò per incontrare tre galee da Genoa, che haveano havuto spia esser andato in Corsica per levar il Gran canzeliero di Spagna ; et che Marti, fu a li 25, si incontrorno ditte galìe, el forno alle mani. Et si presume che con li archibusi si animavano; et ditta armada gli havea tolta la volta di terra et reducto le 5 galee ad termine che si reputavano perse, et haveano già liberati dalla catena tutti li (remiganti) per forza, et olirà la libertà gli ha promesso il Gran caneeliero scudi 3 per uno, et che volessero aiutarsi. Et havendo esse Ire galìe per poppe uno bregantino, lo fecero partire a la volta di Genoa; qual visto per lo armiraglio francese, se gli mise drieto con le galee che erano miglior da remi, pensando certo che in esso breganlin gli fosse la persona del dillo Gran eaneelliero, qual tenissejal volta per salvarsi in Genoa Et preso detto "breganlino si Irovorono delusi, et per essere rimaste le galìe più triste con le tre di Genoa, le preditte feceno forzo di remi et introrno in Portofìno; vero è che da la artigliaria gli furono morti assai homeni. Et a una de ditte Ire galìe una canonata gli portò via lutto il palamento da una banda ; il che visto, essa armata francese andò di longo a Saona, Per il che le galee predille sicuramente introrono in Genoa, dove lui le viste, et similmente il Gran canceliero qual era in palazo con il Doxe. El dal signor Sinibaldo conte di Flischo et da tutti quelli altri ha inteso per 292 certissimo, che ’1 preditto Gran eaneelliero ha portato ducali 50 milia el lettere di cambio per grossa sumraa da esser pagata io Genoa. Dice che ognuno si meraveglia, et è quasi impossibile credere come ditte galie siano fugite et con poco honor di ditta armata, che olirà la presa del personaggio, li denari, le tóttere di cambio, erano sopra le tre galee li miglia homini di Genoa, et ne saria restate sohm sei et triste. Che era sia fatta deliberation di armare altre 20 galee, che però ancora non erano tagliati li legnami, et le haveano distribuite a diversi, fra i quali al conte di Flisco ne haveano designato 4, et che dillo Conle diceva che li maestri ge le haveano promesse fra uno mese darle in aqua. Copia di una lettera dì domino Héctor Fisi-raga, date in Rioso, a dì 30 Zugno, scritta al Podestà et capitanìo di Crema. Signor patron mio honorandissimo. In questa sera, a ore 23 e meza, se è falto una sca-ramuza, el l’artelaria soa ha morto 5 in una bota, uno capo di squadra di Babon, et uno homo d’arme che erano al reparo nostro, et uno Gonzaga et Contarmi Alessandro era lì. Le zervelle di loro ge sallorono in suso el brazo, el più. La balóla era de libbre 60 d’essa artillaría, et n’ è morto assai de li nostri; di loro non si sa ancora. Et più li è zonto in Malignano 3 bandiere di spagnoli, di quelli erano a Zenova, et danno danari a Miìan tuttavia a cavalli et pedoni, et uniseno lutti quell di Alexandria, et li contorni in qua. Et più hanno fatto Couseio hozi et volevano mandar parie del campo nostro a Cassa», per farli partir da Malignan dillo exercito. El signor Joan Paulo propose de far che loro si unisseno, et voria volentieri disunirne aziò che vadino, possa asaltar uno di nostri campi, el che ne fazano uno scorno, di sorte che disseno diseva el vero. El Capi-lanio lauda el signor Joan Paulo, et più el signor Joan Paulo dize che sono conduti a tal termine li inimici, che li furano combattere quando vorano, et donde vorano. Et si ben non votesseno combatiere, farano combattere ; et questo per sto alozamenlo fato ; e che quando ben sua signoria volesse far et dar ricordo a vincere, non li serà creduto, et che ‘1 si dubita essa impresa non si perda. A boca dirò più largamente, non altro. Assà balote se gila via, el si disipa polvere; se ’I so ritirasse, el sarà danno et vergogna. Spero doman partirme. Fo in questo Conseio di X fato vice Cao di X, in 292* loco di sier Francesco Foscari è amalato, sier Hiro-nimo Grimani. Item, preseno, che sier Stefano Viaro qu. sier Zuanne, era camerlengo el castelan a Veia, retento por quel Proveditor per haver intachà la cassa, sia I