1359 MCCCCCl, GENNAIO. 13G0 pochi homeni pcrliò ; et terminato mandarla in Dal-matia eie. Da Spalalo, chome ho scripto, di sier Hironimo Baffo, proveditor, di 3 fin 7. Come, gionto de lì, li vene a trovar alcuni zenthilomeni de lì, per nome di la università di la terra, con gran mesticia, dicendo esser partiti 5 di Póliza, di primi di quella valle, di auctorità, et andati a far reverentia al sanzacho, parente lhoro, e dubitano non siano andati a capitu-528* lar, e Póliza si reduchi soto il turcho; et per tanto quella terra saria totalmente minata, per esser Póliza propugnáculo e difesa di Spalato, e di bona parte di Dalmatia. Et, avanti lui azonzese, per il suo processor fu mandato im Póliza sier Domenego di Papali, per intender la voluntà lhoro, e far venir alcuni a parlar con esso conte; e tornoe, et liebe promessa veriano, lamen non veneno ; e, venendo, li farà acoglientie, e con sali o danari, perchè à il modo di haverli ini presiedo, li farà bona man a conto di suo’ crediti; e si ha inzegnato elezino uno suo, e mandi a la Signoria nostra, acciò si provedi, Item, è venuto da lui alcuni primi dii paexe di Craina, subditi dii turco, e volenliera sariano'solo la Signoria, hessendo securi da’ turchi di le sue persone e stado, che seria per el bastión eie. Li ha fato salvo conduto, e aspeta di ciò hordine noslro ; uno di qual messi di Craina partì ultimale di la Porta dii turco, el qual era stalo ambasador di la università di Crayna ; dice dispositiom esser dii signor, e tuta la Porta, voler ripossar per questo anno, per liaver liabuto fatiche assai per l’imprese tolte; ma, habiando inteso la unioni di chrisliani, cruciate, indulgentie, è pur in qualche suspeto di le cosse dii suo stado, e dubita esser offeso per la parte di Hongaria ; e diti di Crayna, a la sua venula, scontrono vicino a queste parte messi mandati per signori di Italia al turco, i qualli non era lassati passar per il sanzacho. E intese a la Porta di ditto sanzacho dir: Questi tristi franchi voi andar a la Porta, persuader el signor fazi co-rarie in Friul, e lamen son tuli uniti insieme. Item, dii bastión di Narenta, per inondation di aque, è quasi ruinato; e li fanti ogni dì dimandano danari; voria biscoti, chiodi, polvere e danari per diti fanti, eh’ è uno anno 0 hanno auto ; è meio tenir 50 soli soldati ben pagati cha 150, tal qual i hè, compagnie vechie di anni X, tuti paesani. Ilem, poi scrita, è venuto da lui molti zenthilomeni polizani, con letere di credenza di la università, dicendo, si ben alcuni è andati a trovar il sanzacho, non è di lhoro voluntà, e voleno esser boni servitori di la Signoria nostra, dummodo non manchi per quella, I o vero per la impotenlia non potesseno perseverar. Et per questo, e per diliberar di mandar soi messi a la Signoria nostra ad aricordar i suo’ bisogni, etiam è venute alcune done con questa forma di parole, le qual etiam manderano soi nontij. Et a tutti lui li ha fato gran arcoglientie, et acarezate molto, excusando la Signoria ; si lhoro non hanno hauto li stipendij e provisione, è stato difeto di ministri, et è intention siano satisfati ; e li promesse satisfar dii suo credito, e cussi farà. Et par, la camera di Traù per tal conto è ubligà di cabli 1000 a l’anno di sai; tamen non è corsi, come dicono quelli polizani; è bon la Signoria scrivi a ditto retor, satisfazi il tutto; e si scrivi al baylo di Corpliù, mandi per qualche navilion, vien di Levante, sali de lì, per saldar quelli di Poliza e per li bisogni. Ilem, li suase a star di bon animo ; disse le gran preparation si facea, et era gran forzo di oro, numerosa armada; e haver unito quasi tuti i potentati chrisliani contra la Signoria nostra. Et diti polizani zurono sopra la fede sua, voler perseverar in la fede ; e li à promesso, li partiti, volendo tornar, che possino. Dii dito, di 15. Come un servitor di la Signoria, 5‘2 dii paese di Radobilia, conte, subdito dii turcho, li à mandato a dir, per suo messo, habia bona custodia al bastion di Narenta, per esser molto a cuor dii sanzacho, per esserli ne le viscere del stato suo ; e dito sanzacho fa taiar legnami, e voi redur alcune barche, a foza de barbote e altre machine navale, e haver modo de redur un ponte da gitar sopra el lago di questa bastia etc. ; e za è principiato a taiar legnami, et esser ordine di venir barche grosse armate, o fusti di Boiana e altri lochi a questo locho; unde subito dete aviso a Marco Coppo, contestabele a Narenta, e di la compagnia menò con lui è fuziti____; e, in loco di fuziti, volea rimelesse alcuni dii paese, e li daria soldi 10 eie. Ilem, di la camera, fin un anno non poi haver marcheto, per esser obligato ogni cossa; e non poi trovar X ducati. Ilem, la terra è povera, e le letere non le poi mandar ; ma aspeta pasazo, e dice non sempre si mantien i stadi con parole ; seria bon la Signoria replichasse letere, con li cai di X, ai lochi deputadi, mandasseno homeni a lavorar ditto bastion di Narenta. Ilem, da Corfù se li mandi sai, e con aqua azelada si potrà satisfar ai bisogni. Non à visto le mostre ancora, li stratioti crede non siano al numero, e di le page depulade, 200, non è 20; è un anno quelli non ha ’uto danari, e dice non è danno considerar el bisogno eie. Ilem, el ca-petanio di Glissa li mandò do nontij a dirli li bisogni di so’ luogi, e che di le cosse, che li so principi